Un nuovo complesso scolastico progettato dall’architetto francese Dominique Coulon è stato inaugurato nel settembre del 2015 a Colombes nel dipartimento dell’Alta Senna a soli 10 km dal centro di Parigi. Questo edificio pubblico è stato programmato all’interno dello strumento francese di riqualificazione urbana chiamato Zona ad Amministrazione Concentrata, in particolare si tratta dello ZAC Marine che si sviluppa sul sito industriale un tempo occupato dalla marina militare francese e ora riconvertito in un eco-quartiere: un vero e proprio pezzo di città di 6,7 ettari con residenze, uffici, hotel, spazi commerciali e nuovi servizi pubblici. La scuola pubblica Simone Veil costituisce sicuramente l’elemento strutturale più importante della composizione del nuovo quartiere ecosostenibile in quanto è strettamente integrata nel tessuto urbano, si relaziona con il parco antistante di 4.000 m2 ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici.

È interessante ripercorrere le fasi che hanno caratterizzato l’ideazione del progetto. A partire da una grande corte i progettisti sono intervenuti con successive deformazioni suggerite dall’analisi del sito. La cortina a nord-est è stata forata verso il parco urbano per creare l’alto ingresso monumentale della scuola materna, di colore rosa, e l’accesso d’angolo, coperto da un corpo a sbalzo, della scuola elementare, di colore arancione. La copertura è stata deformata in modo da creare una serie di terrazze aggettanti sul cortile e moltiplicare così le superfici aperte in cui i bambini possono incontrarsi e giocare. Il volume, infine, è stato delimitato verso nord-est e sud-est da alte facciate vetrate che consentono l’illuminazione naturale delle aule ed è stato scavato per formare logge e balconi in grado di migliorare il guadagno termico, intercettando l’irraggiamento solare anche nelle parti più interne dell’edificio. La costruzione si sviluppa su quattro livelli. Al piano terra, nel grande cortile, si smistano i flussi di tutti gli alunni: una larga scala grigia a rampa unica a ovest conduce al primo piano dove si trovano tutte le aule della scuola materna, mentre la scala a sud si staglia sul pavimento arancione e conduce direttamente al secondo e al terzo piano dove si organizzano le classi della scuola elementare.

Il complesso comprende anche un campo sportivo polivalente per 200 spettatori, una biblioteca, una mensa, aule per il doposcuola e un giardino tematico. L’architettura si organizza attorno a un grande vuoto aperto verso il cielo sul quale si affacciano tutti gli spazi didattici e ricreativi, le aule tradizionali e le terrazze per il gioco all’aperto. Grande è la tensione che si stabilisce tra gli ambienti interni e quelli esterni, tra i piani orizzontali delle coperture e il cortile. Il risultato è una costruzione dinamica in cui si utilizzano profondi volumi a sbalzo che fondono parzialmente tra loro gli spazi, in cui si enfatizzano le viste trasversali utilizzando frequenti linee oblique con colori e materiali differenti. L’architetto Dominique Coulon, da sempre assertore della forza della pianta, concentra anche in questo caso la sua poetica sulla complessità spaziale, fattore più degli altri in grado di dare significato all’intera costruzione. Le sue planimetrie complesse sono frutto di un’immaginazione libera dai vincoli costruttivi e sono rese possibili grazie alla preziosa collaborazione con Philippe Clément dello studio Batiserf Ingegnerie. In questa opera, grande importanza viene data ai percorsi che fanno scoprire l’architettura a poco a poco e alla luce zenitale che viene intercettata nei corpi scala e nei corridoi in modo da cambiare la percezione dei luoghi durante la giornata. Anche le superfici vetrate che ritmano le facciate funzionano come varchi che assorbono la luce e, allo stesso tempo, la riflettono. Oltre che da queste fenditure, la stessa esistenza della corte, favorisce l’ingresso della luce naturale all’interno degli ambienti scolastici.

