©Marcela Grassi

Lo studio di architettura Benedetta Tagliabue - EMBT ha presentato il progetto recentemente terminato "San Giacomo Apostolo" chiesa e complesso parrocchiale a Ferrara, Italia. Quest'opera è stata realizzata in dieci anni (2011-2021) e rappresenta una valorizzazione per il quartiere periferico di Arginone, a disposizione dell'intera comunità, sia ecclesiastica sia laica. Il complesso è composto da una chiesa di 710 metri quadri, un complesso parrocchiale di 873 metri quadri e uno spazio esterno verde curato di 600 metri quadri.
La naturalità è presente in ogni sfaccettatura di questo progetto. Dall'esterno si nota un edificio leggero dalle forme organiche, circondato da un esile boschetto, al quale si accede attraverso due percorsi laterali che conducono a una piazza dal disegno naturalistico antistante la chiesa, che funge da punto d'incontro e che simboleggiano la centro di due grandi braccia aperte verso la comunità. La chiesa sorprende con la sua copertura leggera e sospesa, con una silhouette ondulata rivestita in rame che si ispira alle forme aeree e monumentali di una mongolfiera.

L'ispirazione è venuta un giorno mentre stavamo analizzando il territorio e l'ambiente, quando abbiamo visto il cielo di Ferrara pieno di mongolfiere per il festival internazionale, che si svolge ogni anno a settembre. Immaginiamo così una chiesa leggera e accogliente, che viene dal cielo e si colloca nel luogo, dove la comunità cristiana ne ha più bisogno, una chiesa contemporanea, ricca di forza e di simbolismi, sorprendente e familiare allo stesso tempo, ispirata ai primi tempi della chiesa” spiega Benedetta Tagliabue, fondatrice e direttrice dello studio di architettura Benedetta Tagliabue - EMBT.
Sia la combinazione dei materiali che il sistema costruttivo sono modulati in modo diverso per caratterizzare le diverse aree del progetto. Con gli stessi materiali è stato possibile progettare la chiesa, monumentale, e gli spazi del complesso parrocchiale, con un aspetto domestico. Le facciate giocano con intonaci e mattoni a vista collocati in diverse disposizioni e realizzati su misura con un disegno a tre punte che ricorda il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, capolavoro rinascimentale.
L'accesso al tempio avviene attraverso un grande portone in legno, materiale naturale fondamentale e molto presente nel progetto; dal tetto ai mobili e ai serramenti, che disegnano le forme degli alberi. Al centro della chiesa l'altare è protagonista. Situato in un presbiterio circolare, l'altare è anche il punto attorno al quale si organizzano l’auditorio e la cappella laterale, nonché il battistero e tutti gli spazi annessi. La volta lignea, che allude alle navate delle chiese medievali, è stata disposta a raggiera attorno ad un anello di luce che circonda un baldacchino sospeso, la cui forma ricorda la conchiglia di San Giacomo. Il lucernario centrale permette alla luce di discendere sulla zona dell'altare, modificandone l'effetto nei diversi momenti della giornata.

Una grande croce a trave lignea sorvola con grande forza simbolica l'intera navata. La croce è stata realizzata con alcuni pezzi di legno che si trovavano originariamente nell'antico municipio di Ferrara, che sono stati recuperati appositamente per la chiesa. Si decise di non restaurarli in modo che trasmettessero tutto il simbolismo primordiale attraverso il loro materiale antico e umile. L'ispirazione dalla natura si ritrova anche nell'altare, che è costituito da un blocco di pietra bianca di Trani quasi senza alcuna lavorazione. Solo la superficie della celebrazione è stata scolpita con 4 piccole croci agli angoli e custodisce un cassetto segreto con una reliquia. I lati della pietra rustica ricordano i momenti più primitivi della chiesa, quando si celebrava una messa con oggetti ritrovati e dove il simbolo acquistava un'importanza ancora maggiore. I mobili del presbiterio sono stati realizzati su misura in legno lamellare, ottenuto accostando diversi tipi di essenze, che materializzano forme semplici, organiche e al tempo stesso scultoree. Il legno contrasta con il cemento grezzo, la pietra delle pareti e del pavimento, creando un filo conduttore tra gli oggetti.
La sala è disposta in forma semicircolare con una fila di sedili curvilinei, che consente una maggiore vicinanza all'altare e tra i fedeli, favorendo una celebrazione collettiva. Lo strumento iconografico degli oggetti d'arte, commissionato dall'artista italiano Enzo Cucchi, è concepito come un insieme organico che si dispiega nello spazio della chiesa. Cucchi, assistito da don Roberto Tagliaferri per l'interpretazione liturgica, ha posto grandi croci in pietra serena su ciascuna delle pareti della chiesa e del battistero. Al loro interno sono stati installati pezzi in ceramica nera del laboratorio ceramico Studio D'Arte Gaeta, in cui spiccano in bassorilievo disegni di Cucchi che rappresentano momenti dell'Antico e del Nuovo Testamento. Il cemento a vista è esaltato dalla presenza solenne della pietra serena.

