©Pietro Savorelli Associati

Nel dedalo del centro storico fiorentino, all’incrocio tra via dei Cimatori e via dei Cerchi, il Teatro Nazionale si prepara a riemergere come uno dei luoghi simbolo della città. Alla vigilia della sua riapertura, l’edificio ottocentesco torna al centro della vita culturale di Firenze, rinnovando il dialogo tra memoria urbana e progettualità contemporanea. 

Oggi il Teatro Nazionale non rappresenta soltanto un tassello prezioso del paesaggio costruito e della storia teatrale locale, ma diventa anche paradigma di una più ampia riflessione sul recupero degli spazi storici. Il progetto di restauro e valorizzazione, firmato dallo studio Marco Casamonti / Archea Associati, ambisce infatti a restituire alla città un luogo identitario, riaffermandone il ruolo di presidio culturale e architettonico. 

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L’intervento si configura come un equilibrio misurato tra fedeltà storica e apertura al futuro. Sottoposto a vincolo, l’edificio è stato oggetto di un importante consolidamento strutturale: i solai e la copertura, ormai compromessi, sono stati ricostruiti mantenendo la geometria originaria, mentre le capriate lignee sono state riprodotte secondo tecniche tradizionali, restituendo autenticità all’impianto ottocentesco.

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La tipologia del teatro all’italiana è stata riportata alla sua piena leggibilità, con platea a ferro di cavallo, quattro ordini di palchi e una torre scenica ora dotata di tecnologie avanzate. Un grande schermo LED automatizzato e un sistema acustico Dolby Atmosphere proiettano la sala verso nuovi linguaggi performativi, senza intaccarne il carattere storico. 

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Decisivo anche il restauro degli apparati decorativi - stucchi, dorature, capitelli - condotto con materiali e tecniche artigianali: le superfici dorate e le proporzioni originarie sono state ricomposte in un equilibrio visivo rigoroso, mentre la nuova moquette ad alte prestazioni migliora significativamente la qualità acustica dell’ambiente.
Completamente rinnovata anche la dotazione impiantistica, integrata in modo invisibile: sistemi di climatizzazione, sicurezza e illuminazione LED permettono oggi di modulare l’atmosfera luminosa fino a evocare un cielo stellato. 

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A coronamento dell’intervento, sopra il quarto ordine di palchi è stata realizzata una nuova sala per eventi, sormontata da un tetto scorrevole che apre un’insolita fuga visiva sui monumenti di Firenze. Il risultato è un edificio che conserva la propria identità storica, ma si presenta rigenerato nella struttura e nella vocazione: un teatro che torna a essere spazio vivo, capace di intrecciare tradizione, artigianato e tecnologie contemporanee nel cuore della città. 

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"Un’architettura che parla del tempo, che unisce l’eredità del passato alla sensibilità del presente, che restituisce a Firenze un teatro, ma anche un simbolo di rinascita e di speranza", Marco Casamonti