tecnica – È importante fornire una panoramica completa sugli aspetti progettuali e realizzativi dei parcheggi meccanizzati e automatizzati per la capacità di questi di rispondere alle esigenze delle situazioni riscontrabili negli spazi limitati, tipici delle nostre città - Testo estratto da Arketipo n°31

In molti paesi europei, e non solo, i sistemi di parcheggio meccanizzati e automatizzati hanno avuto in questi ultimi anni un incremento esponenziale per i notevoli sviluppi delle tecnologie e per gli indubbi vantaggi che offrono, tra i quali: impatto ambientale minimo, volumetria del contenitore dell'impianto ridotta con lo stesso numero di posti auto, minori costi per la riduzione quantitativa dei materiali impiegati per le opere di contenimento, minori costi di cantierizzazione e maggiore velocità nell'esecuzione dell'opera. In Italia, la mancanza di informazione in materia ha indotto ad avere estrema prudenza nella scelta di questa tipologia d'impianto. Tuttavia, l'automazione dei sistemi di parcheggio è una concreta possibilità per contribuire, parcheggiando le auto nel sottosuolo, a una migliore qualità dell'ambiente

Parcheggiare sotto casa è sempre più difficile. Infatti, la mancanza di spazi utili per la sosta costringe spesso a interminabili giri, per trovare poi sì un posto, ma lontano dalla propria abitazione e fuori da ogni possibilità di controllo, con i rischi che tutti conosciamo: danneggiamenti, furti, rimozione o multe.
Per poter arrivare a disporre di un posto auto, le soluzioni possibili sono due: realizzare un parcheggio privato nell'interno del proprio palazzo, oppure associarsi in cooperative, costituite da proprietari, residenti, operatori economici, e chiedere al Comune di residenza la concessione per l'utilizzo di aree di suolo pubblico nella zona.
La legge 122 del marzo 1989, meglio conosciuta come legge Tognoli, aveva aperto un primo spiraglio nella direzione della ricerca di una soluzione al problema parcheggi, cercando di facilitare i proprietari di immobili nel «realizzare nel sottosuolo degli stessi, ovvero nei locali siti al piano terreno dei fabbricati, parcheggi da destinare a pertinenza delle singole unità immobiliari e consentendo ai Comuni di prevedere nell'ambito del programma urbano dei parcheggi la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati, su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse» (art. 9, commi 1 e 4).
Nonostante queste prospettive, che peraltro hanno avuto un'origine discussa e sofferta, la costruzione dei parcheggi è andata a rilento sul fronte delle realizzazioni sia in ambito privato, sia su suolo pubblico.
E' importante fornire una panoramica completa sugli aspetti progettuali e realizzativi dei parcheggi meccanizzati e automatizzati, proprio per la capacità di questi sistemi di rispondere alle esigenze delle situazioni tipiche dei cortili delle nostre città e nel medesimo tempo proporre e illustrare i vantaggi di questi sistemi anche per interventi su suolo pubblico attraverso l'istituzione di cooperative di residenti con un unico obbiettivo specifico: anche in questo caso, però, le difficoltà non mancano e riguardano le eventuali preesistenze archeologiche, l'abbattimento di alberi spesso pregiati, la presenza di sottoservizi, spesso ingombranti, da spostare, l'opposizione di una parte di residenti della zona ecc. Tuttavia, data la minor volumetria necessaria agli automatizzati per realizzare lo stesso numero di posti auto, alcune di queste difficoltà sono più facilmente superabili.
I parcheggi automatizzati possono essere realizzati anche in spazi molto piccoli (in alcuni casi basta avere a disposizione una superficie di almeno 8 metri per 8) e, sviluppandosi in profondità secondo le necessità e la realtà del sottosuolo, consentono di ottenere un numero di posti auto sufficiente a soddisfare le esigenze dei residenti, offrendo ai proprietari la possibilità di avere la propria auto vicino.
Si tratta, infatti, di strutture modulari e flessibili che possono essere adattate alle specifiche esigenze fino a realizzare la giusta soluzione e la cui qualità ha ormai raggiunto livelli soddisfacenti, anche in seguito all'entrata sul mercato di importanti operatori industriali.
In pratica, sono sistemi di movimentazione e di stoccaggio derivati dai magazzini meccanici automatizzati di cui ormai è diffusa una vasta esperienza e all'utente è richiesta solo l'operazione di deposito della vettura in appositi locali e di prelievo nel caso in cui debba essere utilizzata.
Parlando di interventi nei cortili delle abitazioni private, sono molte le motivazioni che inducono a prendere in considerazione l'opportunità di realizzare un parcheggio meccanizzato o automatizzato. Alcune di queste sono di tipo quantitativo e trovano la loro fondatezza nei valori di mercato e negli atteggiamenti del mercato immobiliare e assicurativo, altre sono di tipo qualitativo, altre ancora di tipo indiretto.

