"Nato con l’ambizione di ridefinire la cultura dell’abitare, START si oppone alla standardizzazione che da decenni domina la produzione edilizia e propone un modello capace di rispondere alla complessità degli stili di vita contemporanei. La sua forza risiede nell’aver ribaltato il processo convenzionale: non sono i promotori immobiliari a stabilire le regole, ma l’architetto, selezionato in prima battuta per un metodo e non per un’immagine. Solo successivamente i developer sono stati chiamati a competere sul progetto, dando vita a quello che è stato definito il “Metodo Inverso”": così inaugurano la descrizione del progetto a Ivry-sur-Seine gli architetti di STAR strategie+architecture.
Il programma complessivo prevede 288 alloggi, di cui la metà destinati alla proprietà, il 34% a edilizia sociale e il resto a soluzioni intermedie, con la possibilità di raggiungere le 350 unità attraverso futuri frazionamenti. Due delle cinque torri sperimentano un mix inedito di regimi abitativi perfino sullo stesso piano, superando la separazione tradizionale tra edilizia sociale e mercato. Alla base, un plinto commerciale con quattordici spazi adattabili ospiterà negozi e servizi di prossimità, consolidando il legame con il quartiere.
START si propone così come un modello di sostenibilità integrata. Un appartamento divisibile, ad esempio, incarna al tempo stesso valori sociali, ambientali ed economici: si adatta a bisogni familiari mutevoli, genera un nuovo alloggio senza consumo di risorse aggiuntive, offre la possibilità di ricavare reddito. La sostenibilità non è quindi limitata agli aspetti energetici, ma si allarga a una dimensione complessiva di resilienza dell’abitare.
Il processo che ha reso possibile questo progetto è esso stesso parte integrante dell’innovazione. Per otto mesi, laboratori di progettazione hanno riunito intorno a un unico tavolo l’ente fondiario, l’architetto, il Comune, gli urbanisti, gli sviluppatori, le imprese e i consulenti. Si è discusso non solo di disegno architettonico, ma anche di gestione, costruzione e stili di vita, dando forma a un’esperienza collettiva rara nel panorama francese. Alla fine, il promotore selezionato ha dovuto impegnarsi a rispettare i principi fondativi del progetto, che sono stati vincolati contrattualmente. Senza questo metodo, START non avrebbe potuto prendere forma.
Affordable, Resilient Typologies. Tipologie abitative sociali, trasformabili, accessibili e resilienti, in grado di adattarsi a un mondo in cui i nuclei familiari non sono più quelli del passato. "La premessa è semplice ma radicale", continuano gli architetti: "la società contemporanea è plurale, le famiglie assumono forme differenti e mutevoli, mentre l’edilizia residenziale continua a produrre schemi rigidi, regolamentati, incapaci di rispecchiare questa diversità. Le case che abitiamo sono spesso ridotte a involucri standardizzati, dietro facciate accattivanti che nascondono corridoi inutilizzati, stanze cieche e ambienti progettati più per soddisfare parametri economici che bisogni reali. START propone di invertire questa logica. Le abitazioni diventano dispositivi flessibili, capaci di trasformarsi nel tempo: una cucina può essere spostata per ricavare una camera, due unità possono unirsi o separarsi, una stanza dei bambini può diventare un monolocale da affittare. È la casa che si adatta alla vita degli abitanti, e non viceversa. Il progetto si fonda su un insieme di principi che affrontano la questione abitativa da tre punti di vista: adattabilità, qualità e densità urbana".
Le unità sono concepite per essere divisibili, modulari, espandibili; le cucine e i bagni hanno luce naturale, gli spazi di stoccaggio sono massimizzati, i corridoi ridotti al minimo. Le torri, alte fino a 19 piani ma profonde appena 14 metri, garantiscono che la quasi totalità degli alloggi goda di doppia o tripla esposizione. La varietà tipologica si traduce in un linguaggio architettonico che nasce dall’interno: i volumi, il ritmo delle finestre, gli accenti cromatici derivano dalle configurazioni domestiche e dai loro usi. Le facciate rinunciano alla rigidità della griglia, i balconi e le logge si dispongono secondo le necessità degli abitanti, trasformando quello che potrebbe apparire come disordine in un’espressione vitale della quotidianità.
Anche i materiali e i colori parlano di identità: calcestruzzo grezzo e vernice rossa richiamano la tradizione costruttiva di Ivry, mentre la fascia turchese che corre al settimo piano ospita spazi comuni e introduce un ritmo orizzontale nella verticalità delle torri. Oltre duemila metri quadrati di terrazze condivise e sale polivalenti ai piani alti, insieme a 2600 metri quadrati di spazi pubblici a terra, arricchiscono la vita comunitaria e intrecciano relazioni tra l’abitare privato e quello collettivo.
Dall'acronimo di START, dunque, Social, Transformable, Affordable, Resilient Typologies, una dichiarazione di intenti per trasformare le architetture dell'abitare.
Scheda progetto
Name: START-Ivry
Location: Ivry-sur-Seine, Greater Paris
Date: 2015 – 2025 (finishing works ongoing)
Architect: Beatriz Ramo / STAR strategies + architecture — Author: Beatriz Ramo López de Angulo — Project Lead: Danae Zachariaki — Team: Efraín Pérez Del Barrio, Ivan Guerrero, Geoffrey Clamour, Syeva Roest, Javier Cuartero, Bittor Arrillaga, Maria Castillo, Iris Ramas, Marc Coma
Landscape / public space: Bernd Upmeyer / BOARD (Bureau of Architecture, Research and Design)
Programme – Surface area: 22,863 m² NFA, including 19,701 m² of housing (≈53% private housing, ≈33% social housing and ≈13.5% intermediate housing) – 288 dwellings (up to 350 after possible subdivision); 3,163 m² NFA retail; 2,600 m² outdoor spaces at ground level; 2,000 m² outdoor spaces at upper levels
Construction cost (2020): €43,367,730 excl. VAT
Client – Developer: Phase 1: SADEV 94; Phase 2: SOGEPROM Réalisations
Photographers: Nicolas Grosmond, Nicolas Trouillard, Kamel Khalfi, Vladimir Partalo





