Travertini

TIPOLOGIE, CARATTERISTICHE, GIACIMENTI

Sono rocce sedimentarie di origine chimica la cui formazione si è determinata mediante la precipitazione del bicarbonato di calcio disciolto nell'acqua e successiva deposizione del carbonato di calcio;
la precipitazione è in relazione a manifestazioni post vulcaniche e si verifica quando evapora l'anidride carbonica, come nel caso di riscaldamento o di scarico di pressione. In caso di vacuolizzazione molto evidente e notevole (20-30% del totale) la pietra viene denominata "spugna".
Le variazioni cromatiche dei travertini, che dipendono dalle impurità presenti, spesso trasportate dall'acqua e sedimentate, oscillano dal bianco e biancastro argenteo, al giallo-rosso (per idrossidi di ferro), fino anche al bruno-nero (per presenza di ossidi di manganese).
La resistenza a compressione varia dai 400 ai 600 kg/mq, mentre è piuttosto bassa la resistenza ad usura; la lavorabilità è discreta, soprattutto appena effettuata l'estrazione, grazie alla presenza dell'acqua di cava, che poi evapora, provocando un effetto di indurimento.
Alcuni tipi di travertini, generalmente quelli con i pori piuttosto piccoli, non sono gelivi, altri invece si e sono quindi scarsamente utilizzabili, anche perchè in presenza di inquinamento intenso tendono ad annerirsi molto.
La formazione dei depositi di travertino è da mettere in relazione alla risalita e alla fuoriuscita superficiale, in corrispondenza dello sbocco di sorgenti, di acque termominerali particolarmente ricche di carbonato di calcio in soluzione, sotto forma di bicarbonato.
Essendo di formazione recente, nei depositi di travertino non si presentano altre rocce sovrastanti o sottostanti, ma poichè questi si devono comunque conformare in fase di deposizione ad una morfologia già esistente, le basi sono spesso irregolari e questo determina lo svantaggio di dover coltivare un corpo a spessore laterale variabile.

CAMPI D'IMPIEGO

Il travertino viene impiegato solitamente nelle pavimentazioni e nei rivestimenti ed, essendo anche piuttosto costoso, viene usato soprattutto per conferire particolari caratteristiche qualitative agli ambienti; sebbene si tratti di un materiale poroso resiste bene agli agenti atmosferici e da buoni risultati anche impiegato nei centri urbani per interventi di recupero e riqualificazione.
In pavimentazioni esterne può essere associato anche ad altri lapidei, come porfido e trachiti, per creare particolari effetti cromatici.
Il travertino tende ad assorbire molta acqua ed è quindi sconsigliabile per componenti di arredo urbano, mentre per gli interni può essere usato per pavimenti e rivestimenti .

Pavimenti e rivestimenti esterni
Nonostante la sua elevata porosità il travertino si adatta abbastanza bene ai rivestimenti esterni e presenta una discreta durevolezza; è usato soprattutto sotto forma di lastre, con modalità analoghe a quelle delle pietre, rifinito con trattamenti superficiali antisdrucciolevoli e posato in opera a secco o con legante.
Essendo questo materiale di colore piuttosto chiaro bisogna valutare con attenzione l'effetto cromatico che si può ottenere in base alla malta utilizzata, per non creare contrasti troppo evidenti.
Nella fase di posa in opera va previsto un adeguato sistema di evacuazione delle acque piovane, in modo da evitare il contatto prolungato del materiale con acqua stagnante e il forte assorbimento che ne consegue. In generale è comunque da evitare negli esterni l'uso del travertino con spessori molto sottili.

Pavimenti e rivestimenti interni
Il travertino crea una connotazione estetica molto forte, per le sue caratteristiche cromatiche e materiche; viene utilizzato soprattutto in lastre squadrate regolari di dimensioni varie, posate su sottofondo e allettamento in malta cementizia, che viene fatta rifluire sigillando i giunti.
Generalmente le lastre sono perfettamente levigate, per ottenere superfici planari di facile pulibilità e la finitura può essere migliorata con la stuccatura di eventuali cavità o imperfezioni, ottenendo superfici uniformi e adatte alla lucidatura.

Tratto da "Atlante dei materiali di cava", supplemento di AREA n.60, Federico Motta Editore