Nel cuore di Copenhagen, nell’area dei quartieri di Nyhavn & Toldbodgade, un significativo esempio di riqualificazione urbana è segnato da un innovativo velo metallico. Un progetto dinamico, discreto e convertibile, capace di assumere forme diverse nei vari momenti della giornata, volto ad accogliere la nuova sede di un noto brand danese per gioielli preziosi. Nato sulle orme di un edificio terziario degli anni Sessanta, Trollbeads House si materializza in un edificio attuale, sicuro e all’avanguardia, avvolto da un doppio rivestimento di facciata, dove il curtain wall viene schermato da uno schermo metallico esterno e sospeso, in cui si accostano componenti movibili automatizzate ad unità fisse. Pannelli d’autore, leggeri ed eleganti, nati dalla collaborazione tra Ebbe Wæhrens, partner e architetto responsabile del progetto di BBP Arkitekter, e il designer di tessuti Lene Toni Kjeld, ispirati dall’idea di una siepe spinosa a guardia di un tesoro. Nobile anche la scelta del metallo, orientata verso schermi di ottone, riferimento simbolico ai preziosi ed esclusivi oggetti d’oro di Trollbeads.
Progettato sul modello delle antiche residenze dei mercanti veneziani, Trollbeads House pone l’alto livello di sicurezza dell’edificio in primo piano, organizzando al piano terreno le aree per il carico e scarico dei beni preziosi, gli uffici e i magazzini ai livelli superiori e una esclusiva residenza per il proprietario in sommità, qualificata da una terrazza coperta sulla città.
Dinamico lo sviluppo della facciata più esterna, opera dei professionisti di BBP Arkitekter, con tre funzioni principali che si alternano durante la giornata. “Ogni mattina - spiega Ebbe Wæhrens -, la metà dei pannelli metallici di ottone si apre. In questo modo il nuovo edificio emula le abitazioni storiche adiacenti, riproponendo finestrature all’interno di una grande facciata”. Una “residenza” simile a quelle limitrofe per gli equilibri di vuoti e di pieni, per la scala e per il rapporto con la cortina stradale.
“I pannelli automatizzati, prosegue l’architetto, si chiudono poi, in modo autonomo, dopo gli orari di lavoro e l’edificio si trasforma in un vero e proprio “scrigno” a prova di ladri. Dopo il tramonto però, si accende all’interno del complesso una luce delicata che rivela la vera natura dell’intervento: una casa vetrata contemporanea dietro a un velo di ottone traslucido”. Giochi di luci e trasparenze che enfatizzano la contemporaneità del progetto, gli intarsi artistici all’interno dei piani di ottone e le ondulature modulari continue, fermate solo dalla presenza delle cerniere per i pannelli piegabili. E, dietro al manto metallico, un involucro a curtain wall, posizionato a circa 2,5 metri dal rivestimento continuo dell’edificio preesistente. “Qui - spiega Ebbe Wæhrens - in fase di cantiere si è rimosso il sistema di facciata del blocco per uffici del 1964 e si sono estesi i solai di circa 2,5 metri al fine di avere lo stesso allineamento di facciata degli edifici attigui”.
Rispetto per le preesistenze dell’intorno sancito anche attraverso il disegno del manto metallico, sempre avvolto come una pensilina in prossimità degli ingressi al piano terreno e arretrato accanto alla casa gialla attigua, di cui enfatizza la linea di gronda. Continuo il suo sviluppo, dalla base del complesso fino alla fine della copertura: un evento dinamico privo di cornici e interruzioni orizzontali, dove il tema guida rimane il motivo dei microfori dei pannelli e i vari giochi di luce che si susseguono nelle diverse ore del giorno.
Superfici intonacate, per i muri perimetrali, qualificati da finestrature con geometrie circolari dai diametri variabili e senza una un ritmo preciso tra i giochi di pieni e vuoti. Rivisti secondo i principi della tradizione locale, i due muri perimetrali sono stati in parte innalzati e ridisegnati al fine di riprendere le linee delle coperture attigue. Tra le due solide pareti, lo sviluppo ininterrotto del curtain wall vetrato e, verso l’esterno, la scultorea facciata metallica sospesa. Un rivestimento continuo, leggermente curvato tra la facciata e la copertura al fine di ridurre visualmente il suo impatto e riavvicinarlo a quello degli edifici preesistenti.
Premiato dal 17mo European copper in architecture award, Trollbeads House è stato descritto dai membri della giuria come “un edificio trasformabile che rappresenta un’unica e forte risposta al suo contesto urbano, sorprendente nonché ovvia. Il progetto supera agevolmente i limiti dell’orditura dell’edificio esistente senza compromettere i ritmi delle strade. Il tema centrale è portato a compimento puro e realizzato con cura con un livello di dettaglio degno di nota”.