Testo di Alessandra Coppa

TRIENNALE DESIGN MUSEUM
   Testo di Alessandra Coppa

C'è forte aspettativa per un Museo del Design, in Italia e all'estero, poiché
da tanti anni si parla di definire una sede adatta, non solo in chiave
celebrativa ma soprattutto per il bisogno di rivitalizzare il settore.
Finalmente il prossimo 6 dicembre si inaugurerà Triennale Design Museum con
l'allestimento di Peter Greenaway e Italo Rota.
Il Palazzo dell'Arte, sede
ideale per realizzare questo museo, pone la necessità di separare gli ambienti
destinati ad altre esposizioni con quello riservato al museo, in modo che tutti
gli spazi mantengano un'identità indipendente. Al Museo è destinata l'ala
curvilinea al primo piano a cui si accede dallo scalone centrale. La grande
vetrina che ne costituisce la facciata e il ponte di accesso sono finalizzati a
testimoniarne l'importante presenza e a richiamare la pubblica attenzione. Il
progetto di Michele De Lucchi vede il ponte in legno di bambù come una sorta di
grande "sci" di collegamento dell'atrio al piano primo con il portale di accesso
al museo. Il progetto strutturale del ponte è stato eseguito dallo Studio Favero
& Milan Ingegneria.
I lavori per il Museo del Design iniziano nel 2004
con la realizzazione della Biblioteca del Progetto, Archivio Storico e Centro di
Documentazione, sono proseguiti con il restauro degli spazi destinati al Museo e
si concludono nel 2007 con la sua apertura al pubblico, nel pieno rispetto dei
tempi programmati e senza interrompere neanche per un giorno l'attività
culturale ed espositiva della Triennale di Milano. Per il Museo del Design la
Triennale si è avvalsa della cura scientifica di Andrea Branzi e a dirigerlo è
stata chiamata Silvana Annicchiarico che da nove anni è il Conservatore della
Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale di Milano e che da sei
anni è responsabile del Settore Design della Triennale.
Il Museo della
Triennale ha l'ambizione di essere fortemente innovativo. Da qui l'idea di un
Museo non cristallizzato e statico, ma un Museo dinamico. Capace di rinnovarsi e
di offrirsi sempre con visioni rinnovate. Un Museo scientifico, ma anche
emozionale, che proponga al visitatore un'esperienza coinvolgente e tale da
innescare il desiderio di ripeterla altre volte. Da una parte si sviluppa in
un'ampia ricerca scientifica che racconti e rappresenti la storia del design
italiano attraverso diverse chiavi di lettura, storie, prospettive, approcci e
che affronta per la prima edizione del Museo il tema "Che cos'è il design
italiano". Si rinnoverà con un nuovo tema "Il rapporto tra Arte e Design", un
nuovo ordinamento scientifico e un nuovo allestimento in occasione del Salone
del Mobile 2009 e successivamente ogni anno. Dall'altra il Museo avrà uno spazio
dove alcuni aspetti del tema avranno un approfondimento affidato di volta in
volta a differenti curatori. I focus già individuati sono: dal 6 dicembre 2007
L'Editoria del design; La legione straniera; I Materiali autarchici; Le gallerie
d'arte e di design.
Per interpretare il primo tema sono stati chiamati Italo
Rota e Peter Greenaway con il compito di mettere in scena in modo emozionale il
design italiano. Rota e Greenaway  hanno spiegato "come fare un museo un
Italia": "al Museo del Design della Triennale di Milano del 2007 vogliamo
presentare gli oggetti più carichi di senso del design italiano del XX secolo
nel contesto della storia e della cultura italiana. Un museo che parla di
oggetti senza molti oggetti, poiché il contesto dell'oggetto è rilevante tanto
quanto l'oggetto stesso. Possiamo realizzare tutto questo oggigiorno con massima
economia di mezzi rispetto al passato, tramite le potenzialità dei nuovissimi
strumenti tecnologici che sono essi stessi una straordinaria evocativa
testimonianza e rappresentano la pratica quotidiana della nostra visual
information age.
Vogliamo proporvi quindi un museo/installazione dell'era
dell'informazione visiva. Il nostro obbiettivo è quello di creare un'esposizione
auto-riflessiva che faccia vedere il significato degli oggetti del design
nell'ambiente originale della loro stessa orgogliosa progettazione; gli oggetti
dovranno mostrare la fierezza della loro esistenza - dato che la mente umana
richiede e insiste sempre sulla novità - ma anche quella di appartenere al
celebrato club degli altri oggetti di design, poiché questo significa
solidarietà, rispetto e continuità con il passato".

www.triennale.it