Milano è la città che meglio rappresenta il volto internazionale dell'Italia, paragonabile a Londra, Francoforte, Parigi. Al contrario di numerose città storiche italiane, Milano è più legata al suo sviluppo nell'Ottocento e nel Novecento, ovvero dopo la rivoluzione industriale. "In tal senso progettare a Milano - per Andrea Maffei, che con l'archistar giapponese Arata Isozaki, ha progettato la Torre ALLIANZ - rappresentava confrontarsi con il volto più contemporaneo dell'Italia, fatto di fabbriche, metropolitane, cemento e acciaio e non tanto di particolari eredità storiche. Ne è prova il fatto che il movimento Futurista si sia sviluppato soprattutto a Milano, essendo un movimento nato per rispondere ai temi della città contemporanea. Non era quindi particolarmente importante il rapporto con grandi eccellenze già esistenti, ma piuttosto una riflessione sui temi della città contemporanea. Nel nostro arcipelago di forme, abbiamo trovato interessante - continua Maffei - sviluppare l'idea di un grattacielo senza fine, una sorta di endless tower. Ormai troviamo grattacieli di qualsiasi forma e decorazione in tutte le parti del mondo. Da ciò ci sembrava più affascinante studiare un concetto da applicare al grattacielo, rispetto al solo studio di una forma bella esteticamente. Nell'aspirazione alla massima verticalità e alla tensione verso l'alto, risultava limitante scegliere una forma compiuta e conclusa ad una certa altezza ed abbiamo preferito applicare il concetto di un sistema modulare che si può ripetere all'infinito senza soluzione di continuità. Il modulo prescelto si compone di 6 piani per uffici, con una pianta molto stretta e allungata di 21x58 metri La scelta di queste proporzioni è finalizzata ad uno snellimento del volume per accentuarne la verticalità e lo rende strutturalmente provocatorio vista la snellezza di una forma così alta. La torre sarà alta 207 m per 50 piani e si affaccerà sulla nuova Piazza delle Tre Torri assieme agli altri due grattacieli di Daniel Libeskind e Zaha Hadid".
La facciata del modulo è composta da una doppia pelle in vetro di forma appena bombata verso l'esterno. La successione verticale dei moduli bombati crea una leggera sensazione di vibrazione del volume dell'edificio mentre sale verso l'alto. I prospetti dei lati corti sono completamente vetrati e mostrano la macchinosità della serie di ascensori panoramici che salgono e scendono ai vari piani dell'edificio. L'idea di endless tower può essere paragonata alle precedenti ambizioni di altri artisti, come Constantin Brancusi per esempio, che nel 1937-38 ha installato una sua endless column nel parco di Targu-Jiu per creare sistemi ripetibili all'infinito. Alla domanda sulle ragioni di tale idea, Brancusi rispondeva: "Serve per sostenere le volte del paradiso". Le facciate sono caratterizzate da pannelli in vetro curvato a freddo che creano le grandi curvature dei moduli. Questa soluzione è stata ottenuta attraverso delle tecniche di cold-bending, ovvero di piegatura a freddo del vetro solo attraverso il suo incollaggio ai montanti in alluminio con un lato ricurvo. Sono state montate le facciate di metà grattacielo e si prevede di terminarne la posa a novembre 2014.
Alle due estremità sono previsti ascensori panoramici di cui è stato già definito il design delle cabine, attualmente in produzione. Tre ascensori con pareti vetrate consentiranno di ammirare il paesaggio salendo verso la sommità del grattacielo. Il muoversi degli ascensori caratterizzerà la torre dandole l'effetto di edificio-macchina, un omaggio al futurismo milanese. Un altro riferimento al futurismo verrà dato dai quattro contrafforti che sono in produzione. La loro funzione è di ridurre le oscillazioni della torre negli ultimi piani per consentirne l'utilizzo con il massimo confort. Le strutture sono state portate all'esterno, in modo da farle diventare una forte caratterizzazione architettonica. Finora non è mai stata realizzata questa soluzione ingegneristica, che diventerà un'attrazione turistica per chi visita questa zona di Milano.
Concetti di eco sostenibilità
La Torre ha già raggiunto la pre-certificazione LEED Gold presso le competenti autorità americane. Durante lo sviluppo del progetto sono state elaborate diverse soluzioni che portassero a questo risultato. Sul fronte del risparmio energetico sono state previste facciate molto performanti che permettessero una forte riduzione dell'irraggiamento soprattutto sul lato sud. Tutte le facciate sono a doppio vetro camera in modo da garantire un k termico di 1,43 e un fattore solare 23 sul lato meridionale. Le prestazioni dell'involucro edilizio determinano i consumi dell'edificio e la sua qualità era molto importante. Il sistema impiantistico prevede l'uso di teleriscaldamento e pannelli solari in copertura per il risparmio energetico. Tali accorgimenti consentono un risparmio energetico di circa 12% in più rispetto ad altre soluzioni più convenzionali e permettono di classificare l'edificio in categoria B.
