Dopo il primo Ted, nel quartiere Prati di Roma, il nuovo locale progettato dallo Studio Strato pone l'attenzione sul rapporto con la città, l'anima di Ostiense votata alla vita notturna. Il design è in continuità con il Ted precedente ma con delle novità e delle sorprese nel distributivo degli spazi e nell'arredo. L'unico schema ammesso è stato quello della stratificazione dei linguaggi, generi e materiali diversi, capaci di comunicare una narrazione unica. Per il nuovo Ted i progettisti hanno scelto uno stile senza cliché che esalta la patina del tempo evitando però l'abusato effetto vintage e ricorrendo alla tecnologia per esigenze scenografiche. L'ingresso è caratterizzato da un bancone dorato dall'insegna al neon del locale.
Tutto intorno i tessuti morbidi di velluto delle tende scure avvolgono il visitatore creando una situazione di ambiente ovattato. Sul pass della cucina campeggia un murales opera dell'artista londinese Nella Scott.
La X-Room è la concept room di Ted. Nasce come spazio aperto che si affianca e completa il progetto del ristorante. Un po' club, un po' bar, un po' spazio eventi e mostre: un vero contenitore culturale e artistico. Il design dello spazio, di ispirazione anni '80, mette a controllo elementi diversi fra di loro: eleganti e ricercati come gli specchi del bar e i velluti delle sedute e delle tende con la matericità dei materiali da costruzione lasciati volutamente "incompiuti". Le pareti grigie sono il supporto perfetto per i giochi di luce che modificano continuamente il mood e l'atmosfera. Tutti gli elementi tecnici e acustici a soffitti sono azzerrati dal soffitto rosa. Lo spazio è allestito con episodi differenti fra di loro: il bar e la bancalina di specchi, la consolle in tubi innocenti verniciati gialli, le scale/specchio nell'angolo in fondo alla sala e lungo ring di poltrone in velluto verde.