In un quartiere interessato da una profonda rivoluzione urbanistica, i progettisti e i consulenti specializzati nella grafica hanno imposto un forte uso del colore sulle facciate e hanno volutamente insistito sul grafismo per dare una precisa identità a questo luogo di educazione e di istruzione in modo da creare così un universo a sé stante. Inoltre, l’uso diffuso del colore e di un sistema di linee colorate oblique che, attraversano superfici orizzontali e verticali senza soluzione di continuità, aggiungono un ulteriore livello di complessità. Questi mezzi grafici si combinano con i volumi e decostruiscono lo spazio per consentire percezioni differenti a seconda del punto di vista dell’osservatore. I colori forti come l’arancio e il rosa sono stati utilizzati negli spazi aperti, nei corridoi e nel palazzo dello sport, dove deve essere incoraggiata la vitalità e l’attivismo dei ragazzi, mentre negli spazi per l’apprendimento sono stati privilegiati i colori chiari e luminosi, i materiali naturali come il legno e le superfici di calcestruzzo a vista per favorire la concentrazione. Nel cortile del piano terra e negli spazi terrazzati della copertura i colori vivaci trasformano lo spazio e lo dilatano, creando luoghi dinamici per i bambini che lo vivono quotidianamente. Le facciate esterne a nord est e a sud-est seguono un pattern geometrico irregolare in cui si alternano, su piani differenti superfici rivestite con lamelle di legno di rovere con la corteccia a vista, pannelli vetrati e i tagli di intonaco colorato delle logge e dei balconi.

UN EDIFICIO SOSTENIBILE A BILANCIO ENERGETICO POSITIVO
L’eco-quartiere all’interno del quale si trova il complesso scolastico Simon Veil nasce con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici del 60% e le emissioni di gas serra dell’80% rispetto a quelli di un quartiere tradizionale utilizzando un sistema di teleriscaldamento a biomassa. Il nuovo quartiere alle porte di Parigi si propone, inoltre, di ottimizzare l’uso dell’acqua riducendo il consumo di quella potabile del 20% e impiegando l’acqua piovana per annaffiare il verde pubblico. Tutti gli edifici residenziali e pubblici realizzati hanno dovuto utilizzare materiali ecologici e riciclabili per limitare l’impatto ambientale e soddisfare il certificato BBC (Bâtiment Basse Consommation), ossia edifici a basso consumo energetico (inferiore a 50 kWh/m2/anno), diventato obbligatorio in Francia per le nuove costruzioni a partire dal 1° gennaio 2013. Poiché le dimensioni e l’orientamento del lotto assegnato per la realizzazione del nuovo complesso scolastico, con il lato sud a ridosso del muro del deposito dei tram, ponevano grandi vincoli a una progettazione bioclimatica, i progettisti hanno optato per una tipologia a corte termoregolatrice con rientranze che permettono la mediazione termica tra interno ed esterno e forniscono ombra o riparo nelle situazioni meno favorevoli durante il corso della giornata. L’involucro dell’edificio è realizzato con pareti di calcestruzzo iperisolate con un cappotto di 30 cm e con superfici trasparenti a triplo vetro, inoltre, in copertura, è stato collocato un impianto fotovoltaico che si estende per 680 m2 con una potenza di 128 kW che consente di compensare un consumo annuale di 117 MWh. L’insieme delle strategie adottate, a partire dal sistema di riscaldamento centralizzato a biomassa, all’impianto fotovoltaico per la produzione dell’energia elettrica associate alla scelta tipologica, alle stratificazioni dell’involucro fino alla scelta dei materiali sono state in grado di assicurare un bilancio energetico positivo (BEPOS), cioè di realizzare un edificio che produce più energia di quanto ne consuma con un consumo energetico inferiore a 8,95 kwh/m2/anno.

Scheda progetto
Progettisti: Dominique Coulon & associés
Committente: Ville de Colombes
Completion date: 2015
Gross floor area: 7,600 mq
Costo: 16.3 million euro
Localizzazione: Colombes, France
Gruppo di progetto: Olivier Nicollas, Guillaume Wittmann, Emilie Brichard, Jean Scherer
Ingegneria strutturale: Batiserf Ingénierie
Ingegneria elettrica: BET G.Jost
Ingegneria mezzanica e idraulica: Solares Bauen
Controllo costi: E3 économie
Progetto acustico: Euro Sound Project
Progetto ergonomico: Defacto
Esperto cucine: Ecotral
Progetto paesaggio: Bruno Kubler
Struttura, lavori di scavo, copertura idraulica, ascensore, opere di metallo: SNRB
Facciate: See Simeoni
Favori di falegnameria: Hunsinger, Millet
Pavimenti di legno: Prodesign
Riscaldamento, ventilazione, idraulica: Brunier
Elettricità: Rezza
Sistema fotovoltaico: Solstyce
Photos: Eugeni Pons, David Romero-Uzeda, Guillaume Wittmann, Dominique Coulon & Associés

Arketipo 112, Scuole, Giugno 2017