L'intervento interessa l'ampliamento e riqualificazione di una chiesa degli anni '50. Il tema della luce ha costituito il filo conduttore. Il presbiterio è stato completamente riqualificato, aprendo i tamponamenti che originariamente definivano due altari minori ed eliminando alcuni spazi di servizio, per assicurare maggior profondità prospettica. La rimozione di tutto l'apparato decorativo privo d'ogni interesse artistico, ha generato uno spazio neutro che funge da sfondo alle poche rilevanti presenze liturgiche. Un nuovo tiburio, con ampia vetrata zenitale e una finitura interna in foglia d'oro, ha consentito di trasformare uno spazio cupo e austero in un luogo caratterizzato da un'abbondante presenza di luce.
Per il pavimento è stata utilizzata una pietra calcarea chiara e le pareti sono totalmente bianche. L'altare, l'ambone, il tabernacolo, il fonte battesimale e altri elementi che caratterizzano i luoghi della liturgia sono stati realizzati tagliando e scavando un unico blocco di onice bianco concettualmente ricomponibile. La nuova navata laterale occupa la sezione dell'esistente portico e consente di collegare in sequenza le principali funzioni liturgiche: i nuovi confessionali, il fonte battesimale e una zona gradonata rivestita di legno, destinata a ospitare il coro.