Testo di Silvia Mattera
Rispetto alle strutture prefabbricate, che si possono suddividere in monopiano e pluripiano, anche i pilastri che compongono il telaio spaziale si possono, a loro volta, distinguere secondo queste due categorie.
Pilastri monopiano I pilastri monopiano, in relazione ai diversi tipi di appoggio delle travi di copertura, possono essere semplici, a forcella (o comunque con diversi tipi di scanalature alle sommità per l'inserzione delle estremità delle travi), a capitello, a mensola (per il supporto di travi carroponte), a T, ecc.
Pilastri pluripiano Le strutture prefabbricate pluripiano, invece, possono essere classificate in tre gruppi fondamentali: telai di elementi lineari; telai con elementi non lineari; strutture a fungo.
I pilastri, intesi come elementi lineari verticali semplici, appartengono al primo gruppo e, rispetto i pilastri monoplano, presentano dimensioni tali da corrispondere all'altezza di uno o più piani; generalmente si tendono a ridurre il più possibile le giunzioni tra gli elementi sia per ragioni strutturali che estetiche e pertanto si cerca di raggiungere un opportuno equilibrio tra costi di produzione, montaggio e dimensione del singolo elemento.
I pilastri hanno generalmente sezione quadrata, rettangolare e con il lato multiplo di 10 cm e vengono dimensionati in funzione dell'interasse richiesto dalla lunghezza della trave o degli elementi di chiusura orizzontale; contengono il pluviale e spesso sono abbinati a plinti di fondazione prefabbricati. I pilastri sono dotati di sistemi metallici per l'attacco dei pannelli di chiusura verticale.  Fonte testo AA.VV., Guida alla progettazione "le costruzioni prefabbricate" , in «Modulo» n. 125, 10/86, Milano 1986. T. Koncz, M. Mazzocchi, E. Tealdi, Prefabbricare: architettura e industri delle costruzioni, Milano 1979.  Clicca per approfondire gli argomenti pilastro con una o piu' mensole pilastri cavi plinto di fondazione
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