a cura di Carlotta Eco




Sede Unica del Comune di Bologna, MCA Architects
a cura di Carlotta Eco

SCHEDA DI PROGETTO

Luogo: Bologna, Italia
Concedente: Comune di Bologna
Concessionario: Società di progetto DUC Bologna
Soci azionisti: Consorzio Cooperativo Costruzioni, CEA, CER, CESI Spa, Coop Costruzioni, Adanti Spa, Cogei, Manutencoop
Enti Finanziatori: Banca OPI, gruppo San Paolo IMI,Banca MedioCredito, gruppo Unicredit
Progetto architettonico e direzione artistica: MCA, Mario Cucinella
Capogruppo mandataria e coordimento progettazione: Open Project
Progettazione lay out: PCMR
Consulenza progettazione spazi commerciali : Larry Smith Italia
Progettazione strutture e impianti: NIER Ingegneria Structural Engineers: Massimo Majowiecki, Vincenzo Lombardi Mechanical Engineer: Bruno Versari
Progettazione impianti elettrici: Beta Progetti, Electrical Engineers: Lorenzo Grillo, Gabriele Anatresi
Quantità Surveyor: CESI Spa
Area: 40.000 mq
Tempi di progetto: 2003-2005
Tempi di realizzazione: 2005-2008
Fotografie: courtesy of MCA, redazione archinfo, forum on-line

Vedi la SCHEDA ARCHITETTO

Intro
A Bologna, entro Luglio, sarà completato il grande complesso della Sede Unica del Comune, il cui progetto architettonico è opera dello studio Mario Cucinella Architects. La Sede Unica, composta da tre edifici di altezze diverse (sette, dieci e undici piani) e da un'edificio di parcheggi, riunirà in unico luogo tutti gli uffici comunali distribuiti, a tutt'oggi, in 21 zone diverse della città.
Il progetto fa parte di un piano urbanistico più ampio, di grande importanza per lo sviluppo della città, che comprende la realizzazione di nuove residenze e la creazione di  una rete infrastrutturale di cui fa parte anche la nuova stazione della TAV. Il complesso  che accoglierà più di mille dipendenti del comune, costituirà inoltre un nuovo polo d'attrazione per il quartiere della "Bolognina" grazie alla presenza di servizi (asili, posta ecc.), negozi, ristoranti, impianti sportivi e spazi aperti di pubblica utilità.

l'idea di progetto (1) il modellino del progetto (2,3) gli edifici in vetro finiti (4)

Bologna e "Bolognina"
L'area su cui sorgono i nuovi edifici (ben 42000 metri quadri) si trova a nord della stazione ferroviaria, ed era occupata dal mercato ortofrutticolo. Una curiosità: l'unica opera architettonica preesistente lasciata in essere, e proprio accanto ai nuovi edifici, è una tettoia, una sorta di piazza coperta fatta da archi in cemento armato ad opera di Pierluigi Nervi.
Il progetto della Sede Unica è importante sia a livello locale sia a scala urbana. Localmente, è stata l'occasione per creare nuovi spazi pubblici in uno storico quartiere popolare, la "Bolognina" appunto, di origine ottocentesca e caratterizzato da un disegno urbano a maglia stretta con pochi spazi aperti.
A livello urbano quest'area si presentava, prima dell'intervento, come il più grande terreno vuoto vicino al centro storico e accanto alla stazione centrale. Il progetto rappresenta così un'occasione per ricucire la parte nord e quella sud di Bologna.

inizio posa copertura a brise soleil (1) lo spazio pubblico aperto (2)
i tre edifici in vetro (3) l'edificio a parcheggio (4) 

Project Financing
La Sede Unica è stata realizzata in project financing: il Comune (proprietario del 33% dell'area), ha concesso a un gruppo imprenditoriale (il DUC) composto da di imprese, progettisti e finanziatori di costruire il complesso, di gestire l'area per 27 anni e di sfruttarne economicamente una parte. In cambio dell'investimento iniziale, il Duc riceverà dall'amministrazione pubblica una remunerazione annuale di 6,6 milioni di euro oltre a un contributo iniziale di 9 milioni di euro.
L'intero gruppo rappresenta una società di progetto che ha la responsabilità della futura gestione e manutenzione del complesso: è facile comprendere la molteplicità degli interessi che hanno influenzato il progetto architettonico soprattutto in fase esecutiva.

L'idea di progetto
Il progetto nasce dall'idea di occupare l'area, che si sviluppa in modo longitudinale a nord della ferrovia, con una forma rettangolare tagliata in più parti da alcuni assi principali in modo da mettere in collegamento parti di città e rendere il complesso permeabile. Questo principio ha dato luogo a corpi di fabbrica dalla forma triangolare. I grossi edifici in vetro del nuovo intervento sono oggi chiaramente visibili dai treni in arrivo in stazione e si distinguono per l'imponente struttura in acciaio con funzione frangisole a copertura dell'insieme.
I volumi sono completamente trasparenti: dall'esterno, infatti, si leggono solo  i tamponamenti delle solette in cemento. La trasparenza da pavimento a soffitto ha spinto i sindacati del comune a richiedere di aggiungere in un secondo tempo delle barre anticaduta, cioè delle ringhiere interne ai vetri, per mitigare la sensazione di vertigine indotta dall'altezza.

