(© Hufton & Crow)

The Hive (l’Alveare) è il culmine di una partnership innovativa e di successo tra il Consiglio di Contea del Worcestershire e l'Università di Worcester, che, con il sostegno del Consiglio Comunale e dell’Agenzia di Sviluppo Regionale Advantage West Midlands, hanno colto l’opportunità insita nella creazione di una struttura di servizio a disposizione dell’intera comunità di concretizzarsi in uno dei complessi documentali più iconici in Europa. Nel 2004, il precedente edificio della biblioteca pubblica era stato identificato come non più adeguato ai servizi richiesti e perciò oggetto di una riqualificazione. Contemporaneamente, l’università stava esplorando la possibilità di sviluppare un nuovo campus, cercando di migliorare le proprie risorse educative. La collaborazione di questi enti ha portato alla creazione dell’Alveare, un complesso che offre un nuovo modello di servizi condivisi sotto un unico tetto.

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Questa è un'idea completamente nuova per il Regno Unito e altamente innovativa anche a livello internazionale; l’edificio risulta essere, infatti, la prima biblioteca civica e universitaria integrata in Europa. The Hive è anche sede degli archivi della contea e dell'ufficio di registrazione, di un centro di storia locale, del servizio di archeologia della contea e di un centro multi-agenzia di assistenza clienti.

Il progetto di Feilden Clegg Bradley Studios nasce dalla volontà di ispirare le persone in apprendimento e si riflette nella costruzione di uno spazio civico democratico con i principi fondamentali di inclusione e di accesso. Si tratta di un centro culturale, di insegnamento e di informazione di eccellenza – che promuove apprendimento continuo, genera integrazione sociale e innalza aspirazioni, nel senso più ampio del termine – per l'intera comunità, senza distinzione di età o condizione sociale. L’obiettivo principale di questo polo formativo è, infatti, proprio quello di affascinare e richiamare visitatori, suggerendo una permeabilità e trasparenza tali da incoraggiare l’esplorazione delle funzioni insediate al suo interno, una sorta di “passaggio sociale” con collegamenti orizzontali e verticali condivisi. I numeri confermano che l’obiettivo è stato raggiunto con successo: dall’inaugurazione, nel 2012, più di 18.000 persone si sono registrate, segnando un aumento del 500% degli accessi rispetto alla vecchia biblioteca; 12 miglia di archivi; 250.000 volumi; 10.000 m2 di spazi pubblici su cinque piani, 800 postazioni studio: The Hive rappresenta una vera e propria risposta pionieristica e d'avanguardia alla sfida di fornire una vasta gamma di servizi pubblici in un'epoca di austerità, promuovendo, nel contempo, una sostenibilità sociale e ambientale. Il nome The Hive è stato scelto per rappresentare l’abilità di perseguire uno scopo e il senso di comunità che lo sviluppo aiuta a creare.

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La biblioteca, vera e propria estensione della città, si trova all'interno della zona di rigenerazione di St Clements' Gate e fornisce un collegamento concreto sia con il centro, tramite la parte superiore della cinta muraria medievale che con il nuovo campus dell'Università Castle Street.
L’edificio richiama i principali elementi paesaggistici del contesto e le sue tradizioni decorative vernacolari: la linea della copertura richiama il profilo delle colline di Malvern visibili a ovest e ricorda i camini delle fornaci ottocentesche della Royal Worcester che, con la Cattedrale, un tempo dominavano lo skyline della città. Gli iconici “imbuti” sono fondamentali per l'interno dell'edificio come lo sono per il suo aspetto esterno, fornendo luce naturale e ventilazione al cuore della costruzione.

Il complesso si sviluppa su quattro livelli complessivi, organizzati a partire da un atrio centrale a tutta altezza che assorbe gli elementi di distribuzione verticale. Il piano terra include la biblioteca dei bambini, uno spazio di apprendimento per studenti universitari, aree di ricezione e archiviazione del materiale, servizi di ristorazione e locali amministrativi per il personale di servizio. Al primo livello, il centro dedicato alla storia offre una sala per la lettura, scaffali per l’organizzazione del materiale e piccole aule di incontro e per i seminari. Il principale ambiente di consultazione occupa invece il secondo livello e mette a disposizione degli utenti comode sedute, come dei veri e propri “nidi”, per sfogliare manuali o riviste. Infine, sotto i lucernari, aree più silenziose corredate da una collezione di volumi speciali coronano la suddivisione programmatica di The Hive.
Le scandole in lega di rame dorato e alluminio, utilizzate per il rivestimento dell’involucro opaco e della copertura, riflettono la ricca tavolozza di colori e materiali che caratterizzano il centro della città: il rosso e l’oro di mattoni, il cotto e la pietra impreziositi da filigrana dorata e da piastrelle finemente decorate a encausto, e appaiono come un vero e proprio “mantello d’oro” posato sopra la struttura.

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Il linguaggio architettonico caratterizzato da pareti solide e aperture perforate è ispirato dallo stile progettuale locale: pieno e vuoto sono bilanciati per ottimizzare la luce, l'aria e la visuale, con una particolare attenzione per evitare il surriscaldamento, l’abbagliamento e il ricorso a sistemi meccanici per mantenere un ambiente confortevole. Le aperture vetrate, ricavate nella successione sfaccettata delle scandole satinate, lasciano intravedere la spazialità interna, il suo ritmo e i movimenti degli occupanti.
La pelle è costituita da una sequenza di piastrelle 60x60 cm e sono volutamente sovrapposte piuttosto che affiancate per fornire un elemento naturale di variazione che consenta di posizionare meglio le aperture nella lega di rame restituendo, al contempo, la percezione di un mosaico iridescente.

I peculiari tetti a cono sono formati da solidi pannelli di legno lamellare che si estendono dalla linea di gronda fino all’anello sulla parte superiore di ogni cono. Lo zoccolo, che varia in altezza lungo il perimetro, è rivestito di pietra per abbinarsi alla pavimentazione pubblica esterna: le striature color ocra fanno eco al rivestimento dorato.
L’articolazione del “tessuto metallico” si è sviluppata nel dettaglio di angoli, gronde e davanzali delle finestre. Era fondamentale assicurare che il materiale apparisse senza giunti e che fossero evitati pezzi coprenti o elementi orizzontali dorati che potessero interrompere lo schema delle scandole. Il team di progettazione, affiancato dagli stessi installatori del rame, ha creato soluzioni ad hoc per risolvere le giunzioni e, in particolare, i giunti di gronda.