Taiwan

Dark City (la città oscura)

La maggior parte delle città, noiose e annoiate durante il giorno, di notte si scatenano. E con esse i loro abitanti che, sfidati, osano sognare utopie. Le città di Taiwan non fanno eccezione. Sono persino più appassionate e affascinanti nella loro subtropicalità distinguendosi, per i loro stili di vita vividi e multicolori, dalla vita notturna caratteristica dei ritrovi delle città occidentali.
Il design urbano e l'architettura locale generalmente, però, si concentrano sulla vita diurna di una città. Quella notturna è invisibile e anonima. Per questo, ci siamo richiamati al mito ignorato e smaliziato della notte invitando sei giovani architetti creativi a ripensare e ripresentare la fantasia, il sogno e la voce notturni dei taiwanesi attraverso una serie di opere esclusive con l'auspicio che tali progetti facciano luce sull'oscurità della vita della città e diano forma alle ombre che aleggiano nelle menti dei suoi abitanti creando una sorta di zona crepuscolare, a cavallo tra il giorno e la notte, capace di offrire una "rappresentazione spazio-temporale" della cultura urbana taiwanese, che potrebbe essere un'altra utopia creata al di là dell'aspetto estetico dell'architettura o dello spazio urbano nella città, oltre il dibattito filosofico sulle teorie, proponendosi come processo di compromesso tra tempo, spazio e cittadino. Abbiamo imparato dalla esperienza di vita passata della città di Taiwan che una divisione netta tra il giorno e la notte ha comportato, di rimando, un disinteresse nelle nostre città, persino una certa alienazione per un'"irragionevole ragione." Per cui, partendo dall'idea iniziale di rifiutare questa divisione e recuperare la creatività dei cittadini, proponiamo questa mostra per esprimere il nostro convincimento che la nuova liberazione o la nuova libertà dello spazio oscuro, al pari del grigio, in luogo del bianco e nero, e dunque dell'ambiguità, siano più apprezzabili della chiarezza: il frammento potrebbe sostituirsi al tutto, lo scollamento non è un male per la continuità, il mutamento è più accettabile del consolidamento, la periferia potrebbe sostituirsi al centro, l'alienazione non nuoce alla condivisione. In fin dei conti, tutto questo potrebbe gettare nuove basi per la creatività urbana in un mondo dionisiaco reale e vivido.
Se concordiamo nell'affermare che lo scopo di una mostra di architettura è comunicare con la gente, produrre nuovi significati di cultura sociale, allora l'architettura dovrebbe dotarsi dell'essenza della "trasformazione del significato", distinguendosi da altre opere artistiche. Le opere architettoniche, però, non possono lasciare i siti in cui sono state realizzate per essere esibite in un museo, per cui occorrono mezzi per collegare l'opera architettonica al museo e gestire i mutevoli significati tra loro. In pratica, abbiamo suggerito un nuovo concetto di "serie di significati" per compendiare diverse opere architettoniche di design in un sistema che sia metafora della cultura oscura ambivalente della città di Taiwan. Le sale espositive controllano il senso della velocità, il cambiamento di suoni e luci presenti di notte nelle città taiwanesi. Gli spettatori saranno guidati attraverso la mostra affinché vivano un'esperienza unica dell'oscurità esplorando i significati cangianti e l'essenza plurale della cultura urbana.