Il nuovo Suzhou Museum of Contemporary Art emerge come un’estensione organica del paesaggio di Jinji Lake, reinterpretando la tradizione dei giardini classici di Suzhou attraverso dodici padiglioni concepiti come un villaggio contemporaneo, uniti da una copertura ondulata che richiama le gronde delle architetture storiche. Progettato da BIG in collaborazione con ARTS Group e Front Inc., il museo si radica nel concetto di lang, il corridoio coperto che nei giardini tradizionali disegna percorsi meditativi, e lo trasforma in una rete di gallerie vetrate e porticati che intrecciano padiglioni e corti come un nodo cinese, una trama che solo dall’alto delle cabine della ruota panoramica adiacente rivela la propria logica nodulare e rizomatica, espandendosi tra città e lago come una struttura vivente.
Rivestito in vetro curvato e acciaio inox dalle tonalità calde, l’edificio dissolve i confini tra architettura e natura attraverso riflessi di acqua, cielo e vegetazione, mentre ponti e tunnel sopra e sotto terra offrono flessibilità espositiva e stagionale, accompagnando il visitatore in una sequenza di giardini e corti che intrecciano arte, storia e paesaggio. L’ingresso si apre su un’ampia piazza che dialoga con le passerelle sul lago, mentre all’interno la luce naturale, filtrata da lucernari e superfici verticali vetrate, modula spazi monumentali e intimi, tra grandi sale espositive, un teatro, un ristorante e ambienti multifunzionali, tutti uniti da un percorso continuo che si dirama in itinerari secondari. All’esterno, il progetto del paesaggio costruisce una progressione sensoriale dal duro al morbido, dalla pietra al verde fino alle piante acquatiche che annunciano l’arrivo al bordo del lago, mentre soluzioni sostenibili come ombreggiamento passivo, ventilazione naturale e materiali locali consentono all’edificio di perseguire la certificazione GBEL 2-Star.
A inaugurare la nuova istituzione sarà Materialism, una mostra curata da BIG che prosegue il lavoro svolto da Bjarke Ingels come guest editor di Domus, articolando un viaggio attraverso dieci materiali – dalla pietra al riciclato – che hanno modellato i progetti dello studio; modelli e mock-up in scala di venti opere, tra cui la sede di BIG a Copenaghen, il Danish Marittime Museum, Google Bay View e The Plus, invitano a un’esperienza tattile che trova eco anche negli arredi, realizzati con gli stessi materiali esposti, e nelle targhe delle sezioni, ognuna realizzata nel proprio medium, dal rammed earth al terrazzo. Il Suzhou MoCA entra così nel novero dei progetti culturali internazionali firmati dallo studio, come The Twist in Norvegia, il Musée Atelier Audemars Piguet in Svizzera e il LEGO Museum in Danimarca, preparando il terreno all’apertura ufficiale nel 2026 e definendo un nuovo landmark dove architettura, materia e paesaggio compongono una narrazione continua e immersiva.
PROJECT TEAM
Partners-in-Charge: Bjarke Ingels, Catherine Huang
Project Manager: Molly Hsiao Rou Huang
Project Architect: Tyrone Cobcroft, Kekoa Charlot, Tseng-Hsuan Wei
Design Lead: Matteo Pavanello
Team: Aileen Koh, Amanda Lima Soares Da Cuncha, Arda Özker Cincin, Athena Morella, Chih-Han Chen, Christian Vang Madsen, Cris Guoyu Liu, Desislava Georgieva, Eddie Can, Eric Wen Tung Li, Federico Martínez De Sola Monereo, Filip Fot, Filippo Cartapani, Finn Nørkjær, Haochen Yu, Huiyao Fu, Izabella Banas, Jakub Kulisa, Jan Magasanik, Jana Semaan, Jason Cheuk Hei Lee, Jiaqi Yang, Jiawen Huang, Julia Wilkosz, Jurica Pajic, Mathis Paul Gebauer, Megan Nhat Xuan Dang, Narisara Ladawal Schröder, Ole Elkjær-Larsen, Oliver Steen, Paula Domka, Pei Huang, Philip Kaefer, Phoebe Cowen, Riad Tabbara, Romain Thijsen, Shu Du, Sol Anaid Chaocon Levin, Tarek Shater, Todor Todorov Rusev, Tomasz Jakubowski, Xavier Thanki, Yanis Amasri Sierra, Yihan Liu, Yingying Guan, Zahra Khademi, Zhonghan Huang, Zuzana Faskova
BIG Engineering: Andrea Hektor, Adele Scampoli, Alexander Gale Heiede, Andreas Bak, Bjarke Koch-Ørvad, Cristina Minguela, Ingrid Albina Oliva Lampa, Janis Bronka, Jens Max Jensen, Jesús Fernández Lindqvist, Jonathan Russell, Kannan Selvaraj, Konstantinos Koutsoupakis, Maria Capuozzo, Miles Treacy, Thomas Lejeune, Tim Christensen





