Il progetto di trasformazione e riqualificazione dell'area centrale del Comune di Statte (TA), si inquadra all'interno di una operazione urbanistica e sociale che a partire dal 1993 (anno in cui il Comune di Statte ha assunto l'autonomia amministrativa) vede impegnata la comunità locale nel recupero della propria identità storico-culturale e nella rigenerazione del territorio caratterizzato da pregevoli valenze paesaggistiche ed ambientali e, nel contempo, dalla presenza massiccia di industrie di base (ILVA, ENI, Cementir, Italcave).
L'obiettivo è stato quello di trasformare un'area indefinita, situata nel centro dell'abitato di Statte, caratterizzata dalla presenza di edifici pubblici di mediocre qualità, in un luogo strategico di socializzazione, che travalica la dimensione del lotto di intervento per aprirsi ad una fruizione a scala urbana, ove svolgere eventi ed attività varie. Sul lotto, di forma trapezioidale, insistono i preesistenti organismi edilizi realizzati negli anni 1960/'70: i due padiglioni scolastici (che sono stati collegati da un nuovo edificio che ospita gli uffici di direzione, la segreteria e le aule polivalenti); la palestra scolastica (interessata da opere di adeguamento a norma e riqualificazione funzionale); la biblioteca civica (ove sono stati previsti interventi di riuso per rendere l'edificio "polivalente" per attività culturali, sociali e sede del Consiglio comunale). In tale operazione di riequilibrio formale e funzionale è stata prioritaria l'idea di creare un unico spazio/piazza centrale che costituisce un scenario urbano, di tradizione mediterranea, aperto all'incontro, alla sosta, alla meditazione ed agli eventi.
Il progetto, redatto dallo Studio d_progetti Donati D'Elia Associati, ha realizzato un nuovo spazio che, mediante interventi ecologicamente, socialmente ed economicamente sostenibili, ha assunto il ruolo di polo aggregativo, culturale e simbolico della Città.
La ridefinizione funzionale e morfologica dell'area in esame, ha tenuto conto del contesto e del paesaggio esistente, da cui sono stati tratti spunti e riferimenti per la re-interpretazione dei "vuoti" (le coltivazioni di viti, ulivi, mandorli, ecc.) e dei "pieni" (le masserie, i muri a secco, ecc.). E' stata così conferita all'area una immagine urbana rinnovata, la cui modellazione ha strutturato una diversa interrelazione tra la nuova piazza, i nuovi involucri edilizi e l'intorno consolidato, definendo un sito iconico derivato da un mix di tradizione ed innovazione che esalta l'importanza delle relazioni socio-culturali che attrarrà.
Gli ambiti che hanno guidato la definizione dell'intervento sono stati i seguenti:
studio d'ambiente e dell'intorno urbano consolidato;
sistemazione unitaria della piazza con l'integrazione degli elementi "pieni" e "vuoti"; valorizzazione della risorsa "acqua" che rappresenta il simbolo di Statte, il cui sottosuolo è ricco di sorgenti, e che attraverso l'acquedotto del Triglio (di origine romano/medioevale), per tratti ancora esistente, riforniva la città di Taranto;
innovazione tecnologica con l'utilizzo di componenti energetico-ambientali e di sostenibilità.
La ricomposizione dell'intera area d'intervento si fonda su una matrice ordinatrice costituita dall'asse/bisettrice del lotto trapezioidale che longitudinalmente collega il piano d'uso pedonale e trasversalmente, attraverso la iterazione di una trama, riammaglia "i pieni" rappresentati dagli organismi edilizi ed "i vuoti" costituiti dagli spazi, dalle aree a verde e dalle percorrenze pedonali. In tal modo il luogo viene ricalibrato attraverso un nuovo sistema dimensionale (in pianta ed in alzato) compatibile con l'intorno urbano esistente.
L'idea innovativa in tale operazione di riequilibrio formale e funzionale è stata quella di creare un unico spazio/piazza centrale che costituisce un attraente scenario urbano, di tradizione mediterranea, aperto ed invitante all'incontro, alla sosta, alla meditazione ed agli eventi.
La riorganizzazione volumetrica e spaziale dell'area ha reso necessario, una nuova configurazione degli esistenti edifici prospicienti la piazza (i padiglioni scolastici, la palestra ed il centro civico polifunzionale) e la ridefinizione degli spazi a verde, attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone (ulivi, carrubi, macchia mediterranea), ad integrazione dei preesistenti cipressi e pini, ubicati perimetralmente al lotto, così da costituire, nell' insieme e per la loro dimensione, "quinte sceniche", oltre alla piantumazione di alberi di canfora posti "a filare"; nonché la realizzazione della fontana, i cui archi rimandano all'esistente acquedotto del Triglio ed il muro di fondo richiama i fronti delle cave di tufo ricavate nelle gravine, di cui è ricco il territorio circostante, creando così un suggestivo effetto scenico completato dai giochi d'acqua e dall'illuminamento.
La presenza del verde e dell'acqua marca la contrapposizione di questi elementi naturali con la durezza dei materiali lapidei usati per le pavimentazioni e per gli elementi di arredo, conferendo alla piazza una forte ed autorevole caratterizzazione spaziale.
I materiali impiegati sono costituiti dal recupero di elementi tipici del paesaggio storico pugliese, utilizzati secondo le tradizionali tecniche costruttive, ibridate da un disegno contemporaneo.
Le pavimentazioni della piazza sono costituite da cordoli e basole in pietra calcarea locale e da elementi in masselli di calcestruzzo con finitura a grana fine e grossa.
L'arredo urbano (panchine, fermata bus, muretti, ecc.) è stato concepito come parte integrante dell'architettura costruita e non quale abaco di componenti posticci individuati nell'ambito della produzione di serie.
Particolare cura è stata posta nella scelta degli organi d'illuminamento, utilizzando apparecchi led a bassa emissività al fine di evitare/mitigare l'inquinamento luminoso e per sottolineare l'unitarietà della composizione avendo impiegato elementi incassati a pavimento, alti colonnari e per scenografia.
Tutti gli impianti tecnologici sono stati realizzati nell'ottica di ottenere la massima efficienza di rendimento, la minimizzazione degli interventi di manutenzione e tenendo conto delle esigenze legate al continuo miglioramento prestazionale/tecnologico, di abbattimento dei livelli di inquinamento, di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile.
Scheda progetto
luogo: Statte (TA), via Bainsizza, via Cimarosa, via Pergolesi, via Tripoli
cliente: Comune di Statte
progetto architettonico: d_progetti Donati D'Elia Associati
collaboratori: Roberto D'ELia, Giovanni Blasi, Angelo Di Bello, Patrizia Donati, Vincenzo Latanza, Marcello Perrini
fotografie: Roberto D'Elia
superficie costruita mq: 15.650 mq
Scheda studio
Studio: d_progetti Donati D'Elia Associati
Indirizzo: Via Plinio 87
Città: 74121 Taranto
Telefono: +39 099 7352972
Fax: +39 099 7354301
e-mail: dprogetti@donati-delia.it
www: www.donati-delia.it
Francesco D'Elia, Antonio Donati e Claudio Donati