built – Rientra nella strategia di recupero del patrimonio immobiliare dismesso scelto dal comune di Milano, questo intervento unico nello sviluppo e nel concept ideativo.

Il progetto
Rispecchia le nuove strategie urbanistiche che cercano di giungere al rallentamento del consumo del suolo, la nuova operazione milanese per rifunzionalizzare aree abbandonate, anche disegnandone nuove porzioni per far riacquistare alla città una sua parte importante e storica. Sotto la spinta di questa nuova sensibilità, il cuore dell'immenso quadrilatero occupato un tempo dai capannoni dell'Ansaldo di via Bergognone, in zona Tortona, è stato destinato, nel 1999, a trasformarsi da archeologia industriale del primo Novecento a "la Città delle Culture". Con i suoi circa 8.600 mq di superficie distribuiti su tre piani,
lasciando esclusi i collegamenti verticali, i locali tecnici, il grande
parcheggio interrato, l'edificio è composto da un sistema di
parallelepipedi grezzi, simili alle strutture industriali preesistenti,
secondo il pensiero creativo di Chipperfield, che al piano terra
ospiteranno gli spazi pubblici
(bookshop, caffetteria, didattica,
biblioteca, mediateca, uffici) oltre a uno spazio per il Forum Città
Mondo
(500 associazioni delle comunità presenti a Milano, da 80 Paesi),
depositi e laboratori. Una grande attenzione alla libertà di
circolazione, sia in orizzontale che in verticale, contraddistingue gli
ambienti interni e di spazio ai linguaggi audiovisivi. Si tratta di
un progetto che rimette in discussione il concetto classico di museo
visto come statica esposizione di una collezione per diventare invece un
Forum delle Culture, uno spazio aperto alla condivisione e alla
circolazione delle pratiche artistiche, tentando di dare il via a un
circolo virtuoso per la vita intellettuale della città.

L'intervento
L'idea del progettista è quella di recuperare la lunga cortina edilizia su via Tortona, dentro la quale ricavare con disposizione sequenziale gli spazi destinati al Museo archeologico, al Casva, al Laboratorio di marionette Colla e alla Scuola di cinema, con un colonnato in cemento aperto verso il lato interno e di costruire invece una parte nuova da dedicare al centro delle culture extraeuropee. Questo nuovo volume nasce per essere la vera e propria immagine distintiva dell'intero intervento, un grande corpo ondulato, polilobato, assolutamente in contatto diretto con la luce. A oggi il lavoro è completato al 90%, tutte le strutture sono state terminate, mancano solo gli arredi interni. A occuparsi dell'atrio centrale, delle facciate e di tutto l'involucro in generale Stahlbau Pichler con un team di ingegneri e tecnici impegnati su un progetto ambizioso, ma allo stesso tempo davvero appagante. Saliti nel cuore del progetto quindi, si emerge in questo alto e luminoso corpo di vetro opaco, una sorta di fiore dalle forme fluide e accoglienti, snodo dei percorsi che di qui portano all'auditorium, agli spazi per le esposizioni temporanee, dove l'insolita altezza è illuminata dalla luce zenitale, intercettata da lucernari in copertura e integrata da lampade a regolazione automatica. Sempre partendo da quest'anima centrale è possibile recarsi ad altre sale destinate a ospitare piccoli nuclei delle raccolte etnografiche, pensati per instaurare di volta in volta un dialogo con le mostre di contemporanea che si terranno nelle aule contigue. All'ultimo piano, il bar e il ristorante, anch'essi vetrati e quindi pieni di luce. Le gallerie sono parallelepipedi taglienti in cemento gettato in opera posate su un solaio di trasferimento alto 1 m, sorretto da colonne di 80 cm di diametro e scavato da profondi cassettoni prefabbricati. Il pian terreno presenta un carattere plastico e scuro che disvela al visitatore la luce della hall, enfatizzando il sorprendente effetto di respiro della stessa. Al piano terra il soffitto a cassettoni e il cemento armato faccia a vista ricordano l'atmosfera dell'area Ansaldo. Sale dipinte di bianco con soffitto in barisol al primo piano fanno entrare la luce negli spazi espositivi. La pavimentazione è nei toni del grigio scuro, in pietra basalto etneo. L'effetto sorpresa arriva con i colori vivaci delle pareti al piano terra. Due piani interrati sono dedicati ai parcheggi. Fuori terra ci sono 12 mila mq di superficie lorda costruita di cui 1.500 mq per le esposizioni permanenti e 850 per quelle temporanee.

