Con la realizzazione del nuovo centro per la ricerca e la formazione medica della Columbia University Medical Center di New York (CUMC), Diller Scofidio + Renfro, in collaborazione con Gensler, ha cambiato il modo di approcciare la progettazione di cliniche e centri per l’apprendimento della medicina, troppo spesso ridotti ai soli aspetti funzionali. Per la committenza, particolarmente illuminata, il progetto del CUMC doveva sovvertire la distribuzione “tradizionale” del centro universitario in favore di un approccio nuovo, che guardasse alle esigenze sociali dei suoi fruitori in primis, fatto di molteplici spazi comuni e privati per promuovere la condivisione della conoscenza. Un approccio olistico, il loro, mirato alla realizzazione di un ambiente più avvincente e stimolante, il tutto senza rinunciare alle prestazioni tecniche. Il CUMC è il risultato di un concorso bandito nel 2010 per volere, tra gli altri, degli alumni Roy e Diana Vangelos. DS+R ha previsto la separazione del blocco pubblico da quello prettamente clinico, mescolati in un’unica torre di vetro che conta quattordici piani e circa 10.200 m2.

Situato nella parte nord del Columbia Medical Campus di New York, in Washington Heights, il CUMC traguarda il fiume Hudson e le poco distanti Palisades, le ripide scogliere che si innalzano lungo il lato ovest del fiume. L’approccio interdisciplinare dello studio traduce le potenzialità della vista sul fiume con l’interoperabilità delle funzioni che vanno aumentando con l’innalzarsi dell’edificio, disegnando il volume in sezione. Una strategia a prima vista semplice ma di grande impatto, che descrive il CUMC come due torri adiacenti avvolte all’esterno da una facciata di vetro continua che cambia spostandosi da sud a nord. Nella prima porzione, quella orientata a sud, flange di vetro supportano i pannelli vetrati realizzati ad hoc per ottimizzare i flussi energetici e massimizzare la trasparenza. A nord, la struttura portante della porzione trasparente è costituita da montanti di alluminio sui quali sono posati pannelli di vetro stratificato completati da fritte di ceramica con gradienti variabili per aumentare la componente di diffusione della luce solare e mitigare i carichi termici. La trasparenza della porzione sud è accompagnata da una disarticolazione di volumi che ricorda lo smottamento che segue a un sisma. Rampe, scale e spazi che sembrano incastonati nella cortina di vetro interrompono il ritmo dei piani, che si ripetono con costanza. Per poter realizzare sbalzi e rientranze, la struttura principale di calcestruzzo rinforzato è completata da strutture di acciaio annegate nelle colonne cementizie e da solai prefabbricati con gabbie di alleggerimento per coprire le grandi luci e realizzare i blocchi sospesi. Inclinazioni e disassamenti forzano una prospettiva che in effetti non è presente, ma che dal basso acquisisce consistenza creando l’illusione di un edificio che si muove, quasi affondando le radici nella corrente futurista. Uno spazio singolo, interconnesso, che si dipana dall’atrio all’intima sala studio dell’ultimo piano.