Tra le ragioni di tipo quantitativo, si possono annoverare:
• la rivalutazione dell'immobile in caso di vendita o di locazione.

Ad esempio, in una città come Milano, gli operatori immobiliari indicano nel 10-15% l'incremento del valore di vendita al metro quadro di unità immobiliari dotate di posto auto rispetto ad altre, nello stesso quartiere, non munite di tale “accessorio”, indipendentemente dal valore commerciale del posto auto stesso;

• il conferimento all'unità immobiliare di una maggiore vendibilità.

Sempre da indicazioni di operatori immobiliari, uno dei primi requisiti richiesti dagli acquirenti o dagli affittuari di appartamenti è la disponibilità di uno o più posti dove ricoverare la propria autovettura;

• la differenza tra il costo di realizzazione e i valori di mercato del posto auto.
Questi valori, confrontati con il costo complessivo di
realizzazione di un posto auto in un sistema automatizzato,
consentono di affermare che esiste un saldo positivo “netto” nelle operazioni di realizzazione di posti auto, non solo nelle aree centrali, ma anche in quelle semicentrali e periferiche. È interessante notare che le variazioni dei prezzi negli anni considerati sono notevolmente diverse da città a città;

• la salvaguardia del valore investito nell'automobile da furti, incidenti e atti di vandalismo.

Secondo i dati forniti dalla Questura alcuni anni fa, attualmente non aggiornati, ma sicuramente molto aumentati, nella città di Milano venivano rubate mediamente ogni giorno 84 automobili e 70 venivano danneggiate. Questo comporta una probabilità molto elevata di subire il furto o il danneggiamento della propria autovettura, con danni economici e disagi conseguenti.

Tra le motivazioni di tipo qualitativo, si possono citare:
• la difficoltà di parcheggiare vicino a casa.
Questa motivazione può risultare più o meno sentita in funzione dell'utilizzo dell'auto stessa e della zona di residenza (presenza di uffici, Fiera, scuole, locali pubblici, periodicità del lavaggio strade ecc.)
• la sicurezza per le persone.
È particolarmente sentito il problema della sicurezza nel percorso tra l'area di sosta della vettura e la propria abitazione, specialmente quando si parcheggia l'auto in ore notturne e in strade poco frequentate.

Tra le motivazioni di tipo in diretto, si possono annoverare:
• la riduzione dell'inquinamento atmosferico, visivo e acustico;
• il miglioramento della circolazione stradale.

Dato il valore e conomico e ambientale assunto nel tempo, in particolare nell'ultimo decennio, dal bene “posto auto”, sono state in vestite notevoli energie nella ricerca di soluzioni al problema del parcheggio e al soddisfacimento delle esigenze di una domanda, che è non sono solamente di carattere economico.
Tra le risposte fornite, quella costituita dai parcheggi automatizzati è sicuramente interessante.
Le prime realizzazioni significative di parcheggi meccanizzati risalgono agli anni '60 e da allora si è cominciato a parlare di “parcheggi meccanizzati o automatizzati”, anche se la tecnologia dell'epoca era ancora sperimentale: molti impianti, infatti, sono ormai in rifacimento per adeguarli alle dimensioni e ai pesi delle nuove auto.
Spesso, non sono sufficientemente conosciuti i notevoli sviluppi tecnologici che hanno contraddistinto questi ultimi anni e neppure i va ntaggi e conomici connessi con l'adozione di questi impianti; circostanze che rendono oggi il parcheggio automatizzato un prodotto in grado di rispondere a molteplici e specifiche esigenze nella realizzazione di posti auto, anche se permangono ancora riserve sulla loro funzionalità e sull'utilizzo da parte dell'utente medio.

