L’area oggetto d’intervento è ubicata in agro di Manfredonia (Foggia), all’interno del recinto cimiteriale. Dal punto di vista planimetrico, la soluzione architettonica scelta dall’architetto Gaetano Croce deriva essenzialmente dalla forma del lotto che si presenta a sviluppo prevalentemente longitudinale e a inevitabilmente condizionato l’articolazione del manufatto.
Lo sviluppo complessivo dell’organismo costruttivo si è articolato su 3 livelli fuori terra, oltre a uno seminterrato, ospitando complessivamente 688 loculi, di cui 144 disposti di testa per un ingombro in pianta pari a 35,40×13,35 m.
Dal punto di vista compositivo, il manufatto, viene coperto da un portale ospitante una tettoia fotovoltaica, realizzato in acciaio corten opportunamente preossidato e composto da lamiere saldate di spessori 20/10 su apposita struttura metallica, ove la struttura di copertura definisce il termine dell’intero edificio. Tutti gli elementi stanno così in un rapporto di reciproca esistenza: ai lati, in testata, due volumi rientranti che rompono la linearità del corpo di fabbrica, entrambi rivestiti con intonaco bianco è avvolti nel prospetto anteriore con pannelli in acciaio corten tipo “A” ancorati alla muratura a mezzo di sottostruttura, a sottolineare l’inizio e la fine; al centro il “blocco marmoreo” contenente i loculi, rivestito in materiale lapideo locale opportunamente tagliato e posato in opera in maniera tale da simboleggiare in facciata i 688 loculi, riquadrati in una cornice in pietra che li contiene; in alto il nastro in acciaio che li avvolge, definisce un chiaro rapporto tra l’elemento di sepoltura e lo spazio circostante.
L’elenco dei materiali utilizzati può definirsi “senza tempo” così come il luogo che li ospita, un mix di acciaio corten, vetro, intonaco e pietra calcarea. L’altezza massima raggiunta fuori terra dal manufatto rispetto al piano di accesso è di 9,80 m oltre il vano tecnico e il portale. Gli interni della tomba in un ottica minimalista sono stati trattati con materiali omogenei e uniformi, quindi le pareti libere e la pavimentazione rivestite con marmo composito di colore bianco e finitura lucida, così come le lapidi, interrotte solo dagli elementi di ancoraggio puntiforme che ne disegnano la trama. Nella mezzeria della facciata esposta sul versante sud, al fine di separare i due blocchi marmorei nonché filtrare la luce solare, vi è la presenza di un frangisole disposto a tutt’altezza, realizzato in acciaio corten su cui sono stati realizzati fori di diverso diametro capaci di disegnare all’interno della tomba mistiche trame di luci e all’esterno di spezzare la linearità della composizione.