Rivestimenti esterni tradizionali

Autore testo: Lorenzo Soro, Valentina Susini

Per rivestimento esterno s'intende quel sistema tecnologico, costituito da strati funzionali, avente come principale scopo quello di proteggere le pareti verticali, sul quale è disposto, dalle azioni esterne derivanti dagli agenti atmosferici, chimici o quant'altro e di impedire il passaggio di aria, di acqua, calore o rumori, di resistere alle sollecitazioni meccaniche, come la pressione prodotta dal vento, realizzando nel contempo l'aspetto estetico-rappresentativo del fabbricato. Le modalità tramite il quale tale sistema si esplica, dipendono dalle tecnologie utilizzate come il tipo di elementi di rivestimento, che possono essere monostrato o multistrato. In  quest'ultimo caso lo strato di rivestimento esterno, può essere associato ad un pannello termocoibente o addirittura insieme ad uno strato resistente. In tal modo, la superficie di rivestimento, diventa parte integrante di un elemento preassemblato avente scopo non solo di proteggere (rivestimento) ma anche di chiudere verticalmente il fabbricato (tamponamento).
Le molteplici alternative tecniche e i prodotti offerti dal mercato specifico del settore,  si distinguono per materiali e sistemi, per i quali sono indicati i metodi di posa in opera, i quali possono essere prestabiliti per il sistema tecnologico adottato o progettati di volta in volta secondo i casi specifici e i bisogni da soddisfare.
 
CLASSIFICAZIONE E TIPOLOGIE
Una prima e più generica classificazione dei rivestimenti esterni, può essere fatta in funzione delle dimensioni degl'elementi utilizzati per la sua realizzazione. Abbiamo così:
rivestimenti continui, se realizzati tramite l'utilizzo di elementi di grandi dimensioni, con giunti distanziati di solito unidirezionali;
rivestimenti discontinui, se viceversa sono realizzati tramite elementi, come piastrelle, pannelli o lastre di dimensioni ridotte.
Una necessaria ed importante classificazione dei rivestimenti dipende quindi, dalla tipologia dei prodotti utilizzabili, nonché dei sistemi tecnologici adottati per realizzarli. Il mercato dispone di innumerevoli soluzioni ognuna caratterizzata da moltissimi materiali, che vanno a realizzare elementi dalle forme e spessori più  varie, in lastre, lamiere, pannelli piani o sagomati, da porre in opera con tecniche a secco o ad umido, o costituiti da sistemi atti a realizzare superfici uniformi costituite da strati più o meno omogenei, come nel caso dei rivestimenti a cappotto.
Una prima classificazione deve necessariamente tenere conto dei materiali e le relative forme assunte in luogo di rivestimento esterno, abbiamo quindi:
rivestimenti in materiali metallici e leghe metalliche, che possono essere costituiti da: lamiere, lastre, pannelli piani o sagomati; pannelli a struttura composita, con rivestimento metallico e anima isolante o ancora da doghe. I materiali utilizzati generalmente sono:
l'acciaio e leghe
l'alluminio e leghe;
il rame;
le leghe a base di zinco;
rivestimenti in materiali ceramici, invece, realizzati sotto forma di piastrelle, lastre. I materiali utilizzati generalmente sono:
il gres;
il cotto;
il clinker;
il laterizio;
rivestimenti in materiali lapidei (pietra naturale) che sono, in genere, realizzati in lastre, più o meno sottili dalle dimensioni entrambi predefinite o con una sola, o da pannelli dalla struttura composita. I materiali utilizzati generalmente sono:
i vari tipi di marmo;
la pietra;
il travertino;
il granito;
rivestimenti in materiali compositi. Questa categoria presenta una gamma di prodotti estremamente varia e articolata, generalmente costituita da lastre, pannelli semplici o dalla struttura composita. Anche i materiali utilizzati sono numerosi, ma è possibile in linea di massima farne una distinzione in 3  grandi classi:
i materiali fibrorinforzati, costituiti essenzialmente da un legante (matrice) e da fibre (rinforzo) di vario genere, disposte orientate o secondo disposizioni casuali;
i conglomerati cementizi e ricomposti a base di resine, costituiti generalmente da un legante (cemento o resina) e da inerti lapidei o artificiali (ottenuti per frantumazione);
i polimeri, presenti generalmente, all'interno dei rivestimenti compositi fibrorinforzati, sia sotto forma di fibre, sia sotto forma di legante. Nel primo caso i materiali più utilizzati sono sia naturali che sintetici:
fibre di cellulosa;
fibre aramidiche;
fibre di polipropilene;
fibre di polietilene;
fibre di polivinilalcool;
fibre di poliacrilonitrile.
Mentre i leganti polimerici utilizzati sono in genere costituiti da policarbonato il cui rinforzo è realizzato generalmente in fibre di vetro.
rivestimenti in intonaco. Questa tipologia è una delle più comuni e non è costituita da elementi dimensionati, in quanto si presenta come una cortina di ricoprimento continua, che in molti casi nasconde lo strato di isolamento termico (rivestimento a capotto). I rivestimenti ad intonaco adottati sono in generale di due tipi:
a cappotto con intonaco idraulico;
a cappotto con intonaco fine;
intonaco semplice di finitura (non comprensivo di isolamento);
rivestimenti in materiali plastici come i polimeri. Quest'ultimi , invece, sono generalmente costituiti da laminati, lastre, doghe, pannelli semplici o dalla struttura composita. I materiali utilizzati sono le resine termoplastiche:
il polivinilcloruro (PVC);
il policarbonato;
metre nell'ambito della realizzazione di pannelli termocoibenti, sono di solito utilizzati sia resine termoplastiche, come:
il polistirene (o polistirolo) nella forma espansa;
o termoindurenti, come:
i poliuretani;
le resine poliestere insature;
i poliuretani in forma di schiume, ecc.
 