In prossimità del grattacielo sono disponibili vari servizi pubblici, entro un raggio di 800m. Questo permette una facile fruizione dell'area e dei servizi. Al centro della piazza dei tre grattacieli, è in corso di costruzione una nuova stazione della metropolitana della linea "lilla", denominata stazione "Tre Torri". Questa agevolerà il raggiungimento del grattacielo con la possibilità di un collegamento diretto sotterraneo. All'interno dei parcheggi sono previste aree per la ricarica dei veicoli elettrici al fine di stimolarne l'uso, per una progressiva riduzione dell'inquinamento atmosferico. I parcheggi delle biciclette saranno previsti negli spazi pubblici di Citylife, al perimetro del parco verde.
Le coperture dell'edificio sono state previste con l'utilizzo di colori chiari. Sopra i tre volumi del podium sono previste lamelle di colore bianco per non mostrare le torri di raffreddamento contenute al suo interno. Il resto della copertura è stata prevista con materiale ceramico per esterni di colore chiaro. Questi accorgimenti consentono di respingere, in modo naturale, l'irraggiamento del sole al fine di ridurre il surriscaldamento all'interno dell'edificio. Un altro tema chiave è stato quello dell'ottimizzazione dell'uso dell'acqua, la cosiddetta "water efficiency". Lo scarico dei bagni è stato ridotto a 2-4 litri per ogni utilizzo, rispetto ai 3-6 litri usati abitualmente. Vista la dimensione dell'edificio, tale soluzione riduce notevolmente l'uso di acqua. In tutti i piani del grattacielo è prevista la raccolta differenziata, tra carta, plastica, vetro e rifiuti misti. E' stato previsto l'uso di materiali locali reperibili entro un raggio di 800 km. Questo ha consentito di ottenere un punteggio LEED e ha permesso di incentivare le produzioni locali. Nella hall di ingresso è previsto marmo Lasa che proviene da una cava vicino a Bolzano, a circa 300km da Milano. Le piastrelle di gres porcellanato che rivestono i bagni e le lobby ascensori sono prodotte dalla Casalgrande Padana di Sassuolo, ovvero a meno di 200km. Per varie scelte architettoniche sono stati selezionati materiali italiani, con l'obiettivo di valorizzare il made in Italy. E' stato previsto anche ampio uso di materiali riciclati e basso-emissivi in varie opere edili. In particolare il legno utilizzato è previsto di tipo FSC, ovvero proveniente da foreste certificate, per la produzione delle porte dei bagni e delle armadiature di ogni piano. Le grandi vetrate consentono di lavorare con ampia quantità di luce naturale in tutte le postazioni previste con permanenza fissa di persone. Tale aspetto è considerato molto importante per il comfort e la qualità in un ambiente di lavoro. Gli utenti potranno godere di un ampio panorama a 360 gradi su tutta la città di Milano e del sole nelle belle stagioni. Tutti questi accorgimenti hanno permesso di raggiungere un elevato punteggio presso le autorità americane ed il rilascio della pre-certificazione LEED Gold per l'intero edificio.
I materiali
La Torre si caratterizza per l'uso di molti materiali dalle differenti caratteristiche sia estetiche che prestazionali.
Il primo materiale più utilizzato è stato certamente il vetro. Le facciate sono per lo più trasparenti al fine di creare ambienti di lavoro molto luminosi e panoramici verso il paesaggio. Si potranno ammirare le Alpi svizzere e quelle francesi fino al Monte Rosa. Le vetrate hanno diverse caratteristiche a seconda dell'esposizione verso i vari punti cardinali. Le vetrate principali sono caratterizzate da vetro a doppia camera per aumentare la prestazione di isolamento energetico. L'irraggiamento del sole viene limitato attraverso un coating selettivo magnetronico esterno e un coating basso emissivo interno. Nel lato sud la protezione al sole viene accentuata attraverso una serigrafia bianca posta sul vetro per ridurre ulteriormente l'ingresso della luce negli uffici nelle ore di punta.
In generale tutte le vetrate sono state previste di tipo low-iron, ovvero a basso contenuto di ferro. Questa soluzione consente di evitare il colore verdastro dei vetri e di percepirli molto neutri senza colorazioni o riflessi particolari. In alcune ore del giorno l'edificio sembrerà completamente trasparente senza colori particolari.
