TAMassociati ha firmato i progetti per due centri di formazione professionale in Darfur, in Sudan, premiati alla scorsa edizione del Premio Biennale di Pisa 2023.
Entrambi gli edifici, collocati in aree climaticamente complesse, sono ZEB e NZEB e sono definiti da modularità, riproducibilità, eco-semplicità e soluzioni per l'inclusione sociale.
Tema di questa edizione della Biennale è stato "La città condivisa: l'architettura come strumento per nuovi equilibri sociali" e l'obiettivo era l'individuazione di alcune direttrici di ricerca sul ruolo dell'architettura ai fini del riequilibrio sociale attraverso il confronto con alcuni protagonisti della scena internazionale in grado, grazie alla loro esperienza, di raccontare visioni future, elaborare nuovi modelli e cogliere le trasformazioni in atto.

Un tema che ha chiamato a raccolta oltre cento candidature da tutto il mondo e che ha visto nella proposta di TAMassociati l’esempio più significativo da premiare perché “particolarmente capace di affermare il ruolo basilare dell’architettura e degli ambienti di vita ai fini del riequilibrio sociale”, secondo la giuria.

Replicabile, adattabile e perfezionabile in altri territori africani, la proposta di TAMassociati rappresenta una via africana all’eco-modernità, attenta a coniugare autogestione, tradizioni, paesaggio e tessuto sociale con le opportunità offerte dalla migliore progettazione internazionale in tema di strategie di mitigazione del cambiamento climatico e di sviluppo sociale a medio e lungo termine.
Nelle città di El Fasher ed El Geneina, i due centri di formazione professionale (VTC – Vocational Training Center) serviranno a promuovere scolarizzazione, integrazione e occupazione a rifugiati, sfollati interni e comunità ospitanti secondo quanto stabilito dal programma GIZ – German Cooperation - Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit che, collaborando con il governo sudanese, persegue l’obiettivo di favorire la crescita economica e il miglioramento della condizione sociale della popolazione. 

I due interventi – affermano da TAMassociati – ambiscono a diventare modelli esemplari: per l’innovazione tecnologica nella risposta al cambiamento climatico e agli obiettivi di sostenibilità, per la composizione architettonica contemporanea, per la capacità di diventare un polo di socialità e sviluppo. In una terra che ha un grande e insoddisfatto bisogno di manodopera”.

Il progetto basa il proprio sviluppo su un modulo di base: un’aula completa di tutto, autosufficiente dal punto di vista energetico, efficiente dal punto di vista bioclimatico, combinabile e adattabile alle esigenze di progetto. Si tratterà di edifici resilienti che, anche in mancanza di fornitura energetica, potranno autoalimentare le proprie funzioni principali, mentre la tesorizzazione delle acque piovane sarà realizzata con opere di raccolta, stoccaggio e distribuzione. L’applicazione dell’uso del modulo ha permesso di configurare i due progetti sulla misura delle caratteristiche dei singoli lotti.

I materiali da costruzione sono stati selezionati in base alla vicinanza, la sostenibilità e la durabilità, nonché ai criteri di basso consumo energetico tanto nel processo di produzione quanto nel trasporto verso i cantieri. Cantieri che a El Fasher si estendono su un’area di oltre 8.000mq (l’istituto sarà di circa 3.300mq) e che a El Geneina insistono su una superficie di oltre 11.500mq (l’istituto sarà di circa 3.350mq).  I due complessi prevedono diverse funzioni aperte all’intera comunità: la biblioteca, sala studio e caffetteria in ingresso; la mensa e workshop cucina, convertibile in ristorante aperto al pubblico; i campi sportivi attrezzati. Le aree esterne, inoltre, tramite un sistema di portici e alberature saranno in parte protette dalla canicola.  Gli edifici e gli spazi aperti sono strutturati per diventare poli di socialità e condivisione in una zona caratterizzata da una massiccia presenza di sfollati e rifugiati interni.
I due centri di formazione professionale in Darfur di TAMassociati, come rilevato dalle indicazioni della giuria del Premio, sono un ‘riflettore acceso per una città condivisa’, in grado di lanciare ‘un messaggio di massima intensità’. 

Crediti
Design Team: studio TAMassociati (Concept Design, Supervisione Preliminary e Detailed Design)
Consulente MEP:
Climosfera srl
Preliminary e Detailed Design – Architettonico, Strutture, MEP: Tekno Consultancy, Khartoum, Sudan