Il Padiglione della Russia a Expo Dubai 2020, situato nel distretto della Mobilità, è stato ideato da Sergei Tchoban come rappresentazione simbolica dei valori nazionali ed universali a cui il paese aspira. Il padiglione, composto dalla compenetrazione di due sfere con dimensioni differenti, è la concretizzazione plastica di un movimento costante e rappresenta idealmente quell’idea di continuità e crescita che è requisito fondamentale di ogni forma di progresso creativo e tecnologico.

Con il nostro progetto”, sostiene Sergei Tchoban, ci proponiamo di affrontare diversi obiettivi molto importanti. Per primo, proporre un volume spettacolare la cui architettura possa esprimere il tema di questa sezione dell’esposizione e contemporaneamente contenere riferimenti alla Russia come una grande nazione. Una di queste associazioni è rappresentata dal modo in cui il volume a cupola minore si trova all’interno della cupola maggiore: questa può essere una dinamica moderna ed enfatica, ma ricorda anche la matrioska tradizionale Russa. In secondo luogo, abbiamo voluto dare ai visitatori le condizioni più confortevoli possibili non solo nel visitare l’esibizione ma anche nel momento di attesa precedente. Lo spazio al di sotto della cupola inferiore ospita un atrio ampio e confortevole; è ben protetto dal sole e dal caldo ed è provvisto di una serie di funzioni dedicate al pubblico”.

La facciata dell’edificio è definita da un intreccio di elementi tubolari di sei diversi colori, che rappresentano l’idea di movimento continuo e di sviluppo della conoscenza ma anche la coesistenza armonica di energie differenti, tema fondamentale per lo sviluppo della ricerca tecnologica. Il sistema di facciata è composto da 46 km di tubi in alluminio, plasmati in base alle curvature necessarie in oltre mille componenti e successivamente rivestite con un polimero colorato, che protegge gli elementi dalla luce esterna. La composizione della facciata come accostamento di colori che definiscono la forma dell’organismo architettonico si lega direttamente alla tradizione dell’Avanguardia Russa e all’architetto costruttivista Yakov Chernikhov (1889-1951).

Una specifica riflessione è stata dedicata allo studio della relazione con un sito caratterizzato da condizioni climatiche estreme. La compenetrazione delle due cupole ha permesso di rispondere alla necessità di uno spazio di attesa e allo stesso tempo di una protezione dell’ingresso rispetto alla luce solare diretta. Con lo stesso obiettivo il padiglione della Russia è corredato di una vasca d’acqua che ha assunto la triplice funzione di elemento decorativo, superficie specchiante per amplificare l’immagine dinamica del volume e soprattutto dispositivo di mitigazione climatica.

Gli spazi interni, sviluppati su una superficie di 3.600 metri quadri, accolgono diverse funzioni – spazi espositivi permanenti e temporale, caffè, ristorante, spazi per incontri, sala conferenze – connesse tra loro da un volume a tutta altezza contenente i sistemi di collegamento verticale. La maggiore delle due cupole ospita la parte centrale dell’esposizione, che consiste nella performance immersiva “The Mechanics of Wonder” ideata da Konstantin Petrov e dalla sua società Simpateka Entertainment Group.

Rispetto ai temi dell’esposizione, Petrov afferma che “la Scienza è internazionale. Accade a volte che un’idea rivoluzionaria viaggi a lungo prima di trasformarsi in una tecnologia funzionale andando oltre la sua origine, L’esposizione porta l’attenzione allo sforzo creativo di generazioni di scienziati ed ingegneri russi ed ai loro contributi orientati al miglioramento del mondo. È la scienza del cervello che ci porte le più importanti scoperte del ventunesimo secolo. Queste scoperte avranno un profondo impatto sulla nostra consapevolezza e sulle nostre menti e trasformeranno le nostre vite. Più comprendiamo il funzionamento del cervello e più lo ammiriamo. Impariamo ad applicare i principi del cervello e a costruirli in campi differenti della conoscenza umana, da specifiche tecnologie ai cambiamenti sociali”.

Questa esibizione multimediale e high-tech è studiata a partire da una scultura raffigurante un cervello umano di 7,50 metri di lunghezza e 5,50 metri di altezza, ed è configurata come oggetto interattivo che rappresenta la conoscenza umana come origine unica del progresso auspicato e teorizzato dalla stessa Esposizione Internazionale.

Scheda progetto
Architecture: SPEECH architectural office
Project authors: Sergei Tchoban, Igor Chlenov, Aleksey Ilin
Project architects: Anton Chernyshev, Marina Kuznetskaya, Darya Krotkova
Idea and design for exhibition display, development of the theme for the pavilion: Konstantin Petrov, Simpateka Entertainment Group
Client: Minpromtorg (Ministry of Trade and Industry of Russia)
General contractor: Crocus Group
Façade: Inventure
Images: Ilya Ivanov (photos), SPEECH (drawings), Sergei Tchoban (sketches)
Floor area: 3.630,00 sqm
Number of storeys: 3
Area of the terraces: 151,00 sqm
Total height: 26,75 m
Diameter of the building: 37,00 m
Diameter of the small dome: 19,70 m
Height of the small dome: 10,60 m
Diameter of the exhibition dome: 36,40 m
Height of the exhibition dome: 14,37 m