Tipologie di parcheggio automatizzato
Negli autosilo automatizzati sono presenti sistemi di movimentazione e stoccaggio di vetture che richiedono la sola operazione di deposito in appositi locali e provvedono poi, in autonomia, alla movimentazione, stoccaggio e custodia della stessa, fino alla richiesta di prelievo, quando la vettura viene riportata nei locali accessibili all'utente, che ne effettua il ritiro.
Tra le più importanti e positive caratteristiche dei parcheggi automatizzati, si evidenziano:
• un migliore sfruttamento di superfici e volumi rispetto a soluzioni tradizionali a rampe, perché consentono il ricovero di un numero maggiore di autovetture con scavi di volumi minori;
• sicurezza per l'utente, non soggetto ai rischi di locali generalmente isolati, quasi mai sufficientemente protetti;
• minore complessità e quindi minori costi di impianti tecnologici ausiliari (normative VV.FF.), rendendo spesso anche più accettabili esteticamente le sistemazioni di superficie, dato il minor impatto ambientale;
• assenza di inquinamento nei locali di parcheggio, dovuta alla movimentazione delle auto a motore spento;
• tempi di attesa limitati per prelevare una vettura rispetto al modo tradizionale di prelievo tramite rampe da un impianto a box interrati. Naturalmente, il prelievo va ottimizzato con un adeguato numero di elevatori e quindi di entrate-uscite;
• affidabilità tecnologica e semplicità della manutenzione, raggiunte attraverso tutte le esperienze accumulate nel tempo sia nello specifico settore, sia in quello più generale dell'automazione;
• flessibilità d'impiego, data dalla modularità e dalla ampia gamma di soluzioni che in molte situazioni, soprattutto nei centri storici, consente di fornire una soluzione tout-court, non esistendo possibilità alternative di realizzare posti auto.
Proprio l'aspetto della flessibilità merita di essere sottolineato; è possibile, infatti, fornire nuove soluzioni tecnologiche di parcheggio ottimizzate in funzione della varietà di problematiche dell'utente.

Questo tipo di approccio customer-oriented è insolito nel settore, ma è reso possibile dalla vasta gamma di soluzioni impiantistiche disponibili che consente al progettista di studiare e concepire il parcheggio in funzione delle esigenze e dei vincoli della specifica situazione, ricercando l'ottimizzazione della soluzione tecnico-economica per il parcheggio nel suo complesso (progetto estetico, parte edile, parte meccanica). Ogni parcheggio meccanico può essere quindi studiato secondo le problematiche strutturali, ambientali, archeologiche e di accesso e sistenti, il numero di posti auto da realizzare e la tipologia dell'utenza.
In linea generale, le applicazioni dei parcheggi meccanici possono essere suddivise tra:

• parcheggi medio/piccoli. Definiti meccanizzati, con utilizzo “a uomo presente” dell'impianto;
• parcheggi medio/grandi. Definiti automatizzati, con gestione autonoma delle auto da parte dell'impianto.

I parcheggi medio/piccoli
Si tratta per lo più di parcheggi localizzati in cortili, scantinati e giardini, dove lo spazio è carente e costoso e dove spesso sussistono vincoli ambientali, archeologici e di accesso al parcheggio. In queste situazioni, si può scegliere appunto un tipo di impianto meccanizzato, più adatto a interventi limitati: ad esempio, le tipologie per impianti di parcheggio medio/piccoli possono essere identificate in semplici raddoppiatori, utilizzati singolarmente o in batteria, all'interno dei box o all'esterno nei cortili; in impianti a “fungo”, che scompaiono sotto l'area cortilizia; in impianti cosiddetti “a noria rinnovata” ecc.