PRESTAZIONI E REQUISIti
L'importanza che i sistemi di protezione esterni rivestono nell'ambito del funzionamento ottimale dell'intero edificio, sono stabiliti in linea di massima dalla norma UNI 7959 relativa ai requisiti richiesti per le pareti perimetrali verticali di chiusura. Tale, concordante con la norma ISO 7361-87, fornisce un' analisi dei requisiti delle pareti perimetrali verticali in relazione alle condizioni di utilizzo, costituendo un valido aiuto in sede progettuale, realizzativa e successivamente gestionale.
I principali requisiti che la norma cita, sono:
requisiti di sicurezza;
requisiti di benessere;
requisiti di fruibilità;
requisiti di aspetto;
requisiti di gestione.
Tra i requisiti di sicurezza più importanti, si possono sicuramente ritrovare:
Il comportamento al fuoco, che dipende dal materiale o dai materiali (elementi multistrato) che costituiscono i pannelli o il manto di rivestimento. Il comportamento al fuoco  viene valutato in funzione della reazione e resistenza al fuoco del materiale/i costituenti. Nel primo caso, si determina, attraverso alcuni parametri come: la combustibilità, la propagazione della fiamma, la velocità di combustione, il gocciolamento, l'attitudine del materiale ad entrare in combustione in una prima fase d'incendio e subito dopo in condizioni di incendio in atto ma non ancora completamente sviluppato. Questa prova determina una suddivisione dei materiali in  6 classi, a partire dalla classe 0 (materiale incombustibile) fino ad arrivare via via alla classe 5 dei materiali più soggetti a ad entrare in combustione. La resistenza al fuoco invece dipende dalla capacità del materiale di conservare a determinate temperature caratteri di: stabilità, tenuta e isolamento termico. Abbiamo poi:
la resistenza al vento, che provoca di solito sforzi di flessione;
la resistenza meccanica;
la resistenza agl'urti;
l'Assenza di emissioni nocive, come avviene per certi materiali sintetici a base di polimeri;
la limitazione delle temperature superficiali.
Tra i requisiti di benessere invece abbiamo:
la tenuta all'acqua;
l'isolamento acustico ai rumori esterni;
la permeabilità all'aria;
l'isolamento termico;
il controllo dell'inerzia termica;
il controllo della condensazione superficiale e interstiziale.
Tra i requisiti di fruibilità abbiamo:
l'attrezzabilità della parete.
Tra i requisiti d'aspetto invece troviamo:
regolarità delle finiture;
controllo della regolarità geometrica.
Infine, per quanto riguarda i requisiti di gestione abbiamo:
resistenza all'acqua;
resistenza agli agenti aggressivi chimici;
resistenza al gelo;
resistenza agli urti degli strati superficiali;
resistenza a carichi sospesi;
resistenza allo strappo degli strati superficiali;
resistenza agli attacchi biologici.
 
