La località in cui lo studio d'architettura Ariu+Vallino ha operato si trova ai limiti di una vasta pineta ligure piantumata alla fine del XIX secolo; il sito era occupato da una struttura alberghiera costruita negli anni ’30, alterata successivamente da innumerevoli superfetazioni. Lasciato in stato di abbandono per alcuni decenni, l’Amministrazione Comunale e l’immobiliare proprietaria del manufatto hanno preferito prevederne la demolizione al fine di una maggiore valorizzazione dell’area a presidio della pineta che definisce lo skyline di Spotorno. Dopo un primo progetto in stile “vernacolare” elaborato da progettisti locali, che aveva lasciato perplessi proprietari e tecnici della Sovrintendenza, lo studio Ariu+Vallino è stato invitato a proporre una nuova soluzione più integrata con il paesaggio.
A differenza del progetto precedente è stata ribaltata una serie di convenzioni e stilemi di un presunto e dilagante linguaggio ligure, una sorta di “tradizione inventata”, gradita dalle amministrazioni, indifferentemente dal colore politico, tollerata dalle sovrintendenze, spesso maschera delle più bieche speculazioni immobiliari.
Il nuovo complesso è articolato in più volumi semplici, gradonati, che seguono l’andamento morfologico del territorio, nonché l’orientamento est-ovest tipico degli insediamenti liguri. Questa configurazione permette il ripristino morfologico del paesaggio della pineta di Spotorno, parzialmente alterata dal preesistente blocco alberghiero. I volumi edilizi sono frammenti disposti seguendo le curve di livello ricavate ricostruendo la topografia della collina.
Dal punto di vista disciplinare la metodologia progettuale applicata riprende i principi insediativi locali, evocando le composizioni di volumi semplici addizionati, e nello stesso tempo la tradizione dell’architettura organica, in particolare le sperimentazioni dei Maestri Wright, Aalto, Daneri e la cultura moderna dell’abitare in Liguria (Ponti, Zanuso, Mosso, Galvagni, per esempio).
Nella contemporaneità l’architettura organica è considerata come una versione edulcorata dell’architettura bioclimatica ed eco-sostenibile. Il progetto cerca nella dialettica il dialogo tra architettura e natura, con l’obiettivo di adoperare gli elementi naturali, la vegetazione e la morfologia del contesto, come materiali progettuali adatti a interagire con gli spazi abitativi.
L’architettura non è semplicemente mimetica, ma diventa parte di una nuova natura accogliente e amica dei suoi abitanti.