Da un primo sguardo dal livello carrabile verso il cielo, si nota l’abile soluzione dei progettisti. Un ampio scalone dalla prospettiva accentuata attira i visitatori al piano principale, quello dell’atrio, arricchito da un giardino pensile che guarda all’Hudson e al George Washington Bridge, decorato con le tipiche essenze arboree presenti lungo il fiume. Ai primi piani sono distribuite sale d’attesa, bar e un auditorium da 275 posti per eventi, lezioni e piccoli concerti. Proseguendo verso l’alto, le sale studio private si intervallano a sale studio comuni e terrazze al quarto, all’ottavo, al decimo e al tredicesimo piano. In questa porzione dell’edificio è l’estroversa distribuzione interna a descrivere la posizione degli elementi in facciata, indiscussa protagonista del CUMC. Il carattere indisciplinato e scomposto della porzione a sud è bilanciato dalla composta rigidità della parte a nord del modulo ascensore, dove sono dislocati tutti i laboratori, i centri di simulazione, gli uffici, gli spazi di supporto e una serie di aule divise da pareti mobili che possono contenere dai 30 ai 60 studenti ciascuna. All’informalizzazione spaziale della cascata a sud, gli architetti hanno corrisposto una selezione di materiali di rivestimento interni che giocano con le tonalità calde delle essenze lignee. I solai, le pareti e i pavimenti delle sale studio sono rivestiti con doghe di legno di abete, mentre i pavimenti delle aree di circolazione sono finiti in pietra. Per ammorbidire le geometrie angolari, tutti gli spigoli dei rivestimenti interni ed esterni sono arrotondati. Anche il vetro su ogni livello segue una logica estetica dettata dalle esigenze funzionali all’interno, contribuendo alla diversificazione di una facciata altrimenti monocorde. Il Centro per la ricerca è certificato LEED Gold, grazie alle caratteristiche sostenibili volte al risparmio energetico e alla riduzione dei gas effetto serra calcolate durante l’intero ciclo di vita dell’edificio. Le strategie di cui fa sfoggio l’edificio includono i dispositivi di schermatura, fissa e azionabile meccanicamente, per ottimizzare la luce naturale e i guadagni solari, le coperture a verde per ridurre l’effetto isola di calore e il riciclo dell’acqua piovana per l’irrigazione dei giardini pensili. Inoltre, l’impianto meccanico di condizionamento e riscaldamento è progettato per migliorare il comfort termico interno e minimizzare il dispendio energetico e l’uso di acqua calda sanitaria. Il CUMC è un edificio funzionale, ma con uno sguardo proteso all’emozione di chi ne usufruisce. Con il CUMC, DS+R rompe la rigorosa forma statica dell’edificio multipiano per creare un edificio non istituzionale, che vuole aprirsi al quartiere e alla città.

ERGOTECNICA: IL CANTIERE IN UN BLOG
Il nuovo centro per la ricerca e la formazione medica del Columbia University Medical Center ha puntato sulla condivisione, in tutte le sue forme. Maddy Burke-Vigeland, direttore dei lavori per Gensler, ha aperto un blog per parlare dell’edificio e di come il CUMC fosse destinato a muovere le persone emotivamente, oltre che intellettualmente.
In parallelo, la Columbia University ha condiviso con i propri studenti e con il mondo la storia dell’edificio sin dalla posa della prima pietra:
Agosto 2013 • delimitazione del cantiere • arrivo dei materiali e dell’attrezzatura in cantiere
Settembre 2013 • scavo e rimozione materiali
Dicembre 2013 • realizzazione dei muri di fondazione est e ovest • posizionamento delle tubature per l’approvvigionamento idraulico
Febbraio 2014 • posizionamento dei pali di fondazione tramite vibrazione • completamento dei muri di fondazione • approvvigionamento, saldatura e posizionamento della struttura metallica • layout della piastra di calcestruzzo del primo piano
Maggio 2014 • struttura dei piani superiori • allestimento dell’impianto elettrico temporaneo dislocato ai vari piani
Settembre 2014 • realizzazione della struttura metallica della copertura • costruzione delle scale di calcestruzzo • applicazione della facciata di vetro
Dicembre 2014 • installazione degli impianti di risalita continua, scale e ascensori • facciata di vetro cresce ai piani superiori
Marzo 2015 • posizionamento delle cabine ascensore • realizzazione delle tubature per l’approvvigionamento idrico ai piani superiori e dei cavi per la corrente elettrica
Agosto 2015 • realizzazione dei percorsi pedonali del giardino pensile al primo piano • applicazione dei pannelli di cemento fibrorinforzato (GFRC) in facciata • costruzione delle partizioni interne a secco e completamento dei rivestimenti interni
Novembre 2015 • realizzazione delle pavimentazioni interne di pietra • posizionamento della nuova gru per l’installazione del sistema di manutenzione della facciata
Maggio 2016 • test per l’attivazione degli impianti di simulazione e video/audio • completamento rivestimento esterno di GFRC • posizionamento primi arredi
Agosto 2016 • costruzione delle scale e dei parapetti delle corti a sud e a est • trasferimento la facoltà di medicina nell’edificio principale • completamento delle aule esterne • inizia la programmazione delle schermature Solari

