concorso – L'osservazione del paesaggio, dove colori e geometrie sono disordinati e casuali: un dinamico caos. Questo è il concept che sta alla base del progetto Dinamico Caos, che si è aggiudicato il secondo posto al concorso “I tralicci del futuro” indetto da Terna.




Dinamico Caos


La proposta progettuale presentata da Frigerio Design Group è
nata dallo sviluppo del pensiero “slow architecture”, del quale si occupa il
team di progettisti guidati da Enrico Frigerio.

funzionalità
strutturale, elevata flessibilità di utilizzo, fattibilità industriale e
accessibilità per le attività di manutenzione della rete…
” questi i
requisiti richiesti dal bando di concorso.

Importante spunto di riflessione progettuale è stato dato
dalla particolare morfologia territoriale italiana; un paesaggio che richiede
dei prodotti in grado di adattarsi a spazi sempre più ristretti e a basso
impatto ambientale.

 

I vecchi e obsoleti tralicci dell'alta tensione risultano
poco integrati all'interno dei paesaggi rurali, azzerando il dialogo e
imponendosi con tutta la loro mole.

Il progetto di Frigerio Design Group nasce da questa
consapevolezza e cerca di attenuare l'impatto ambientale con una struttura che
risulta guidata da una certa casualità.

 

Solo apparentemente la conformazione dei tralicci risulta
casuale, nascondendo in realtà un complesso assetto isostatico basato sulla
geometria del triangolo.

I sostegni sono dei pali poligonali presso-piegati a sezione
costante con le due estremità tronco-coniche rastremate, e l'intera
intelaiatura è imbullonata.

I pali sono costruiti in acciaio COR-TEN per un'elevata
resistenza meccanica ed alla corrosione.

Grazie alla sua capacità di creare una patina di ossidazione
esterna che impedisce la corrosione, i tralicci non richiedono nessun tipo di
manutenzione.

 

Il sistema costruttivo risulta uguale sia per la singola che
per la doppia terna mantenendo la medesima disposizione per le mensole degli
isolatori e dei cavi, che cambiano la loro disposizione spaziale in pianta.

La parte bassa dei pali è allungabile, per fornire la
massima adattabilità a tutti i tipi di terreno.

 

 

Che cos'è la slow architecture? Che programmi ha?
cosa vuole?  In sintesi, per me  è un'architettura progressiva che vive nel
tempo e trae dal contesto le risorse per la sua definizione. Dal canto suo
l'aggettivo
slow richiama un concetto abbastanza noto, ma forse non
abbastanza chiaro: sarà dunque il caso di ricordare che in
slow si
riassume una corrente di pensiero che da anni cresce contrapponendosi alle
pratiche che sono proprie della società votata alla 
fast life, la vita vissuta al
parossismo, i cui emblemi si riassumono tanto bene nel 
fast food, il pasto veloce, e nella
preferenza data sempre, quotidianamente, alla dannata corsia di sorpasso.