Il prodotto
La struttura in acciaio della grande "lanterna" centrale e le facciate sono state realizzate da Stahlbau Pichler seguendo un disegno tanto pulito visivamente quanto complesso dal punto di vista realizzativo. Andando a vedere la sezione verticale della lanterna possiamo identificare: scossalina in alluminio preverniciato, lastra di compensato marino da 20 mm, manto impermeabilizzante a base bituminosa, supporto puntuale per lastra di compensato marino, elemento stabilizzante del montante verticale, isolamento termico con doppia lastra di polistirene estruso, elementi di ancoraggio del montante della facciata vetrata alla struttura in acciaio retrostante, corpo illuminante, struttura in acciaio verniciato bianco, colonna in acciaio verniciato bianco, trave di bordo in acciaio. La facciata continua esterna è realizzata con profilati in acciaio e cartelline esterne in alluminio preverniciato. Il vetrocamera è composto da doppio vetro stratificato con interlayer di pvb opalino e lastra interna ad assorbimento termico. Il grigliato in acciaio preverniciato bianco presenta una maglia 44x44, di altezza 25/10 mm e s=2 mm, fermapiede in acciaio preverniciato bianco, giunto orizzontale con sigillatura siliconica, corpo illuminante con riflettore bianco, staffa di ancoraggio in acciaio preverniciato bianco della facciata continua esterna alla struttura in acciaio retrostante, colonna in acciaio verniciato bianco, struttura d'irrigidimento in acciaio. Il rivestimento in alluminio preverniciato è stato predisposto con isolante termico a doppia lastra di polistirene estruso di spessore minimo pari a 8 cm, massetto di pendenza in calcestruzzo alleggerito a pendenza min. 1%, soletta in calcestruzzo armato, struttura in acciaio di supporto per la vetrata della vetrina espositiva, controsoffitto in lastre fonoassorbenti avvitate su orditura metallica, piatti in acciaio calandrati preveniciati in bianco per il fissaggio del vetro, corpo illuminante montato su binario a incasso. La parete vetrina espositiva è stata realizzata in vetro curvo extrachiaro stratificato 10+10 mm e il pavimento sopraelevato ha finitura in basaltina, supporti verticali regolabili, cordolo in calcestruzzo armato. La base della vetrina espositiva è stata prevista in pannelli modulari di mdf verniciato con piastra in acciaio verniciato bianco da 10 mm pantografata al plasma. La facciata continua interna è realizzata con intelaiatura perimetrale in alluminio e vetro curvo extrachiaro stratificato con interlayer di pvb opalino e acidatura sulla superficie interna all'atrio. La struttura è in acciaio, il telaio di supporto della vetrata interna è in alluminio preverniciato bianco, la lastra di tamponamento in cartongesso e i pannelli sono modulari sandwich in mdf bianco, apribili per ispezione con cerniere a scomparsa e meccanismo di chiusura nascosto. Montanti e traversi  in acciaio sono tutti verniciati in colore bianco. Il vetrocamera, del tipo doppio stratificato, è composto da: lastra esterna extrachiara 66.2 con pvb opalino, intercapedine d'aria 16 mm, lastra interna float 44.2 ad assorbimento termico.

scheda progetto

luogo: Milano

cliente: Comune di Milano - Direzione settore Musei

progetto architettonico: David Chipperfield Architects: David Chipperfield, Giuseppe Zampieri, Cristiano Billia, Oliver Ulmer

collaboratori: Responsabili di progetto: C. Billia, G. Sirica, O. Ulmer; Architetti di contatto: PiùArch (concorso), F&P Architetti; Consulente per l'architettura: Alberto Izzo & Partners

impianto elettrico: Gemmo Impianti

fornitori: Opere edili e finiture: Consorzio Cooperativa Costruzioni, Ansaldo 2011 composta da Cooperativa di Costruzioni Lavoranti e Muratori, Società Cooperativa Muratori Sterratori ed Affini; Strutture in acciaio e facciate: Stahlbau Pichler; Impianti meccanici: Cooperativa Cefla; Strutture: Sajni & Zambetti; Impianti: Manens Intertecnica, Ove Arup & Partners

tempi di progettazione: 1999-2000 concorso; 2001-2007 progettazione

tempi di realizzazione: 2008-2013 realizzazione

scheda studio

Studio: David Chipperfield Architects Ltd

Indirizzo: 11 York Road

Città: London SE1 7NX

Telefono: 0044 20 76204800

Fax: 0044 20 76204801

e-mail: info@davidchipperfield.co.uk

www: www.davidchipperfield.co.uk

scheda azienda

Nome: Stahlbau Pichler Srl

Indirizzo: via T. A. Edison, 15

Città: Bolzano

Cap: 39100

Provincia: BZ

Regione: Trentino-Alto Adige

Telefono: 0471 065000

Fax: 0471 065001

e-mail: info@stahlbaupichler.com

Web: www.stahlbaupichler.com