Travi rialzate

Autore testo e disegno: C. Ricciardi - Calderaro, S. Pittalis

Sono definite travi rialzate quelle con altezza superiore a quella del solaio e sporgenti sopra il solaio di pertinenza.
Generalmente hanno sezione  a forma di T rovesciato e altezza compresa fra 1/10 e 1/15 della lunghezza della campata di maggior luce, inoltre è opportuno che la larghezza della nervatura non scenda al di sotto dei 20 cm, per facilitare sia la disposizione delle armature sia, durante i getti, la penetrazione del calcestruzzo. Questo tipo di trave viene di norma utilizzato in copertura o dove comunque la presenza del rialzo della trave non costituisce intralcio all'utilizzo del piano.
 
Le armature vengono progettate soprattutto con riferimento ai valori estremi delle sollecitazioni negative e positive che si registrano nelle sezioni critiche di una campata; queste ultime, generalmente, sono quella a filo dei pilastri, dove si registrano momenti flettenti negativi che inducono compressioni all'intradosso, e quella in prossimità della mezzeria, dove il momento flettente raggiunge in genere il massimo valore positivo.
Per quanto riguarda l'armatura d'intradosso delle travi, la normativa italiana prescrive che, in corrispondenza di ciascuna sezione estrema, essa debba essere tale da resistere, con adeguato ancoraggio, a uno sforzo pari al relativo sforzo tagliante.
Almeno due barre superiori devono essere mantenute all'estradosso, per l'intera estensione, con funzione di reggistaffe e s'intende che analoga disposizione deve essere adottata per l'intradosso.
Sempre secondo la normativa le staffe devono assorbire non meno del 40% del complessivo sforzo di scorrimento. Di solito le staffe vengono mantenute di diametro e passo costanti per l'intera lunghezza della trave.
 
Fonte testo:
AA. VV., Manuale di progettazione edilizia, Milano 1999.
Pozzati, Teori e tecnica delle strutture.
 
Fonte disegno:
Lorenzo Checcucci

Trave rialzata

Trave rialzata

Travi rialzate

Travi rialzate