Una stanza di vetro tra le cime delle Dolomiti. È la Starlight Room Dolomites, una nuova concezione di “ospitalità”, creata a 2.055 metri nella località Col Gallina, situata a pochi chilometri dal rinomato centro di Cortina d’Ampezzo (Bl). Ideata personalmente dal gestore del Rifugio Col Gallina, Raniero Campigotto, la struttura è una camera mobile con pareti e soffitto di vetro, per trascorrere la notte lontani dall’inquinamento luminoso e dal rumore della città.
Costruita con materiali locali (legno, metallo e vetro), la stanza è dotata di un letto a una piazza e mezza, tv e lettore mp3, riscaldamento regolabile e bagno esterno. Cioccolatini, grappa e pigiama.
Strettamente collegata al Rifugio Col Gallina, dove è possibile consumare i pasti, la Starlight Room è raggiungibile in motoslitta, con le ciaspole o in fat bike.
Raniero Campigotto ci ha raccontato come ha partorito l’idea: “Il nostro rifugio organizza da anni ciaspolate storiche per ammirare i meravigliosi tramonti sulle Dolomiti - ha spiegato -: durante il tragitto di ritorno, al buio, sono molti i turisti affascinati dai cieli stellati, visibili così bene solo in alta montagna, dove non esiste inquinamento luminoso. Ho pensato, così, che serviva un luogo dove ammirare i cieli stellati comodamente al caldo, proprio in mezzo alle cime più belle d’Italia”.
Campigotto ha ideato personalmente la struttura della Starlight Room e ha preferito affidare la costruzione a giovani artigiani locali di Cortina, che hanno lavorato a stretto contatto con il gestore del rifugio, utilizzando materiali ecologici della zona insieme a prodotti di recupero: “Mi piace pensare che anche gli artigiani locali contribuiscano a loro modo al turismo di Cortina - ha affermato -: il fabbro Stefano Sovilla, il falegname Matteo De Zanna e l’elettricista Antonio Deriva sono coloro che mi hanno affiancato in questo progetto”.