premio – Alla V edizione del premio VMZINC® La vie en rose ha lasciato spazio ai colori e alle finiture zinco del rivestimento della divisione Building Products di Gruppo Umicore premiando 10 progetti internazionali.

Parigi - Volutamente giocata in casa, la V^ edizione del Trophée Archizinc by VMZINC® non sarà ricordata solo per i 118 progetti pervenuti da 19 differenti Paesi nel mondo e per una giuria rimasta, suo malgrado, orfana della presidenza italiana di un infortunato Nicola Leonardi, direttore capo di The Plan.

Accanto all'ennesima conferma dell'interesse progettuale che gravita attorno alle possibilità applicative, estetiche e ambientali offerte dai rivestimenti laminati in zinco titanio fabbricati e commercializzati dalla divisione Building Products dello storico Gruppo Umicore, un personale plauso va a chi dall'Italia ci ha accompagnato e a Roger Baltus, vero pigmalione di una dodici ore vissuta intensamente.

Promosso questa primavera alla guida della divisione marketing e comunicazione di VMZINC®, dopo oltre 30 anni spesi in azienda, è lui a guidarci in un serratissimo tour in una Parigi graziata dalla pioggia e da quello Scipione che, a 1.300 km di distanza, di lì a poco, ha saputo far rimpiangere gli scarsi 19°C assaporati a passeggio nelle strade della capitale francese.

Tra la nouvelle cousine sperimentata in prossimità del Musée du Quai Branly, a due passi da quella Tour Eiffel che è sempre un bel vedere, lo scorcio sulla cineteca francese firmata da Fank Gerhy e sui capisaldi del progetto di urban design dettagliato da Gilles de MONT-MARIN, Directeur delégué di Semapa, ha funto da preambolo alla visita guidata alla scuola nazionale superiore di Architettura Paris-Val de Seine progettata dall'architetto Frédéric Borel, insieme con MONT-MARIN tra i rappresentanti "in casa" della giuria premiante.

La stessa che, datasi appuntamento al 7° piano della suggestiva Terrass Kardinal, ha insignito un giovanissimo Fabien Chavignaud quale vincitore nella categoria "Abitazioni unifamiliari" per Villa P, situata a Carquefou, in Francia riducendo a menzione speciale la splendida Ansley Glass House situata nel Piedmont Park di Atlanta (Usa) e oggetto di un attento ampliamento da parte dell'architetto Brian Bell, dello studio BLDGS, formatosi anche a Roma, dopo il Master in Architettura presso la Harvard University.

Più che meritato, a nostro giudizio, il riconoscimento affidato allo studio dell'architetto italo-americano Dean Marchetto che, nella categoria "Edifici commerciali", lungo una superficie di 125 mq realizzata con scaglie esagonali in zinco naturale di dimensione variabile, a seconda del posizionamento in copertura, ha dato vita a un intervento per l'ampliamento del proprio studio di architettura, particolarmente apprezzato anche per le peculiarità tecniche. Evocativo del tetto ideato da Antonio Gaudi per caratterizzare casa Batlò, celebre edificio al civico 43 del Passeig de Gràcia, a Barcellona, lo "Zinc-adillo" così ribattezzato da Marchetto, ritrova nello spazio aggiunto del volume a forma di abside nella facciata posteriore della vecchia chiesa in mattoni posizionata nel quartiere residenziale della cittadina statunitense di Hoboken, nel New Jersey, la medesima naturalità. Con un qualcosa in più, vista la soluzione tecnica applicata per la magistrale posa delle scaglie nelle tinte prepatinate verde e rossa, che ha previsto l'interposizione di una scossalina nascosta sotto il giunto verticale per garantire l'impermeabilizzazione della copertura stessa.

A Ulrich Junk, dello studio Junk&Reich di Weimar, in Germania, il riconoscimento più ambito nella categoria "Edifici pubblici" assegnato dalla giuria del Tropée Archizinc per la costruzione della biblioteca di Erfurt, presso il convento degli Agostini, dove nel 1505 fu ordinato Martin Lutero. In questo luogo sacro, prima presidio del III Reich durante la Seconda Guerra Mondiale, poi di nuovo sede dei religiosi solo dopo la caduta del Muro di Berlino (1989), la tematica progettuale è stata realizzata senza bisogno di distruggere l'esistente o di annullarsi totalmente attraverso un sodalizio tecnico tra pietra e zinco che ha saputo riprendere alla lettera la volumetria dei grandi refettori religiosi.

