luoghi di transito – Parte di un programma di riqualificazione di dodici grandi stazioni italiane, l'intervento di Roma Termini recupera il valore architettonico della stazione dando nuova vita agli spazi e risalto ai materiali esistenti.

Il rinnovo della stazione Termini è il progetto pilota per gli interventi di riqualificazione delle principali stazioni italiane, nel quale sono state messe a punto metodologie di lavoro sperimentali, nuovi processi gestionali e una progettualità innovativa.
Le linee di intervento:
- il riordino e la gestione dei flussi che interessano il nodo di Termini;
- la modernizzazione dei servizi ai viaggiatori;
- l'introduzione di un complesso di servizi aperti alla città;
- il restauro delle preesistenze;
- la creazione di un elevato standard di qualità architettonica, di efficienza, di comfort e di sicurezza negli ambiti di stazione.

Per ovviare allo scadimento e alla disfunzionalità presente nelle maggiori strutture ferroviarie italiane, nel 1997 la società Grandi Stazioni del Gruppo Ferrovie dello Stato che recentemente ha visto anche l'ingresso di soci privati, ha costituito un laboratorio di ricerca e progettazione per il recupero del patrimonio ferroviario in Italia, guidato da Marco Tamino.
A seguito del rinnovo di Roma Termini è stato lanciato un programma per la riqualificazione di altre dodici grandi stazioni, nelle città di Milano, Torino, Venezia, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari e Palermo. L'intervento di Roma Termini, completato all'inizio del 2000 dopo diciotto mesi di lavoro, realizzato dal gruppo di progettazione interno con l'apporto di società d'ingegneria esterne e di rinomati studi per lo sviluppo di attività specialistiche, testimonia il rinnovato interesse delle Ferrovie Italiane per la qualità architettonica dei propri edifici e per la modernizzazione dei servizi ai viaggiatori. 
Il progetto recupera il valore architettonico della stazione dando nuova vita agli spazi e risalto ai materiali esistenti. L'edificio preesistente viene considerato come un monumento da rivalorizzare, senza stravolgerne in alcun caso l'immagine originaria.
La riqualificazione dello spazio interno interessa quattro zone: l'atrio degli arrivi e delle partenze, la galleria dei passeggeri, il piano sotterraneo dell'edificio di testa e l'ala Mazzoniana di via Giolitti.
Il rapporto tra l'atrio - caratterizzato dalla famosa copertura ad andamento sinuoso, con nervature rivestite in tessere di mosaico grigio - e la galleria trasversale, è sottolineato, al piano terra, dal ridisegno degli spazi di collegamento e dalla presenza dei nuovi servizi di biglietteria, informazione e accoglienza viaggiatori.
Al piano superiore, il solaio dei servizi forma un mezzanino che taglia come una lama metallica lo spazio del grande atrio senza interromperne la continuità e si affaccia con parapetti in cristallo su entrambi i lati. A questo livello trovano posto bar e ristoranti, da cui si può godere una vista panoramica sulla piazza dei Cinquecento, sulle mura Serviane, sulle terme di Diocleziano e sugli spazi interni dell'atrio, della galleria e del piazzale dei treni.
Nella parte centrale, l'atrio è ulteriormente valorizzato dalla presenza di una grande libreria chiusa da pareti interamente vetrate e coperta da una struttura leggera in acciaio e tela, opera di Pierluigi Cerri.
Nella galleria interna, che collega Via Giolitti e Via Marsala, e i marciapiedi di accesso ai treni, due ampie aperture e nuovi e numerosi servizi per i viaggiatori realizzati con grandi vetrate, sostituiscono le vecchie strutture commerciali che vi si erano installate senza un disegno preciso, ostruendo fisicamente e percettivamente lo spazio.
Nel piano interrato, collegato con l'atrio e la galleria con ampie scale fisse e mobili e ascensori, è stato creato un elegante centro servizi di 12.000 mq: il Forum Termini. Aperto fino a tarda notte anche la domenica, questo spazio commerciale dà acceso alla stazione delle linee della metropolitana.
Infine, nell'ala Mazzoniana gli importanti lavori di recupero hanno permesso di ritrovare l'antico splendore dei materiali pregiati, delle strutture murarie e delle volte e il fascino degli spazi interni originari in abbandono da oltre sessant'anni. Nell'insieme, i materiali e le forme utilizzati nel progetto di recupero e per i nuovi elementi architettonici sono sobri e volti a sottolineare il rigore e i tenui cromatismi dell'architettura preesistente. Predomina la trasparenza e la permeabilità degli spazi e delle strutture. Lo studio dell'illuminazione a luce indiretta, effettuato da Piero Castiglioni, contribuisce a sottolineare l'elevata qualità del monumento e del nuovo disegno architettonico dell'insieme.
Roma Termini si configura come un nuovo luogo pubblico urbano di qualità, destinato non soltanto agli utilizzatori del treno o della metropolitana, ma aperto alla vita della città.
(Estratto da: STAZIONI - architetture 1990-2010)


Scheda progetto

luogo: Roma

cliente: Termini Spa

progetto architettonico: Arch. Marco Tamino (Coordinatore della progettazione architettonica)

collaboratori: Arch. Daniela Colli, Arch. Francesco Facincani, Arch. Luca Galliano, Arch. Fabrizio Graziani, Arch. Chiara Negri

impresa di costruzione: Tecnoimpianti / C.C.C. / DI.COS / CMB / C.I.A.B. / ITER / IRCOS / Lossa

tempi di progettazione: 1997-1998

tempi di realizzazione: 1998-2000

superficie costruita mq: 52.000 mq

Scheda studio

Nome: Ingenium Real Estate Spa

Associati: Marco Tamino - Architetto, responsabile dell’area progettazione e PCM; Gabriella Manni - Avvocato, responsabile degli affari legali e negoziabili

Indirizzo: Via Salaria, 226

Città: Roma

Telefono: 06 8745141

Fax: 06 87451454

E-mail: info@ingeniumre.it

Web: www.ingeniumre.it