FACCIATA CONTINUA E MUTEVOLE
I quattordici piani del Vangelos Medical Center sono avvolti da una cortina di vetro che cambia continuamente seguendo il programma funzionale e l’orientamento solare. La facciata, di circa 4.000 m2, è supportata da montanti di alluminio. I pannelli di vetro, della dimensione di 1,5x5 m e un peso di circa 400 kg, sono completati da un trattamento serigrafico di ceramica in sette percentuali, per una protezione visiva fino al 100%. Spostandosi verso sud, il passo regolare dei montanti di alluminio cambia, lasciando spazio a “pinne” di vetro stratificato con altezza variabile che raggiunge, nell’elemento più alto, circa 9 m. Questi elementi strutturali unici sono combinati a circa 1.700 m2 di pannelli doppio vetro extra chiaro per una totale trasparenza dell’involucro vetrato. Grazie al sistema, il CUMC appare chirurgicamente sezionato e consente scorci eccezionali della “cascata” di elementi architettonici che galleggiano nello spazio della parete sud. Le forze orizzontali e verticali a cui è soggetta la facciata di vetro sono completamente trasferite alle pinne di vetro, connesse tramite staffe di collegamento alla struttura principale e nascoste dietro i rivestimenti del controsoffitto, del pavimento e dietro i pannelli di fibrocemento che fanno da coronamento alla struttura di calcestruzzo. Il design degli angoli di facciata, totalmente vetrati, ha visto protagonista il profilo angolare sviluppato appositamente da Gartner del Gruppo Permasteelisa. Grazie a questo elemento tecnologico, la consistente spinta del vento, soprattutto ai piani più alti, è trasferita a profili di acciaio a scomparsa, che distribuiscono il carico ai supporti adiacenti passando dai pannelli di vetro strutturale. La riduzione di carico sull’angolo ha permesso l’uso di profili a L 80x80 mm, spessi 20 mm, anch’essi nascosti dietro i profili dei pannelli doppio vetro.

Scheda progetto
Progettista: Diller Scofidio + Renfro
Committente: Columbia University Medical Center
Costruction period: 2013 - 2016
Built area: 10.220 mq
Localizzazione: New York, USA
Progetto architettonico: Diller Scofidio + Renfro – Elizabeth Diller (partner); Ricardo Scofidio, Charles Renfro, Benjamin Gilmartin (principal), Madeline Burke Vigeland (principal in charge)
Direttore di progetto: Anthony Saby
Architetto: Chris Hillyard
Gruppo di progetto: C. Andreacola, D. Chacon, C. Kupski, B. Pliskin, K. Rice, G. Sullivan, M. Broaddus, C. Curran, R. Donnelly, A. Foo, Y.Y. Hur, J. Jow, A. Kostopoulos, J. Dart Messick, P. Ngo, M. Ostrow, S. Paiocchi, J. Saylor, J. Solomon, H. Terzopolos, E. Wisecarver
Architetto esecutivo: Gensler
Direttore tecnico: Ambrose Aliaga-Kelly
Gruppo esecutivo: Joanne Fernando, J. Kim, M. Neary, B. DuBois, A. Espejo, M. Ortiz, H. Hong, S. Wilson
Progetto strutture: Leslie E. Robertson Associates (LERA)
Impianti e sicurezza: Jaros Baum & Bolles (JB&B)
Progetto del paesaggio: Landscape Architecture
Consulente facciate: Buro Happold Consulting Engineers
Progetto facciate: Josef Gartner (Permasteelisa North America Corp.)
Illuminotecnica: Tillotson Design Associates
Acustica: Cerami & Associates
Periodo di progettazione: March 2010
Impresa principale: FJ Sciame Construction Co.
Direttore lavori: Madeline Burke-Vigeland
Rappresentante del cliente: Group PM
Building code: Milrose Consultants
Impianti di risalita: Jenkins & Huntington
Grafica: 2x4 and Gensler
Geotecnica: Thornton Tomasetti, Weidlinger Transportation Practice
Sostenibilità: Vidaris
Photos: Iwan Baan, Nic Lehoux, Karin Jobst

Arketipo 109, Trasparenze, marzo 2017