Qualcosa di più avrebbe meritato il surreale, quanto suggestivo, Museo delle Grotte realizzato dall'architetto Dapeng Cheng, autore di un progetto che, in 10.000 mq, ha saputo ridisegnare un edificio giudicato «la metafora di una grotta» ed evocativo di una zona, quella nella città di Yungang, nella regione cinese di Datong che, con le sue 252 grotte e 51.000 statue di epoca compresa tra il IV e il VI secolo D.C., è iscritta a ragione nella lista Unesco dei Patrimoni dell'Umanità. Qui, attraversando l'anfiteatro a cielo aperto realizzato mettendo a punto un ampio semicerchio composto da 12 grandi blocchi massicci, si accede alla grande sala d'esposizione semi interrata e caratterizzante il panorama attorno a sé con una successione di onde di zinco diversamente sviluppata sui 40 metri di lunghezza della copertura, a conferma delle possibilità applicative del materiale.

Sempre di menzione speciale si è parlato per il Centro di accoglienza Casa dels Xuklis a Llars Mundet, in Spagna, ideato da David Mackay, architetto associato dello studio MBM, che per l'edificio articolato in un insieme di alloggi, la biblioteca e la cucina chiamati a ospitare le famiglie che assistono i figli in cura presso il reparto di oncologia di uno dei vicini ospedali di Barcellona, ha ideato «un sistema di copertura curvo e dinamico per le parti comuni, che diventa ortogonale in corrispondenza delle camere».

Insignita del Premio Speciale della Giuria è, invece, la facciata costituita da uno strato metallico in zinco nero ondulato e forato che - «in un dualismo di presenza-assenza» - delimita la Fondazione per la Poesia di Chicago progettata all'angolo tra Dearborn e Superior Street da John Ronan, mentre Jean-Philippe Thomas si è visto assegnare il Premio Edilizia Sostenibile grazie ai 130.000 kWh prodotti annualmente dalla centrale fotovoltaica installata sul tetto della Scuola Luis Ortiz, a Saint-Dizier, in Francia, realizzata accanto alla copertura in ANTHRA-ZINC®.

Per l'Audacia progettuale, il nuovo Centro delle Arti di Albany ha visto riconosciute le capacità di Steve Woodland e del Cabinet Cox Howlett & Bailey Woodland, di realizzare «la metafora di un cristallo puro dagli angoli taglienti» un edificio che, collocato nella cornice naturalistica della piccola città portuale posizionata nel Sud-Ovest dell'Australia, assume una funzione di scultura monumentale a copertura della quale lo zinco apporta «stabilità visiva» ed è stato scelto «per le sue qualità di durata e per l'aspetto mutevole alle condizioni climatiche».

Ultimo, ma non ultimo, come si suol dire, nel panorama mozzafiato di una notte parigina, resta solo il Centro socioculturale ad Agron, La Coruna, in Spagna. A premiarlo, e con esso il lavoro del team composto da Diego Garcia Muñoz Vaquero, Pirieto + Vaquero Arquitectos y MCCL Arquitectos, ci hanno pensato i voti totalizzati sulla pagina Facebook di VMZINC, pronta a sperimentare anche questa ennesima possibilità di confronto. Tanto che la promessa di Baltus è di riproporla tra due anni, «quando alla VI^ edizione del Trophée Archizinc, il contest su edifici sostenibili sarà rivolto a tutti gli studenti di architettura».










i vincitori

Scarica il file:
Trophee_Archizinc.pdf

scheda azienda

Nome: Umicore Building Products Italia Srl

Indirizzo: Via R. Lombardi, 19/16

Città: Milano

Cap: 20153

Provincia: MI

Regione: Lombardia

Telefono: 02 47998223

Fax: 02 47998229

e-mail: vmzinc.italia@umicore.com

Web: www.vmzinc.it