I parcheggi medio/grandi
Sono ovviamente realizzabili là dove le dimensioni dell'area disponibile siano di una certa entità. Sono sistemi multipiano indipendenti e possono essere progettati secondo due tipologie: nella prima gli spostamenti verticali vengono effettuati da uno o più elevatori, mentre i movimenti lungo la corsia centrale sono svolti dai carrelli traslatori, di cui è possibile dotare ogni piano, a cui è affidata anche la movimentazione orizzontale delle piattaforme o, direttamente, delle automobili.
L'altra tipologia è l'impianto detto a trasloelevatore, dove a bordo di una torre traslante in orizzontale si muove un elevatore coordinato che, dal punto di vista meccanico, è rappresentato dalla scomposizione dei movimenti verticali da quelli orizzontali. Non è possibile indicare un “modulo” ottimale per questo sistema, poiché prestazioni e costi sono legati al numero di posti auto.
Un'altra tipologia di impianto è quella a elevatore rotante. La movimentazione delle vetture viene effettuata da un elevatore che, oltre a essere dotato del controllo degli spostamenti verticali, consente la rotazione fino a 360° dell'autovettura e il successivo movimento radiale per il deposito/ritiro dell'autovettura nello stallo di parcheggio.
L'elevatore rotante rappresenta una soluzione particolare, adatta a determinate configurazioni degli spazi disponibili; richiede, infatti, un diametro di circa 20 metri per poter collocare 12 vetture a piano. Il modulo ottimale, nel caso di parcheggi interrati, si sviluppa al massimo su 6-7 piani (72-84 posti auto), la possibilità di realizzare un maggior numero di posti è rappresentata dalla ripetizione o dall'intersezione di più moduli di questo tipo di impianto. Come per il trasloelevatore, tutti gli organi di moto sono concentrati su un unico meccanismo.
Le opere murarie e quelle di completamento comprendono sia le opere civili propriamente dette, sia gli impianti e le finiture. In sostanza, si tratta di realizzare un grande contenitore le cui pareti laterali e il fondo di cemento armato sono soggetti alle spinte laterali o verticali del terreno circostante e la chiusura superiore è soggetta ai carichi che dipendono dalle condizioni di finitura superficiale.
La peculiarità delle strutture portanti costituenti tali contenitori è quella di essere strutture scatolari chiuse con un'unica apertura situata nella copertura superiore per l'accesso delle autovetture. Il contenitore, in funzione del tipo di terreno interessato e della situazione della falda freatica, dovrà essere dimensionato opportunamente e impermeabilizzato sia sul fondo, sia sulle pareti di copertura.
È importante sottolineare la delicatezza di questo particolare tipo di intervento proprio in conseguenza delle condizioni al contorno assai difficili, laddove si operi in sedimi particolarmente limitati e angusti. Naturalmente, forma e dimensioni del contenitore sono condizionate dal tipo di sistema automatico prescelto: le tecniche edili sono ormai tali da poter soddisfare ogni esigenza.
Per l'ottimizzazione del rapporto costi/prestazioni nella progettazione e realizzazione di un parcheggio meccanizzato o automatizzato, è essenziale partire dalla disponibilità di una gamma completa di soluzioni meccaniche di base, che di volta in volta devono essere personalizzate allo scopo di perfezionare il progetto, sia dal punto di vista della qualità e della prestazione, sia dal punto di vista economico, ottimizzando il costo complessivo dell'opera in riferimento alla parte edile e a quella meccanica.
Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, variano ovviamente in funzione della tipologia dell'impianto utilizzato: abbastanza brevi per quelli piccoli meccanizzati, più impegnativi per i grossi automatizzati. Comunque, in generale, mentre si procede con gli scavi dell'opera civile, parallelamente viene approntato l'impianto meccanico che, successivamente, può essere montato nell'arco di un mese o due: questo tempo dipende ovviamente dalla complessità dell'impianto, dalla sua tipologia e dal numero di posti auto.

