Il recupero del complesso industriale tessile Fabra & Coats è compreso nel processo di riconversione del sistema di edifici industriali dismessi di Barcellona all’interno del network “BCN creation Factories” che coinvolge oltre agli stabilimenti Fabra i Coats nel quartiere di Sant Andreu, il complesso Hangar e La Escocesa a Poblenou, l’Illa Philips a Marina, La Seca a Ciutat Vella e lo spazio dedicato al Central del Circo (Forum) per diventare laboratori di creazione artistica. Con questo progetto, promosso dal Comune di Barcellona attraverso l’Istituto di Cultura, la città guadagnerà oltre trentamila metri quadrati, che saranno messi a disposizione di artisti di diverse discipline, stabilendo così una rete di spazi che supportano e promuovono la creatività. I giovani architetti e gli studi locali incaricati di realizzare questa rete di interventi di recupero condividono la stessa visione: rispettare e valorizzare l’eredità industriale catalana e adattarla ai nuovi tempi e utenti, leggendo l’architettura industriale esistente e instaurando un dialogo con le nuove strutture. È il caso della conversione del complesso Fabra i Coats dello studio Roldán + Berengué Arquitectes che prevede la realizzazione di 46 unità residenziali di social housing, di cui alcune destinate a residenze temporanee per artisti in accordo con la vocazione artistica della rete BCN Creation Factory. Il complesso esistente comprende due stecche lineari continue di due piani fuori terra realizzate con murature perimetrali in mattoni pieni, strutture intermedie in pilastri di acciaio, solaio in c.a. e capriate metalliche Polonceau.

La stecca più grande, 100 m di lunghezza e 14 m di profondità, risale agli inizi del Novecento, quella più piccola all’estremità est è una estensione degli anni Cinquanta convertita in training hall per la formazione di castells (castelli in italiano): torri umane statiche alte dai sei ai dieci piani formate da un team di circa 20 persone tra uomini, donne e bambini che animano le esibizioni pubbliche soprattutto durante le manifestazioni culturali di Barcellona e del resto della Catalogna. Obiettivo dei progettisti era rispettare per quanto possibile il carattere del fabbricato, in particolare valorizzando la navata unica della scatola esistente, con interventi potenzialmente reversibili. Il primo aspetto rilevante del progetto è la soluzione di ingresso alle residenze, al centro dell’edificio dei primi del Novecento, dove una promenade di scale metalliche bianche ascendenti con andamento diagonale crea una sorta di piazza coperta verticale rendendo tangibile la comunicazione, fisica e visuale, tra il livello basamentale e la struttura di copertura, senza nascondere la successione delle 24 capriate Polanceau caratteristiche dell’edificio originario. Il vestibolo permette di connettere l’edificio alla strada urbana (carrer de Parellada) e alla piazza del complesso Fabra & Coats ed è inoltre luogo per esposizioni temporanee, per il lavoro o semplicemente per l’incontro dei nuovi abitanti. Il complesso, prima centro produttivo del quartiere, cambia la sua vocazione diventandone il cuore sociale e creativo.

I 46 alloggi trilocali, coerentemente con la seconda intenzione del progetto (la reversibilità), sono realizzati come una scatola in legno dentro la scatola muraria esistente. I moduli residenziali, ora di quattro piani, sono costruiti entro la griglia scandita dalla struttura metallica esistente (3.36 m di luce che si ripete 25 volte) e sono formati, come la costruzione originaria, da pochi materiali. I moduli sono realizzati di legno (privilegiato per la sua leggerezza e usato in tutte le sue forme: solido, agglomerato, X-Lam) e “inseriti” tra la “scatola” originaria in muratura e il solaio intermedio in cemento armato. Quest’ultimo, grazie alla sua notevole capacità di carico residua (1.100 kg/mq dovuta alla precedente funzione industriale), non ha richiesto ulteriori rinforzi strutturali per l’appoggio dei moduli residenziali. L’intercapedine tra la nuova scatola di legno, le facciate e copertura originarie funziona dal punto di vista climatico da buffer termico mentre da quello distributivo permette di realizzare i ballatoi di accesso ai nuovi piani, realizzati in lastre prefabbricate di c.a. e vetrocemento. Le aperture esistenti sono tamponate con un semplice graticcio metallico che impedisce la caduta e lascia intravedere dall’esterno la nuova scatola di legno entro quella esistente in muratura. Gli alloggi si sviluppano su un solo livello, hanno la zona giorno passante e una fascia centrale dei servizi che separa due camere da letto. Gli affacci contrapposti garantiscono una ottimale ventilazione naturale, mentre la ripetizione del modulo in coppie speculari consente di ottimizzare le canalizzazioni impiantistiche verticali, concentrate in soli sette cavedi per tutto il complesso. La training hall per gli allenamenti della squadra CollaCastellera Jove, il più giovane gruppo di castells di Barcellona, permette di svolgere senza impedimenti e con tutti i comfort richiesti la pratica castellare. Lo spazio è organizzato sul principio della continuità tra ambiente interno e piazza pubblica esterna dove possono essere condotti gli allenamenti all’aperto. La nuova struttura 10x10x10 m è concepita come un guscio complementare alla “torre umana”. L’ultimo piano, che definisce il sottotetto, è formato da una struttura tridimensionale supportata dai muri perimetrali che comprende le lastre di solaio, la struttura dell’interpiano e quella della copertura. La nuova struttura è realizzata a secco in carpenteria metallica, declinando diversamente il principio della leggerezza e della reversibilità che informa tutto l’intervento.