CRITERI DI SCELTA
Le valenze architettoniche dei rivestimenti esterni sono strettamente correlate ai materiali, ai formati utilizzati ai metodi di fissaggio, alla continuità della superficie che può realizzare solo l'involucro di una struttura funzionale, o prestarsi ad un dialogo con l'interno presentandone e connotandone le funzioni, e creando tessiture dalle differenti configurazioni. Inoltre l'architettura tramite le proprie forme e la propria immagine esteriore che il rivestimento contribuisce a creare, si distingue e, allo stesso tempo, dialoga col contorno. I rivestimenti presentano quindi una notevole importanza, oltre che in ambito funzionale, anche e soprattutto in ambito estetico.
I rivestimenti mutano da edificio ad edificio per una serie di ragioni legate sia all'oggetto stesso del rivestire sia al sito.
Nel primo caso è la destinazione d'uso l'aspetto fondamentale, è logico infatti pensare che differenti utilizzi presuppongano differenti necessità. Quindi per un edificio di tipo industriale è molto più ragionevole l'utilizzo di materiali e sistemi che, soprattutto, conferiscano al rivestimento stesso resistenza agli agenti aggressivi chimici, agl'urti, alle sollecitazioni, al fuoco ecc., mentre una destinazione d'uso più propriamente legata ad utilizzi in ambito residenziale e commerciale, o comunque pubblico in generale, siano più indirizzati verso tecnologie che forniscano ottime prestazioni in fatto di benessere igrotermico e acustico interno, oltre i sempre necessari requisiti di sicurezza, o che prediligano l'immagine e la rappresentatività dell'oggetto del rivestimento. Quest'ultimo aspetto, soprattutto, si pone insieme a ragionevoli requisiti di natura funzionale, come primo criterio di scelta, in sede progettuale. Esso determina il tipo e la forma degli elementi, ma soprattutto il materiale costituente con le relative proprietà di trattamento estetico superficiale. La scelta del materiale e del tipo di posa in opera più adatto, è in ogni caso legato anche a bisogni di natura funzionale e quindi soggetto a cambiamenti secondo i casi. Per esempio materiali pregiati o costosi, come molte pietre naturali, sono più sfruttati per soddisfare esigenze di natura rappresentativa, per esempio in edifici pubblici commerciali e non, o in costruzioni residenziali di particolare prestigio.
In altri casi può essere il supporto murario a decidere la natura del rivestimento, soprattutto, nei casi di ristrutturazioni  recupero di murature degradate.
Nel secondo caso, invece, i rivestimenti si adattano al sito, inteso non solo  come condizioni climatiche e ambientali, ma anche in senso architettonico, come integrazione rispetto ad eventuali preesistenze. Quindi, per esempio, ambienti aggressivi chimicamente, con accentuate escursioni termoigrometriche, manifestazioni atmosferiche particolarmente marcate, come forte vento, pioggia ecc, presuppongono l'uso di materiali e sistemi di posa resistenti che garantiscano eventuali dilatazioni differenziali degl'elementi, resistenza alla corrosione, alle sollecitazioni ecc..
Altri fattori che influenzano le scelte sono da attribuire alle particolarità dell'edificio stesso, come altezze notevoli, forme plastiche, o dimensioni dipendenti da un modulo base, ecc..
Naturalmente ogni scelta e motivata da parametri che non sono slegati tra loro, ma si intrecciano, risolvendo ognuno problemi differenti ma comunque tutti ugualmente da risolvere. Esistono comunque come già citato priorità, dipendenti dalle destinazione d'uso, dalle caratteristiche dell'edificio e del sito, che si sintetizzano in due elementi  fondamentali:
prestazioni funzionali, che dipendono dalle caratteristiche funzionali del rivestimento come la protezione da agenti esterni di natura atmosferica, chimica o meccanica;
prestazioni di natura estetico-decorativa , che dipendono dal materiale costituente lo strato più esterno in vista ed i relativi trattamenti di rifinitura superficiale (rivestimenti passivi, come verniciatura plastificazione, o attivi, come l'ossidazione artificiale, per alcuni metalli; o rivestimenti in malta per alcuni conglomerati) aventi carattere non solo estetico, ponendosi infatti come ulteriore strato protettivo per il materiale stesso. Inoltre a supporto di fini estetici si pongono trattamenti come lucidatura, levigatura, sabbiatura, ecc..
entrambi questi aspetti però sono in ogni caso interdipendenti. 
 
Bilbiografia:
E. Gregorini, I rivestimenti esterni, materiali e sistemi, Maggioli Editore, Rimini, 1996.
Manuale di progettazione edilizia, tipologie e criteri dimensionali vol. 1, Ulrico Hoepli editore, Milano 1995.
A Galbiati, L. Granzini, C.Macchia, I calcestruzzi fibrorinforzati, produzione e applicazione, Maggioli Editore, Rimini 1996.
P.Tassone, Agglomerati lapidei. Produzione industriale ' caratteristiche ' prestazioni, Ulrico Hoepli Editore, Milano.

classificazione delle facciate secondole modalità di messa in opera del pannello

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