Tiranti

Testo di Luciano Cannas

L'utilizzo del legno per realizzare membrature lineari resistenti a trazione è antico anche se non documentabile. La chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli è in origine provvista di catene di legno i cedro incise e decorate che collegavano le teste delle colonne, in seguito questi elementi furono sostituiti da catene di ferro.
Alcune chiese del Trecento come quella di San Giovanni e Paolo a Roma sono dotate di monumentali tiranti lignei a contenimento delle spinte delle volte.
Tra le calotte della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze vi sono dei tiranti imponenti la cui funzione non è stata completamente chiarita.

Gli sforzi a cui sono sollecitati gli elementi lignei in questo caso sono solo quelli a trazione paralleli alle fibre.
Le variazioni dimensionali sono provocate dalle variazioni di temperatura e umidità, e soprattutto nelle connessioni possono essere notevoli se non opportunamente rinserrate. Le zone più esposte sono infatti proprio le teste degli elementi, dove sono posizionati intagli, chiodature dove si ha la maggiore concentrazione di forze esterne.

Fonte testo:
R. Bernazzoni, Conservazione dei Materiali. Procedure d'intervento, Ed. Maggioli, 1997, Rimini