Un altro materiale importante è stato il cemento armato. Con esso sono state realizzate tutte le strutture della torre, dalle fondazioni a pali fino ai pilastri più rastremati sulla sommità. Il cemento è stato valorizzato attraverso l'uso del colore. Nei parcheggi i colori verde ed arancione arricchiscono il cemento e lo vivacizzano per una fruizione più vivace e simpatica dell'ambiente di sosta delle vetture. Nelle scale di sicurezza della torre, il cemento è stato verniciato di colore bianco in sintonia con i tamponamenti in cartongesso e con le luci fluorescenti. Negli uffici le colonne in calcestruzzo sono rivestite con smalto lucido e si integrano con l'ambiente bianco del piano uffici.
I soffitti di tutti i piani uffici sono in acciaio microforato. Tale soluzione è stata utilizzata sia per i pannelli removibili che per i bandraster su cui si fissano le pareti divisorie degli uffici per dare maggiore uniformità. L'acciaio caratterizza anche la grande hall di ingresso, questa volta però, come acciaio inox a specchio che riveste tutto il soffitto. Il disegno segue lo schema a "Penrose" che caratterizza tutto il progetto. Si tratta di un calcolo frattale, composto da due rombi, uno lungo ed uno stretto che si accostano in modo infinitamente diverso. Tra i rombi in inox sono state previste delle fughe allargate di colore nero in cui si trovano le mandate dell'aria, le luci e tutte le altre parti impiantistiche. L'acciaio si conferma come terzo materiale della Torre nei grandi contrafforti esterni che stabilizzano l'edificio fino all'undicesimo piano. Si tratta di grandi tubolari in acciaio calandrati saldati tra loro mediante piatte trasversali di collegamento. Lamiere macroforate ricurve li tamponano in parte per ridurre le azioni del vento su di loro.
Il vetro ritorna anche come rivestimento interno della hall. Le pareti sono rivestite da lunghi e stretti fogli di vetro retro smaltato, tra cui spuntano, ogni 30 centimetri, delle pinne in vetro bianche. Queste ritmano lo spazio della hall in verticale con un susseguirsi di luci ed ombre in ritmo costante. Le pinne continuano anche all'esterno rivestendo le facciate del podium retrostante, senza soluzione di continuità. L'interno esce all'esterno e diventa la facciata sud dell'edificio con l'uso di questo materiale bianco riflettente. Il pavimento della hall è di marmo bianco Lasa post-levigato. Le fughe di dilatazione del marmo sono state trasformate in forme geometriche, ovvero grandi rombi che riportano a terra il medesimo disegno del soffitto. Il marmo, il vetro e l'acciaio inox dialogano tra loro in una hall piena di luce naturale che entra attraverso le facciate in vetro strutturale. Grandi pinne in vetro trasparente sorreggono le vetrate, senza montanti in acciaio, e uniscono visivamente l'interno con l'esterno.
Scheda progetto
Località: Milano
Cliente: Marco Beccati / Citylife s.r.l.
Tempi di concorso: 2004
Tempi di progettazione: 2005-2011
Termine costruzione: 2015
Progetto: Andrea Maffei e Arata Isozaki
Architettura: Andrea Maffei Architects (Milano)
Design team: Pietro Bertozzi, Takeshi Miura, Alessandra De Stefani, Chiara Zandri, Vincenzo Carapellese, Roberto Balduzzi, Francesca Chezzi, Takatoshi Oki, Stefano Bergagna, Paolo Evolvi, Elisabetta Borgiotti, Hidenari Arai, Carlotta Maranesi, Higaki Seisuke / Andrea Maffei Architects s.r.l. Milano
Strutture: Maurizio Teora (PD), Luca Buzzoni (PM) / Arup Italia s.r.l., Milano
Facciate: Mikkel Kragh, Mauricio Cardenas, Matteo Orlandi, Maria Meizoso, Carlos Prada / Arup Italia s.r.l.
Impianti: Gianfranco Ariatta, Roberto Menghini, Riccardo Lucchese, Andrea Ambrosi / Ariatta Ingegneria dei sistemi s.r.l., Milano
Antincendio: ing. Salvatore Mistretta, Milano
Transporti verticali: Jappsen Ingenieure, Francoforte
Lighting design: LPA – Light Planners Associates, Tokyo
Project management: Giorgio Montagna, Valentina Guagenti, Francesca Milani / J&A, Milano, Alberto Ferrari, Pietro Baccarelli / Ramboll, Londra
Superficie: lorda 92.907 mq.; SLP 41.000 mq.
Altezza massima fuori terra: 202 m
Materiali: cemento armato, acciaio, vetro