Come pala d'altare è stata installata una croce romana in pietra serena che si ispira alla croce di gemme, che era usata nei primi giorni della Chiesa ed è circondata da pezzi di ceramica colorata scintillante che simboleggiavano stelle e pianeti, santi, angeli e figure sacre del cristianesimo. Su entrambi i lati della croce si trova un altare ligneo che custodisce le reliquie di San Giacomo Apostolo e una nicchia che contiene una statua lignea della Vergine Maria del XVII secolo, rinvenuta nella chiesa ora chiusa della Santissima Trinità. L'antico fonte battesimale è stato donato dalla Famiglia Tagliabue e proviene da una chiesa abbandonata nei pressi di Bergamo.
Dal piazzale della chiesa si entra nella cappella per il culto quotidiano che contiene il Santissimo Sacramento, grazie a un accesso esterno. Dalla parte più scultorea del complesso si accede agli spazi per la sacrestia, la casa parrocchiale e la stanza di conversazione tra i fedeli ed il parroco, più domestica, mentre in un volume dal profilo basso e organico si trovano gli spazi annessi che offriranno servizi educativi, associativi e ricreativi per la comunità, nonché nuovi spazi polifunzionali per la vicina scuola, con la quale il complesso parrocchiale dialoga anche formalmente attraverso una volumetria attenta al rapporto con il proprio ambiente.

L'interno è illuminato da lampade a sospensione realizzate con sottili listelli di legno che compongono piccole cupole che irradiano luce, creando poetiche geometrie e angelici riflessi. Sono state disegnate da Benedetta Tagliabue e prodotti dalla manifattura barcellonese Bover. Dopo aver vinto il concorso nel 2011, questo progetto è stato commissionato dall’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, con l'obiettivo di promuovere questa zona urbana in forte espansione, partendo da uno spazio aperto che equilibra il vecchio ed il nuovo, conferendo al complesso parrocchiale di 'San Giacomo Apostolo' il ruolo di catalizzatore creando identità nella comunità e per promuovere la socializzazione, l'educazione e l'interazione al suo interno. L’opera che vede l’utilizzo nelle facciate e nella pavimentazione della terracotta SanMarco, è il risultato di un concorso a invito organizzato nel 2011 dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per la progettazione di tre complessi parrocchiali per il nord, centro e sud Italia. Si tratta dell’ultima delle tre chiese a essere completata e rappresenta un importante traguardo per la città di Ferrara, per il grande valore simbolico e l’impatto sull’identità del territorio e dei suoi abitanti.
Abbiamo progettato questa chiesa con l’idea di dare alla comunità un’architettura che fosse momento di raccoglimento speciale… abbiamo guardato Ferrara con le sue meravigliose architetture in mattoni e a questo abbiamo unito l’idea di una mongolfiera caduta dal cielo...” L’architetta Benedetta Tagliabue descrive così l’edificio nel discorso inaugurale dopo la celebrazione liturgica.

Costruito nei pressi di una piccola canonica preesistente, il complesso di San Giacomo si presenta perentorio, cristallino e scultoreo, con una volumetria e caratteri formali propri dell’immaginario figurativo della progettista e archetipi stessi del ruolo sacro a cui è destinato. L’espressività dei materiali lo rende accogliente e familiare, grazie anche all’uso in facciata del mattone a vista a pasta molle, tipico elemento delle architetture di Ferrara e del legno, che conferisce una sensazione di leggerezza e benessere. La grande piazza antistante la chiesa, anch’essa realizzata con inserti in mattoni a pasta molle SanMarco posati a spina di pesce, come nella tradizione, si presenta come un’estensione naturale del sagrato. Lo spazio all’interno della chiesa si caratterizza per un’imponente copertura voltata in legno che ricorda le navate romaniche e gotiche e che si sviluppa a raggera intorno a un anello di luce che circonda un baldacchino sospeso, sorretto da una grande croce realizzata dall’incrocio di due travi antiche, recuperate dalla ristrutturazione del municipio cittadino. Questo intervento rappresenta un momento importante della città nel promuovere la socializzazione e l’integrazione dei fedeli e dei cittadini; è uno spazio aggregativo che grazie alla presenza di una serie di aule annesse, anch’esse parte del progetto, offrirà servizi educativi, associativi e ricreativi alla comunità. Per la realizzazione delle facciate esterne la scelta di Benedetta Tagliabue è ricaduta sulla terracotta, un materiale caldo che genera senso di accoglienza e familiarità. In particolare per le facciate si alternano campiture a intonaco bianco, a faccia a vista tradizionale con mattoni 12x25x5,5 cm e un particolare bugnato sempre in terracotta che prende ispirazione dal palazzo dei Diamanti di Ferrara realizzato con mattoni a pasta molle speciali “a diamante” appositamente disegnati da Benedetta Tagliabue e realizzati da Terreal Italia nella sua fornace di Noale (VE). Questa particolare confezione della muratura genera una interessantissima vibrazione della luce.

Scheda progetto
Progetto: Parrocchia di San Giacomo Apostolo a Ferrara
Località: Ferrara
Committente: Parrocchia di San Giacomo Apostolo
Progetto Architettonico: Enric Miralles - Benedetta Tagliabue y EMBT
Mattoni per le facciate: sistema parete sicura SanMarco + mattoni a pasta molle 12x25x5,5 cm e pezzi speciali “a diamante” della linea Vivo SanMarco colore rosato e rosso di Terreal Italia srl
Mattoni per la pavimentazione: mattoni a pasta molle 12x25x5,5 cm della linea Vivo SanMarco colore rosato e rosso di Terreal Italia srl
Cronologia: 2012 (progettazione), 2017-2021(costruzione)
Superficie: edificio 1.800,00 m2 + spazi esterni 600,00 m2