Nel cuore della Parigi multiculturale, passeggiando fra le vetrine del quartiere periferico La Chapelle, tra gli acri profumi d’incenso, le esplosioni di colore degli abiti tradizionali indiani e i variegati sapori della cucina pakistana, ci si imbatte in uno degli interventi di recupero edilizio più interessanti della città. A lato della profonda e angusta Rue Philippe de Girard, sorge, infatti, Tête en l’air (letteralmente “Testa nell’aria”): un complesso residenziale destinato all’edilizia sociale commissionato da SIEMP, società immobiliare per l’housing sociale. Il progetto è stato affidato allo studio parigino KOZ Architectes, guidato dai soci fondatori Nicolas Ziesel e Christophe Ouhayoun, con lo scopo di recuperare l’edificio esistente e ampliarlo con una nuova struttura capace di accogliere nell’insieme 30 nuove unità immobiliari (15 contenute nell’edificio esistente e altrettante ricavate nell’ampliamento). Sebbene a un primo sguardo possa sembrare più un antico forte che un complesso residenziale, l’edificio, costruito nel 2010 e terminato due anni più tardi, riserva, nel suo insieme, diverse soluzioni architettoniche innovative. L’intento dei progettisti è stato quello di sfruttare lo spirito sociale già intensamente radicato nel quartiere, ripristinando la natura pittoresca dell’edificio principale, disposto a cortina lungo l’asse stradale. La nuova costruzione, disposta ortogonalmente rispetto alla struttura esistente, è collegata a essa tramite un ampio giardino aperto verso sud, concepito come fulcro centrale del progetto, in grado di catalizzare l’attività sociale del quartiere e creare un filtro intermedio tra la strada e l’intimità degli alloggi.
Tutte le zone giorno degli appartamenti al piano terra hanno un collegamento diretto col giardino, che diventa una sorta di tessuto connettivo naturale capace di aggregare i differenti volumi. L’edificio principale esistente è stato interamente ripensato nella sua distribuzione interna, mantenendo inalterato il fronte su strada, al fine di contenere nuovi alloggi in grado di rispettare i più elevati standard abitativi. Un porticato a doppia altezza lungo l’asse principale collega adesso la strada con la corte interna, permettendo sia la vista dall’esterno sia l’accesso ai mezzi di cantiere durante le fasi di costruzione.
La peculiarità che contraddistingue l’intero progetto è l’uso intensivo del legno per la realizzazione dei nuovi volumi, dalla struttura a telaio ai rivestimenti esterni in doghe di legno di larice disposte in verticale. Il legno come materiale da costruzione è difatti ancora poco diffuso nella realizzazione di edifici multipiano; questo ha reso necessario il superamento, da un lato, di diversi ostacoli normativi e, dall’altro, delle abitudini costruttive comuni, normalmente concentrate sull’uso del cemento armato. Grazie a un innovativo sistema strutturale, è stato possibile ottimizzare le masse dei vari elementi (travi, montanti, pannelli, ecc.), tutti realizzati in legno compensato laminato (LVL), e raggiungere un buon livello di efficienza energetica complessiva. Il ritmo costante della struttura e la serialità del sistema costruttivo sono spezzati dall’introduzione di volumi cubici di legno a sbalzo, disposti in maniera casuale ad animare le facciate rivolte verso la corte interna. Questi, adibiti a zona notte o, talvolta, a spazi per il fitness o per lo studio, oltre ad ampliare gli ambienti interni, con la loro posizione aleatoria, diversificano in maniera efficace gli alloggi. Sul lato nord, al piano terra, sono ricavati piccoli giardini a uso privato, capaci di modellare il volume del corpo d’ampliamento così da permettere l’illuminazione naturale dei bagni e migliorare il comfort visivo delle zone giorno.
Contrariamente al corpo esistente, l’ampliamento si caratterizza per un volume fortemente modellato, con un profilo altimetrico che varia da un minimo di tre a un massimo di cinque piani fuori terra. La copertura piana è costituita da porzioni praticabili intervallate da aree verdi non accessibili; oltre a contenere i moduli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, la copertura è stata studiata per ospitare lavanderie e luoghi per stendere, minimizzando così il degrado estetico delle facciate tipico in complessi di questo tipo.
STRUTTURA A GRATICCIO DI LEGNO COMPENSATO LAMINATO
Il nuovo volume, destinato a ospitare i 15 alloggi, è caratterizzato da un sistema costruttivo interamente di legno. Le chiusure verticali sono realizzate con telai leggeri prefabbricati, costituiti da montanti di legno d’abete e traversi di LVL, come rinforzo alle sollecitazioni orizzontali. Un ulteriore strato di irrigidimento è garantito da pannelli OSB posti sul lato esterno, talvolta sostituiti da sottili pannelli LVL, che fungono da diaframma come soluzione di controventamento. I moduli sono stati trasportati in cantiere privi sia di isolamento termico che di elementi di finitura, così da poter ottimizzare il trasporto e facilitare le movimentazioni in fase di costruzione. Una volta posti in opera, sono stati connessi tramite giunzioni metalliche e le cavità riempite con pannelli isolanti di lana minerale. Un altro strato isolante di fibra di legno ad alta densità è stato posto all’esterno, al fine di ridurre al minimo i ponti termici strutturali dell’edificio. La struttura dei solai è stata invece interamente realizzata con membrature LVL, un prodotto a base legno, stabile e molto durevole, capace di conferire alla struttura una notevole robustezza nonostante la snellezza degli elementi che la compongono.
I VOLUMI PLUG-IN DI LEGNO A SBALZO
I volumi cubici a sbalzo posizionati lungo le facciate rivolte verso la corte a sud presentano anch’essi un’ossatura totalmente di legno. Questa è stata progettata per essere interamente assemblata off-site, trasportata in cantiere e collegata a secco in quota. Le connessioni sono di tipo legno-legno, con pannelli di LVL vincolati all’ossatura di legno perimetrale e giuntati alle estremità dei volumi aggettanti tramite otto file di viti da legno. Non essendo presenti elementi strutturali diagonali, che avrebbero limitato la possibilità di creare aperture finestrate lungo i due lati, è stato studiato un sistema di rinforzo a diaframma con pannelli di LVL capaci, grazie alla loro resistenza assiale nel piano, di resistere alle forti sollecitazioni generate dagli sbalzi. Così come tutte le chiusure del complesso, un cappotto di lana di roccia avvolge integralmente gli sbalzi, garantendo la continuità con l’isolamento esterno della facciata principale. Anche i volumi sono stati poi rivestiti all’esterno da guaine impermeabili altamente traspiranti per garantire la protezione igrometrica degli elementi di legno. La finitura in doghe di larice non trattate assicura, infine, la continuità del rivestimento, che viene vincolato a una sottile sottostruttura a orditura incrociata di listelli di larice.
Scheda Progetto
Progetto: KOZ Architectes
Committenza: SIEMP
Tempi di realizzazione: 2010-2012
Superficie costruita mq: 2,102 m²
Costi: 5.53 milioni di euro (demolizione inclusa)
Photos: Cècile Septet, Koz Architectes