“SCATOLA” DI LEGNO, MURATURA E LASTRE IN CALCESTRUZZO
L’intervento di recupero della fabbrica Fabra & Coats si caratterizza per l’uso di pochi materiali, come l’edificio originario, assemblati a secco. Essi sono combinati “come un tessuto” che può essere assemblato e successivamente disassemblato per realizzare pienamente il principio guida del nuovo intervento: la reversibilità. Il recupero della stecca originaria per realizzare 46 alloggi di social housing si caratterizza per l’uso di una struttura in legno che definisce una nuova “scatola” entro quella originaria in laterizio. Il legno è stato scelto per la sua leggerezza (il peso della struttura lignea è cinque volte inferiore a quello di una in carpenteria metallica) che nell’intervento è tale da non render necessari ulteriori rinforzi dei solai di calcestruzzo armato originali sui quali poggia la nuova “scatola”. Lo spazio di separazione tra le residenze e l’involucro originario è utilizzato per realizzare i ballatoi di accesso. Laddove sono stati creati livelli aggiuntivi questi sono realizzati in lastre prefabbricate di calcestruzzo con integrati dei blocchi circolari di vetro che si appoggiano su una struttura ausiliaria in travi di legno lamellare per non gravare sulle murature. La struttura in legno è visibile nella finitura esterna a enfatizzare il concetto di “scatola nella scatola” degli elementi aggiunti. Nel tratto di stecca industriale risalente agli anni Cinquanta dove è realizzata la training hall per gli allenamenti della squadra dei CollaCastellera Jove, il tema della reversibilità è declinato realizzando le nuove strutture che definiscono lo spazio con carpenteria metallica. In particolare copertura e solaio intermedio sono realizzati come una struttura tridimensionale, in capriate metalliche in profili HEA 100 e solai appesi in travi in profili IPE 300 e travi di collegamento IPE 100, poggiante sulle murature perimetrali.

Scheda progetto
Competition: 2008
Progetto: 2016
Anno di costruzione: 2016-2019
Area costruita: 4.252 mq
Totale costi edificio: 5.597.173 euro
Architectural team: Zana Bosnic, Vicenç Sanz, Juan José Pérez Jarque, Eduard Resina, David Espuña, Martí Pardo
Committente: Patronat Municipal de l’Habitatge de Barcelona
Structure: Bernuz-Fernández Arquitectes
General contractor: Sacyr
Fluid: Caba Sostenibilitat
AArchitectural engineering: Salvador Arisa i Joan Just
Awards: Premis Bonaplata 2021; AIT AWARD. Best in Interior and Architecture 2020. Category: Housing multi-family;FAD Awards 2021; Premios ASPRIMA-SIMA 2020- Mention. Category: best real estate intervention in housing; PREMIO MAPEI a la arquitectura sostenible 2020; REBUILD. Advanced Architecture Awards 2020; AEDAS Homes Award to Offsite and Modular Construction Project; Premio Hispalyt de Arquitectura de Ladrillo 2017-2019 Mention. Best Collective Housing
Photos: Jordi Surroca

Arketipo 160, Recupero, novembre 2022