The Beam  

Località Leonard-Bernstein-Straße 4-6, Vienna
Committente Donaucity Wohnbau AG
Progettista Elke Delugan-Meissl
Gruppo di progetto Dieter Blaich, Susanne Stadlbauer, Rita Reisinger, Armin Dold, Christopher Schweiger, Robert Fritz
Costruzione 1996-1998
Superficie calpestabile 16.714 m2 
Superficie totale 20.100 m2
Destinazione d'uso residenziale

Con il progetto di sviluppo urbano denominato Donau City Vienna persegue un duplice obiettivo: spingere la città all'esterno verso il Danubio, che fa parte della tradizione più ancora della città stessa, e al tempo stesso si vuole dare al centro storico una controparte moderna con condizioni che ne favoriscano la crescita. Negli anni Novanta una doccia fredda piovve su queste ambizioni progettuali quando, tramite un referendum Vienna decise di tirarsi fuori dall' Expo 95 e i progetti di massima per i previsti terreni della World Expo furono gettati nel cestino. Dieci anni dopo l'area è diventata un'esposizione concreta dei più diversi ed avanzati concetti del vivere, costruita lungo i margini delle precedenti pianificazioni urbane ma senza aderirvi rigidamente, dato che il progetto di riorganizzazione urbana di Delugan_Meissl's non è stato realizzato. La sua laconica forma di "grattacielo orizzontale" e l'estrema visibilità dell'ubicazione di questo complesso di appartamenti a cui ci si riferisce come al "Beam" (faro di luce) segnalano al primo sguardo sia la sua integrazione in un più ampio concetto generale sia la concezione individualistica. Per tutta la sua lunghezza di 180 metri il condominio segue la linea costiera del nuovo Danubio ed ha quasi l'aspetto di una nave cisterna ancorata sulla riva del fiume. La struttura è supportata dai piloni che innalzano i sette piani dell'edificio come uno palco che si erge sopra una base di calcestruzzo, simile ad un altopiano. La sezione finale è una struttura tipo monitor, il cosidetto "Beam" (fascio di luce), che guarda sul vecchio centro della città. "Vedere ed essere visti", non è soltanto il motto di un pubblico affamato di stimoli che frequenta le rive del fiume ed i suoi innumerevoli punti caldi per lo sport, il divertimento, la cucina, ma caratterizza anche la percezione dualistica offerta dall'edificio stesso: le dimensioni e la posizione prominente e avanzata rispetto alle altre schiere di condomini mettono il Beam sotto le luci della ribalta, regalando agli abitanti degli appartamenti lungo la sponda del fiume il panorama di una Vienna contemporanea e veramente spettacolare, che spazia dalle traverse che partono sotto i suoi loggiati fino alla silhouette della prima circoscrizione cittadina, in lontananza.
Dal margine esterno fino al centro dell'edificio i pilastri hanno un'altezza di dieci, sette e quattro metri, creando spazi di grandezza variabile al di sotto della struttura. Con questo spazio "vuoto" Delugan_Meissl instaurano una delle loro tipiche 'zone temporanee', un'apertura che serve non solo da feritoia panoramica per gli edifici retrostanti, ma assicura anche che questa roccaforte dell'impero privato sia regolarmente lambita da sovrapposizioni e frange provenienti dalla sfera pubblica con manifestazioni atletiche, commerciali o culturali. Lungo questo spazio aperto si dispiega una scalinata che ondeggia come se messa in moto da una corrente di segno opposto, e che, come una scultura allungata, collega la parte superiore, privata, dell'edificio, con gli inferi sotterranei dei garage e delle stazioni della metropolitana.
Con il Beam, Delugan_Meissl offrono un'interpretazione contemporanea del classico tema dell'edilizia residenziale, riuscendo a realizzare una rara qualità del vivere urbano, grazie alla ricchezza di nuove idee.
La tradizionale forma della piastra viene rivoluzionata mediante ingegnose strategie prospettiche che corrono dal centro al margine e dal basso in alto: i 250 appartamenti si estendono dal fronte al retro, alcuni di essi sono villini unifamiliari ed hanno sia una loggia che una specie di vestibolo (entrambi vetrati) che fanno parte del reticolo di vie pedonali e di accesso agli appartamenti sul retro dell'edificio. In osservanza dell'attuale pianificazione urbana ma anche delle abitudini della vita contemporanea Delugan_Meissl non costruiscono una macchina vivente, ma piuttosto un contenitore aperto per il vivere che offre spazio a stili di vita completamente diversi e, grazie all'integrazione di elementi di modernità, anche opportunità di piacere edonistico.

Estratto da AREA n° 68

prospetto sud
sezione longitudinale sezione trasversale