Teatro di Sagunto  

Località: Segunto, Valencia
Progetto: Giorgio Grassi
Collaboratori: Manuel Portaceli, Jean-Luis Dujardin, Lukas Meyer, Carmen Aranegui, Emilia Hernàndez Hervàs, Monserrat Lòpez, Amelia Mantilla
Strutture in c.a. e muratura: Departamento de Estructuras Arquitectònicas; E.T.S. de Architectura de Valencia
Direzione lavori: Giorgio Grassi, Manuel Portaceli, Juan Josè Estellès
Data realizzazione: 1990-93
Murature: in cemento armato rivestito con mattoni a faccia a vista con concatenamento a cortina
Coperture: la struttura realizzata con travi reticolari metalliche, regge una fitta maglia di doghe in legno. La copertura è in lamiera zincata.
Finiture: le inferriate delle passerelle sono costituite da tubolari di ferro 18 e 14 mm
Infissi: dove presenti, sono costituite da barre e profilati in ferro con ante a vasistas, gli architravi dei vani sono in cemento e le soglie delle finestre sono in lamiera zincata; le soglie dei vani di passaggio sono in pietra artificiale.
Pavimentazioni: in legno

Antologia delle fonti e della critica
'L'osservazione più generale che si può fare è che tale opera di completamento (di tipo mimetico), non sembra aver avuto come obbiettivo la restituzione il più possibile fedele al teatro com'era... ma piuttosto sembra quasi aver avuto come obbiettivo la rovina stessa, cioè l'immagine del teatro in rovina così com'era, accentuandone semmai i caratteri pittoreschi; senza preoccuparsi di cercare di restituire l'idea del teatro romano, i suoi caratteri distintivi'. Questa scelta di fondo fa sì che l'aspetto attuale del monumento sia tutto sommato infedele. Il fatto stesso che si sia operato esclusivamente sulla cavea, come se si trattasse a tutti gli effetti di una 'parte separata' del complesso edilizio, ha fatto si che venisse confermata e avvalorata quella figura greca di teatro ricavata nel pendio, con la vista aperta sulla pianura, che già aveva tratto in inganno anche in passato qualche storico di fronte alla rovina originale ancora intatta.
L'impianto architettonico del corpo scenico con la sua forma caratteristica, certamente dettata dall'orografia del terreno, una forma incerta solo in alzato, è stato tradito, o quantomeno eluso, almeno in due occasioni. Una prima volta quando, con la costruzione del piccolo museo addossato a una delle due torri, con i terrazzamenti, i percorsi e il muro in pietra di recinzione ad esso collegati, è stata completamente cancellata la figura simmetrica del corpo scenico rivolto verso la città bassa con le sue due caratteristiche torri aggettanti. Una seconda volta quando, nel restauro di consolidamento e completamento della cavea in corrispondenza ai paradoi, si è voluto rivestire tutta la facciata esterna del muro di frontespizio della cavea con pietre squadrate ai filari regolari, con il risultato di farlo apparire rispetto alla rovina come un muro esterno di contenimento della cavea e non, com'è in realtà, il muro che la cavea e le versurae del corpo scenico hanno in comune, quel muro cioè che salda la scena alla cavea e ne fa quell'unità architettonica caratteristica che è appunto il teatro romano.

l'antiquarium e i decori il contesto il corpo scenico particolare del doppio ordine la passerella dell'antiquarium