L'intervento di MVRDV per Tripolis Park intende rinnovare e trasformare uno degli ultimi progetti realizzati dal celebre architetto modernista olandese Aldo van Eyck, ristrutturando due dei suoi tre edifici tutelati. Il progetto prevede anche l'aggiunta di nuovo edificio di 12 piani lungo il bordo del sito per proteggere il complesso – che comprende anche l'Orfanotrofio di Amsterdam di Van Eyck – dal rumore e dalla polvere generati dalla vicina autostrada A10. Il nuovo edificio è attento al rapporto con gli edifici storici, mantenendo una distanza rispettosa in modo da far emergere lo spazio intermedio dove i due si incontrano, con ponti che collegano vecchio e nuovo.
Il sito racchiude tracce di storia della città: la creazione di Tripolis, un trio di edifici per uffici di 11.000, 8.000 e 6.000 metri quadrati, era infatti indissolubilmente legata al capolavoro di Van Eyck, l'Orfanotrofio di Amsterdam. Completato nel 1960, l'orfanotrofio era uno dei progetti più importanti del movimento strutturalista, ma già nel 1986 rischiava di essere demolito. Fu poi lanciata una campagna internazionale di successo per salvare l'orfanotrofio e il comune di Amsterdam offrì il terreno adiacente al costruttore, a condizione che Aldo e Hannie van Eyck progettassero il nuovo complesso di uffici. Nel 1994 il loro progetto fu completato e Tripolis inaugurato.
Il progetto di MVRDV rappresenta il passo successivo nel percorso storico dell'area. Il Tripolis originale non ha avuto successo commerciale ed è rimasto vuoto per anni. Nel frattempo, l'imminente espansione dell'adiacente autostrada A10, che comprendeva una nuova rampa proprio accanto al sito di Tripolis, minacciava di aumentare il rumore e l'inquinamento. Come l'orfanotrofio negli anni '80, anche gli edifici di Tripolis avevano bisogno di un intervento per garantire il loro futuro. Ad esempio, le facciate sono ora completamente rivestite in legno, a differenza della più economica combinazione di legno e granito richiesta dal committente di Tripolis negli anni Novanta. Anche le cornici multicolori delle finestre dell'edificio sono state mantenute.
All'interno, la ristrutturazione ha mantenuto elementi caratteristici come le scale e i pavimenti in pietra naturale, ma ha adattato gli edifici per renderli conformi agli standard moderni, dove gli uffici sono sempre più visti come spazi di incontro e collaborazione. Le pareti divisorie sono state rimosse, in modo da rendere l'edificio meno compartimentato, mentre vari interventi rendono l'edificio più sostenibile. I tetti sono ora utilizzati in modo più intensivo, con verde e padiglioni che consentono l'interazione tra tutti gli utenti del complesso e che possono essere utilizzati per eventi. Sono stati inoltre introdotti pannelli solari, che hanno permesso di ottenere la certificazione di sostenibilità BREEAM Outstanding.
Il progetto, tuttavia, non è solo una ristrutturazione: un grattacielo di 12 piani, noto come “The Window”, è stato previsto come chiusura del lotto, il più vicino possibile alla A10, per formare un muro protettivo tra l'autostrada e il resto dell'area. Una grande finestra rettangolare è stata ricavata dalla facciata sud dell'edificio per uffici di 34.000 metri quadrati, offrendo una vista sul complesso originario di Tripolis. Dall'altra parte dell'edificio, la facciata settentrionale risponde in modo giocoso agli edifici di Tripolis, con una “eco” delle loro forme complesse. Questo intervento crea un interno ondulato, uno spazio intermedio emozionante e poco rumoroso, dove i ponti collegano gli edifici vecchi e nuovi. “La demolizione del patrimonio è sempre l'opzione più facile, soprattutto se si trova in un quartiere commerciale dominato da grattacieli”, ha affermato Winy Maas, socio fondatore di MVRDV. “Il Tripolis Park offre un approccio alla tutela del patrimonio che allo stesso tempo soddisfa le aspettative dei cittadini nei confronti degli uffici di oggi. Combina questo con una nuova densificazione, una continuazione dello sviluppo di Amsterdam Zuidas, che non copia l'intenzione di Van Eyck, ma ne crea una nuova, come un nuovo strato nel tempo. E celebra l'intermedio che, come mi spiegò Aldo quando ero studente, è una delle principali fonti di bellezza dell'architettura”.
Scheda progetto
Architect: MVRDV
Founding Partner in charge: Winy Maas
Director: Gideon Maasland Associate Design Director: Gijs Rikken Project Leader: Rik Lambers, Bob de Rijk Design Team: Steven Anton, Roxana Aron, Guido Boeters, Teodora Cirjan, Joao Viaro Correa, Guillermo Corella Dekker, Karolina Duda, Cas Esbach, Valentina Fantini, Rico van de Gevel, Piotr Janus, Nika Koraca, Urszula Kuczma, Claudia Mainardi, Sanne van Manen, Rugile Ropolaite, Irgen Salianji, Maxime Sauce, Claudia Storelli, Karolina Szóstkiewicz, Laurens Veth, Olesya Vodenicharska, Mark van Wasbeek, Mariya Badeva, Rebecca Fiorentino, Nefeli Stamatari, Michele Tavola, Aleksandra Wypiór
Visualisations: Antonio Luca Coco, Luca Piattelli, Kirill Emelianov, Pavlos Ventouris, Francesco Vitale
Copyright: MVRDV Winy Maas, Jacob van Rijs, Nathalie de Vries
Partners
Co-architect: Powered by EGM Contractor: G&S Bouw Project coordination: Toussaint Project Management Landscape architect: Deltavormgroep Structural engineer: Van Rossum Raadgevende Ingenieurs Installations consultancy: Arcadis MEP: Bosman Bedrijven Cost calculation: BBN Building Physics & Environmental Advisor: DGMR Interior architect: Concrete