Quando si pensa a “edifici strategici” o, più in generale, a edifici sicuri, il primo pensiero nel nostro Paese è istintivamente volto alla sicurezza sismica. C’è però un altro aspetto che merita la massima attenzione, quando si pensa a nuovi progetti o alla ristrutturazione di involucri esistenti: la sicurezza al fuoco. Analizzando statisticamente gli edifici costruiti sul suolo italiano lungo tutto il XX secolo, al primo posto tra i materiali utilizzati per l’involucro troviamo il laterizio: un materiale che, essendo cotto a circa 900 °C, è insensibile al fuoco ed è quindi classificato in Classe A1. Con l’ingresso del nuovo Millennio, nuovi materiali sono comparsi sul mercato e, di conseguenza, sono aumentate le incertezze circa il loro comportamento al fuoco, portando quindi alla necessità di effettuare sempre più complesse analisi nella scelta delle soluzioni più adatte.
Diventa quindi fondamentale, durante la progettazione di un involucro, dare massima priorità a vari aspetti, ugualmente importanti: sicurezza sismica, efficienza energetica e, ultimo ma non meno importante, risposta al fuoco in caso di incendio.

Il comportamento di un materiale in caso di incendio comprende quell’insieme di trasformazioni fisico-chimiche conseguenti all’esposizione all’azione del fuoco. La definizione generale di comportamento al fuoco comprende poi due concetti fondamentali, ben distinti dalla normativa italiana attualmente vigente: la reazione al fuoco e la resistenza al fuoco. Il primo rappresenta il grado di partecipazione di un materiale al fuoco al quale è sottoposto, mentre il secondo indica la capacità dei prodotti e delle opere da costruzione di conservare determinate caratteristiche meccaniche per un certo tempo durante l’incendio. Tra i vari sistemi costruttivi disponibili c’è proprio il laterizio: un materiale che, avendo già affrontato il fuoco durante il suo processo produttivo nella fase di cottura, non è combustibile e non fornisce alcun contributo all’incendio.
Il laterizio nasce dall’argilla, la quale viene cotta a 900 gradi rendendo questo materiale del tutto insensibile al fuoco. Per questo motivo, costruire in laterizio significa garantire un’elevatissima sicurezza in caso di incendio.

In termini normativi, relativamente alla reazione al fuoco degli elementi di laterizio per muratura, essendo vigente fin dal 2006 la specifica norma tecnica armonizzata (EN 771-1, marcatura CE), si applica integralmente la classificazione prevista dal D.M. 10.3.2005. Come previsto dalla stessa norma armonizzata, i prodotti in laterizio vengono classificati ai fini della reazione al fuoco in “Euroclasse A1”.
I materiali appartenenti a questa classe vengono quindi riconosciuti come non combustibili (quindi non infiammabili) e non necessitano di alcuna altra classificazione in relazione alla produzione di fumi o gocce ardenti. Questa classe inoltre prevede che i materiali in essa inclusi non debbano essere sottoposti a prova. Vincolo per appartenere alla Classe A1 è la non presenza di più dell’1% in peso o volume (in base a quello che produce l’effetto più restrittivo) di materiale organico.

Proprio in virtù di questo aspetto, Wienerberger già da diverso tempo ha sviluppato un sistema di blocchi monostrato rettificati, molto performanti a livello energetico grazie alle tecnologie dei setti e dei giunti sottili. Infatti scegliendo una soluzione della famiglia blocchi Porotherm BIO PLAN è possibile realizzare una stratigrafia estremamente performante da un punto di vista termico e completamente in Euroclasse A1. Per quanto riguarda la resistenza al fuoco, la classificazione fa riferimento alla conservazione durante il tempo di incendio di tre caratteristiche: stabilità (R), tenuta (E) e isolamento termico (I).
Esistono tre metodologie per definire questo parametro: metodo sperimentale, metodo tabellare (Allegato D - D.M. 16.02.2007) e metodo analitico (da asseverare con prove sperimentali). Le murature di grande spessore risultano già opportunamente certificabili con alti valori di resistenza al fuoco grazie al metodo tabellare.

Sui bassi spessori invece, essendo la normativa molto cautelativa, Wienerberger ha condotto varie campagne di prove sperimentali sulle proprie tramezze ottenendo valori di resistenza al fuoco notevolmente superiori rispetto a quelli tabellari. A titolo di esempio, le campagne di prova hanno dimostrato che già una tramezza a incastro di 8 cm di spessore è in grado di assicurare una classificazione EI 120. Significa che, in caso di incendio, per 120 minuti la parete garantirà le proprie prestazioni in termini di tenuta e isolamento termico, dando sufficiente tempo a chi dovesse trovarsi all’interno dell’edificio per abbandonarlo in sicurezza. Grazie alla sua gamma di laterizi, Wienerberger Italia, vuole proporre soluzioni per l’involucro sicure e altamente prestazionali per chi in futuro abiterà gli edifici. Non solo, l’azienda produttrice di laterizi mette a disposizione uno staff tecnico che, oltre a offrire assistenza tecnica dalla progettazione all’esecuzione in cantiere, fornisce tutta l’esperienza necessaria per consigliare la soluzione in laterizio più adatta a ogni esigenza costruttiva.