La copertura
I tre blocchi sono tenuti insieme da un'enorme copertura con funzione di brise soleil. Nelle intenzioni del progetto, esse doveva richiamare il principio formale e la leggerezza di un origami e basarsi su una costruzione "a membrana". Purtroppo, le complesse vicende economico-decisionali, hanno portato a realizzare un sistema costruttivo tradizionale, basato su travi continue in appoggio, completato da una distesa di tubi d'acciaio zincato.
In alcuni punti la copertura funge anche da supporto per i pannelli fotovoltaici e da protezione visiva per gli impianti posizionati sopra gli edifici.
In cantiere la fase di montaggio della copertura è stata delicata. Si è dovuto infatti attendere il termine di completamento di tutti gli edifici per garantire la sicurezza rispetto all'alto rischio di avere di continuo dei carichi sospesi. Le gru hanno proceduto in sucessione da sud verso nord e, oltre a sollevare le grosse travi, sono servite per sollevare e portare in copertura i macchinari necessari al montaggio.

montaggio della copertura a brise soleil (1,2,3,4)

La hall d'ingresso e le norme antifuoco

La zona d'ingresso alla Sede Unica è chiaramente identificabile con l'incontro dei tre spigoli degli edifici. Da qui si sviluppa un atrio all'aperto lungo un percorso che si insinua tra gli interstizi. Disposto su diversi livelli, collegati da scalinate, esso è protetto dalla pioggia da una copertura in vetro dalla geometria spezzata.
La hall d'ingresso agli uffici, dove devono poter accedere centinaia di persone nel giro di meno di un'ora, è "tagliata" all'interno dell'edificio principale. Il grande buco della zona d'ingresso, "scavato" all'interno della base del volume dell'edificio, raggiunge i tre piani d'altezza. Per sostenere l'enorme "architrave" reticolare è stata, pertanto, ideata una struttura in acciaio a forma di cavalletto dall'appoggio asimmetrico. Superare i vincoli legati alla normativa antincendio non è stato semplice: per proteggere i cavalletti d'acciaio da un eventuale incendio senza alterarne la forma, l'unica soluzione era quella di applicare esternamente una vernice tumescente e di riempire internamente i grossi tubi con cemento armato. Questa soluzione, che risponde alle prestazioni richieste dalle norme antifuoco, non rientra tuttavia nelle prescrizioni. E' stato di conseguenza necessario dimostrare con ampi calcoli e prove in situ la correttezza della soluzione.

lngresso sul retro (1) i cavalletti a sostegno della trave reticolare
dell'ingresso (2) la copertura in vetro dell'atrio (3) i sostegni a cavalletto (4)

i cavalletti a sostegno della trave reticolare (1,2) sistema degli impianti
interni con i soffitti microforati (3,4) 

Soffitti radianti ad aria

Gli uffici sono classificati in "classe A"  in base alle caratteristiche fisico-tecniche dei vetri di facciata e all'impiantistica. I vetri, infatti, sono performanti: le loro caratteristiche variano a seconda del tipo di esposizione alla luce. Gli impianti sono considerati a basso consumo anche grazie al sistema di raffreddamento e riscaldamento interno che si basa su soffitti radianti ad aria. I pannelli microforati, che ricoprono in modo uniforme i soffitti, permettono di immettere aria a temperatura costante negli open space. Questa soluzione all'avanguardia offre diversi vantaggi: un migliore comfort interno e l'eliminazione degli ingombranti corpi riscaldanti. Ma la cosa più importante è il minor consumo energetico attuato attraverso il recupero del calore.
Infatti l'aria fredda, che d'estate viene immessa negli uffici, viene ripresa attraverso le "gole" a soffitto poste vicino alla facciata in vetro. Al contrario la facciata calda, per il sole accumulato, aiuta a convogliare l'aria verso l'alto caricandola di ulteriore calore che verrà poi recuperato da uno scambiatore.

Comunicazione del cantiere

Per comunicare il progetto sin dalla fase della gara di assegnazione del progetto è stata coinvolta una società di comunicazione (e1kon communication); una scelta necessaria in progetti di tale portata urbana.
La società si è occupata di comunicare e spiegare ai cittadini e agli abitanti del quartiere, l'architettura, le caratteristiche del cantiere e i potenziali sviluppi dell'area. In particolare sono state organizzate riunioni al centro civico della "Bolognina" in cui sono stati mostrati e spiegati i plastici. Inoltre vi sono state periodiche visite al cantiere in occasione di feste di quartiere. La cesata del cantiere è stata poi rivestita con una striscia continua di pannelli esplicativi che, in alcuni punti contengono dei fori (detti "occhi") per poter "sbirciare" all'interno dell'area. La trasparenza del cantiere sia fisica sia comunicativa, è una caratteristica oramai imprescindibile dei lavori e in Italia sta finalmente prendendo piede.

i pannelli di grafica di comunicazione del cantiere con la parte inferiore
con gli "occhi"(1,4) i pannelli montati in cantiere (2,3)

Web forum

L'importanza urbanistica dell'intervento della Sede Unica si è manifestata anche attraverso il proliferare delle informazioni all'interno dei forum su web, i siti di scambio ad argomento architettonico fra utenti della rete (come ad esempio skyscrapercity forum). Utenti di tutta Italia si sono tenuti informati sull'andamento dei lavori inducendo i blogger bolognesi a scattare fotografie sull'andamento dei lavori sino a costituire una raccolta di informazioni e di immagini degna di un vero e proprio ufficio stampa. Questo fenomeno arricchito di contributi più specifici potrebbe portare alla creazione una sorta di wikipedia dei cantieri.