Il momento storico che stiamo vivendo ha reso gli spazi domestici, oggi unica dimensione fisica in cui dispieghiamo la nostra esistenza, protagonisti di una riflessione che inevitabilmente si estende ai modelli abitativi e alle nuove configurazioni verso cui potranno evolvere. L’attualità, infatti, ci insegna quanto comunità e condivisione siano valori fondamentali all’interno di una società che sta mostrando le sue lacune, tali da riformulare stili di vita e modificare nuovi approcci al futuro.
A Milano, dalla riqualificazione di ex Opifici, a opera dello studio DFA Partners, sono nati condomini orizzontali, tra condivisione degli spazi e servizi per le micro comunità.

 

L’architettura, che spesso lavora sulla fragilità dei contesti in risposta a molteplici tematiche - dai cambiamenti climatici alle trasformazioni della società e dell’economia - può reagire con la rimessa a valore dell’abitare nelle sue diverse forme e nella riattivazione del “campo delle relazioni”, tra le persone e il territorio. Apertura, condivisione e ibridazione tra spazio privato e spazio pubblico sono i presupposti con cui DFA Partners ha condotto le operazioni di riqualificazione di alcuni Opifici milanesi che, nel rispetto del genius loci, sono stati trasformati in complessi abitativi sostenibili e in grado di offrire servizi alle micro-comunità che vivono al loro interno. Tutto ciò succedeva già a partire dal 2000 quando lo studio, antesignano in materia, proponeva a committenti ancora restii modalità innovative per un settore che intravvedeva timidi segnali di cambiamento e iniziava a ripensare i propri parametri.

L’opificio, il tipico sito milanese dedicato alle attività manifatturiere, è in primis un luogo di trasformazione, dove le materie prime assumono nuove forme. Ed è proprio qui, all’interno di questi siti riqualificati, che la trasformazione non si arresta e si estende allo spazio del vivere che diventa laboratorio per sperimentare nuove forme di interazione e intuizioni progettuali. Gli Opifici Lombardini, D’Adda, Magolfa realizzati in anni diversi e ciascuno con proprie caratteristiche strutturali, sono assimilabili alla definizione di condomini orizzontali: modelli abitativi composti da 20 unità, dove le parti private affacciano su grandi aree esterne, spazi verdi di condivisione, oggi più che mai strutturali al benessere delle persone. La formazione della comunità dell’Opificio è favorita anche da luoghi di interrelazione che si trovano al suo interno, sia quelli dedicati allo sport sia al relax, dove rafforzare legami e aumentare l’idea di un’appartenenza abitativa.

La narrazione è più che mai attuale e getta un ponte tra la produzione di studio e il presente, rinforzando con nuovi significati le soluzioni progettuali adottate, oggi non più esclusivamente interpretabili come servizi aggiuntivi ma fattori indispensabili che delineano un modo di vivere a km 0 a beneficio delle comunità residenziali. La qualità dell’abitare è un altro fattore determinante se si guarda al futuro, ampiamente garantito dagli Opifici.§
Le strutture, interamente sostenibili, sono realizzate perseguendo i criteri della bioedilizia e del contenimento energetico, per un’impronta green ed ecologica.
Il verde diviene, infatti, elemento strutturale e oltre all’ampia area interna si declina in patii e terrazzi negli spazi privati. Il comfort degli ambienti abitativi è determinato dall’utilizzo di materiali naturali come il legno, dalle doppie altezze e da una massima funzionalità, con dotazione di lavanderie e box privati dai quali si accede direttamente all’ambiente domestico.