Sami Cultural Center Sajos in Inari, Finland. Photo by Mika Huisman

L’attuale clima di globalizzazione socio-culturale a livello planetario passa necessariamente anche attraverso forme del costruito sempre più uguali a se stesse in ogni parte del mondo. L’uniformità di linguaggi architettonici, di forme e materiali “universali” è lo scenario entro cui si muove il cittadino del mondo. Ma può anche accadere che valori storico-sociali radicati localmente trovino espressione in brillanti architetture che, pur con respiro internazionale, sanno comunicare valori di singolarità e specialità. E’ il caso del Sami Cultural Center di Inari, in Finlandia, centro civico e culturale della minoranza lappone sami, una popolazione indigena del nord estremo dell’Europa dedita alla caccia e alla pesca fin dall’antichità e stanziale solo dagli anni 50 del secolo scorso. Attraverso fondi dell’Unione Europea per lo sviluppo delle minoranze etniche è stato indetto, nel 2008, un concorso di architettura per un centro dove questa popolazione avesse l’opportunità di promuovere e preservare i propri valori storico-culturali, la lingua e svolgere le proprie attività.

Lo studio vincitore, Halo Architects, è un team di giovani eredi della tradizione architettonica nordica più rappresentativa di sempre, quella di Alvar Aalto e di Eero Saarinen, che, arricchita da suggestioni paesaggistiche ed etniche importanti, ha ispirato loro una forma architettonica organica solenne ma, al tempo stesso, discreta. Un’architettura come un’icona del design scandinavo, sagomata intorno al territorio circostante, di rara ricchezza paesaggistica: un bosco di alberi antichissimi, che sono stati interamente preservati dalla costruzione, e le rive del fiume Juutua.

La pianta dell’edificio, che alcuni vorrebbero simile a una costola di animale, altri a manufatti sami, di sicuro persegue, in prima istanza, la finalità di innestarsi con grazia e rispetto nell’elemento naturale salvaguardando le vecchie specie arboree presenti, la cui crescita, a certe latitudini, è estremamente lenta, e si lascia cingere visivamente dalla foresta. La pianta libera è ottenuta concependo l’intera struttura di calcestruzzo armato gettato in opera. La facciata, un unicuum di tavole di abete massello a tutta altezza trattate solo con solfati di ferro per consentirne il naturale deterioramento cromatico durante l’invecchiamento, si srotola nel bosco come un nastro dallo sviluppo inedito e sorprendente a ogni cambio di angolazione, di esposizione solare, di materiale retrostante, lasciandosi permeare dalla luce in modo sempre diverso.

Il centro non è semplicemente luogo di sviluppo culturale locale per questa popolazione, ma piuttosto rappresenta la sede nevralgica della tutela e dello sviluppo della tradizione sami, diffusa in diversi paesi scandinavi (dei 70.000 sami oggi viventi 30.000 vivono in Norvegia e gli altri fra la Svezia e la Finlandia settentrionali). L’edificio ospita dunque al suo interno uffici, una grande biblioteca, ristoranti, ma anche un’aula parlamentare e un grande auditorium dall’assetto acustico versatile a proiezioni quanto a manifestazioni dal vivo. La spettacolare lobby d’ingresso immette subito alla vista dei due volumi curvi dell’auditorium e dell’aula parlamentare a piano terra, mentre ai livelli superiori sono disseminati gli uffici delle otto organizzazioni operanti in sede, la sala multifunzione, sale riunioni e aule.

Lungo tutto il perimetro, costeggiando gli imponenti volumi curvi del parlamento e dell’auditorium, trovano spazio, infine, l’amministrazione, alcune sale audio-video e le classi dove si tengono ciclicamente seminari e lezioni. In questi spazi, dove il personale lavora diverse ore quotidianamente, è privilegiato il benefico rapporto visivo con la natura circostante e l’irraggiamento solare diretto.

Scheda progetto
Architetti: Halo Architects - Janne Laukka e Tuomas Niemela
Cliente: Senate Properties
Periodo di costruzione: 2008-2012
Superficie: 4.800 mq
Costo: 5 milioni di euro