scuole – Vancouver. Un caso esemplare di costruzione che coniuga architettura, tecnologia e sostenibilità con un minimo impatto ambientale: un involucro ad alte prestazioni, strategie passive e sistemi impiantistici ad alta efficienza fanno del CIRS un edificio a energia positiva.

Situato in un area molto densa presso l'Università della Columbia Britannica a Vancouver, il Centre for Interactive Research on Sustainability (CIRS) è stato progettato e realizzato come caso esemplare di costruzione che coniuga architettura, tecnologia e sostenibilità con un minimo impatto ambientale. Dal punto di vista spaziale l'edificio, caratterizzato da un impianto a corte, si sviluppa su 61.000 m2 organizzati in due volumi paralleli di quattro piani ciascuno, collegati, nella parte ovest, da un atrio che garantisce le connessione anche fra gli uffici ai piani superiori.
A livello strada, in direzione nord-sud, è stato mantenuto un preesistente passaggio pedonale di attraversamento del lotto e inglobato nella strategia architettonica complessiva per definire l'ingresso alla zona pubblica in cui si trovano un auditorium da 450 posti, con annessi locali tecnici, e un caffè. L'atrio, cuore e snodo del progetto, si presenta come uno spazio luminoso con una porzione a tutt'altezza su cui si affacciano i percorsi connettivi pensati come ambienti da utilizzare a scopo didattico per la sensibilizzazione verso il tema della sostenibilità ambientale. Un ampio lucernario, posizionato in sommità, cattura e diffonde la luce zenitale e innesca, se necessario, la ventilazione naturale per effetto camino, una strategia di raffrescamento passivo.
Dal punto di vista materico, per rispettare le prescrizioni che regolano le nuove costruzioni del campus, il rivestimento di facciata è una composizione di materiali tradizionali: calcestruzzo a vista, mattoni di colore chiaro, legno e vetro trasparente. La porzione centrale dell'involucro dell'atrio, verso la strada a ovest, è chiusa da una combinazione di pannelli leggeri, opachi e vetrati. Una struttura esterna di acciaio movimenta il prospetto e accoglie piante verdi a foglia caduca (prevalentemente piante di vite) che, oltre a avere un piacevole impatto visivo, funzionano come dispositivo di ombreggiatura dinamica a variazione stagionale.
Gli uffici e gli spazi di lavoro sono localizzati nei tre piani superiori, nelle due porzioni di edificio orientate in direzione est-ovest.
La composizione della facciata e l'orientamento sono stati studiati al fine di garantire il massimo guadagno solare e, attraverso il doppio affaccio, attivare la ventilazione trasversale nei locali retrostanti. Pannelli rettangolari di legno di cedro atlantico e serramenti di alluminio a nastro di colore chiaro definiscono l'involucro e scandiscono i prospetti marcandone la linearità. Questo linguaggio è enfatizzato dalla presenza di particolari schermature solari posizionate in mezzeria della porzione vetrata con una triplice valenza: favorire la penetrazione della luce in profondità, schermare il piano di lavoro e produrre elettricità grazie all'integrazione di cellule fotovoltaiche. L'area centrale fra i due blocchi destinati a ufficio, che accoglie al piano terra il teatro, è occupata, al piano primo, da un giardino verde riservato e dedicato ai dipendenti.
Dal punto di vista costruttivo il CIRS è il primo grande edificio istituzionale multipiano con un sistema strutturale totalmente di legno: è composto da portali prefabbricati di legno lamellare con impalcati strutturali in pannelli di compensato di legno di cedro (molto diffuso nella zona). Anche per gli spazi interni, e soprattutto nell'atrio, il legno è usato come materiale prevalente di rivestimento. Il calcestruzzo è stato, invece, impiegato limitatamente alle porzioni terminali dei due volumi, come elemento portante per le strutture di connessione verticali. La configurazione strutturale permette la definizione di piante libere, trasformabili in nuovi spazi secondo le diverse necessità, nonché la realizzazione di serramenti di grandi dimensioni.
In tutte le zone dell'edificio è stata adottata, poi, una strategia illuminotecnica ibrida che integra l'illuminazione naturale con quella artificiale, secondo l'uso e le esigenze dello spazio. L'impianto è regolato grazie a sensori legati sia alla variazione dell'intensità luminosa che al movimento degli utenti, limitandone così l'uso esclusivamente in caso di necessità.


scheda_progetto

Luogo: Vancouver, British Columbia

Committente: University of British Columbia Properties Trust

Fotografo: Martin Tessler

Tempi progetto: August 2011

Superficie costruita mq: 5675

Costo: 15 million euros

scheda studio

Studio: Perkins+Will

e-mail: info@perkinswill.com

www: www.perkinswill.com