Confronto tra parcheggi meccanizzati e parcheggi a rampe
A parità di volumi, rispetto ai tradizionali parcheggi a rampe, si possono parcheggiare in alcuni casi fino al 40% in più delle vetture: si risparmiano le rampe
(10-15% del volume), gli spazi di accesso laterali alle auto in sosta, si diminuiscono le distanze tra un piano e l'altro, si evitano le finiture degli ambienti
(pavimentazione, serrande box, sistema di illuminazione ecc).
Si possono realizzare in volumetrie più ridotte dove i parcheggi a rampe non sono possibili.
Mentre i parcheggi a rampe devono essere costruiti in grandi piazze, quelli meccanizzati possono essere costruiti in strade o piazze di dimensioni più ridotte.
Anche la profondità di scavo può essere ridotta, quindi con riduzione di costi e con vantaggi per la stabilità degli edifici, evitando per lo più interferenze con la
falda.
Minori intralci alla circolazione durante i lavori di costruzione per la minore invasività dell'area di superficie coinvolta e riduzione dei tempi di realizzazione
mediante, quando possibile, la prefabbricazione e con necessità di aree di cantiere più piccole.
La flessibilità del sistema permette l'integrazione dell'autosilo e dei suoi locali di entrata/uscita in altre infrastrutture e servizi.

Tempi di realizzazione
Grazie al minore volume occupato, i tempi di scavo sono minori rispetto ai parcheggi a rampe. Il sistema di movimentazione auto può essere inserito dopo
che sono completate le opere edilizie.

Ecologia
I motori delle autovetture sono spenti, quindi non vi è alcun inquinamento n» acustico, n» atmosferico, rispetto alle grate dei parcheggi a rampe,
che inquinano gli spazi in superficie.

Economia
Il costo a posto macchina può essere competitivo, grazie al miglior sfruttamento dello spazio e a inferiori costi dell'impianto strutturale. Minore impiego di
manodopera nella gestione, in quanto non è strettamente necessaria la guardiania, e costi di gestione in generale più limitati. Minori oneri assicurativi per
incendio, furto e responsabilità civile.

Sicurezza
Esclusa la presenza di una guardia all'interno dell'autosilo, perch» è l'auto che sale al piano stradale, e quindi nessun pericolo per le persone e per la loro
sicurezza.
Minori possibilità di incendio che normalmente è causato dai ritorni di fiamma delle autovetture. Questo dà vantaggi per le auto a gpl (non consentite negli
attuali parcheggi a rampe) e in futuro a idrogeno.
Tutte le sicurezze previste per legge sono comprese nel sistema. In caso di black-out, è prevista un'alimentazione di emergenza. Può essere previsto un centro
di controllo remoto, eventualmente per più parcheggi.

Qualità
Funzionamento completamente automatico con utilizzo di scheda magnetica per i residenti. Possibilità della completa automazione della riscossione
del pedaggio per i parcheggi pubblici.

Segnalazione continua dei posti occupati, quindi migliore utilizzo dei parcheggi misti (pubblico e residenti), e possibilità di gestione telematica con
prenotazione a distanza del posto auto.
Maggiore comodità e velocità del deposito e prelievo di un'auto. L'impianto può essere dimensionato anche per flussi elevati, eventualmente aumentando
il numero degli elevatori e quindi di entrate/uscite e dei carrelli.

Gianfranco Grecchi
Si occupa professionalmente della problematica dei parcheggi sotterranei da circa dieci anni, come giornalista su diverse testate di settore e anche su canale televisivo locale. Ha organizzato convegni sul tema presso Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, già relatore al Convegno sui Parcheggi organizzato da IIR, ha realizzato impianti sia di sistemi meccanizzati che automatizzati in diverse zone di Milano utilizzando tipologie di sistemi differenti, avvalendosi spesso della collaborazione, per quanto attiene l'opera edile, dell'Ing. Andrea Madini Moretti.
Per contattare l'autore: e-mail ggf@fastwebnet.it, cell. 348/5219530