Intervista – Tradizione, tecnologia, lusso e attenzione all'ambiente: su questi cardini si fonda l'esperienza imprenditoriale di Beatrice Trussardi

Presidente e amministratore delegato del Gruppo Trussardi dal 2002, Beatrice Trussardi ha avviato un processo di riorganizzazione per rendere l'azienda più efficiente anche sui mercati internazionali, coinvolgendo giovani professionisti di talento. Oggi il marchio offre l'eccellenza nella moda, nel design, nella cucina e nell'arte. All'impegno imprenditoriale, Beatrice Trussardi affianca quello sociale con progetti sull'ambiente; Casastile ha voluto approfondire tutti questi argomenti, per capire come si possono declinare i concetti di qualità e innovazione nel made in Italy contemporaneo.

Il modello italiano sembra essere vincente per uscire dalla crisi: quali sono, secondo lei, i valori su cui si basa e come si declinano?
I valori con cui il made in Italy è diventato famoso nel mondo sono i principi che animano le attività del Gruppo Trussardi: qualità, selezione delle materie prime, capacità d'immaginare uno stile di vita. La declinazione contemporanea del made in Italy è molto legata all'idea dell'innovazione: l'Italia potrebbe fornire una spinta verso il futuro se ci fosse maggiore attenzione alla creatività. La moda utilizza molti canali di comunicazione per diffondere i propri valori: dalla pubblicità all'organizzazione dei negozi, passando per internet. La questione, però, rimane sempre la qualità.

Qual è il vostro modello e come lo diffondete nel mondo?
Il Gruppo Trussardi sta reinventando l'idea del made in Italy attraverso i suoi quattro pilastri fondamentali: moda, arte, cucina e design. Siamo presenti in tutti i mercati con i nostri prodotti di moda ma siamo anche in grado di offrire al pubblico internazionale mostre d'arte contemporanea o una cena nel nostro ristorante in Piazza della Scala a Milano, coinvolgerli in un ragionamento sul design italiano con le nostre collezioni d'arredamento.

Che cosa significa per Trussardi affondare le radici nella tradizione italiana?
La qualità artigianale italiana è ancora insuperata ma la moda si confronta oggi con un mercato internazionale molto più complesso di quanto non fosse soltanto cinque anni fa. I clienti sono cambiati: non solo sono più attenti alla qualità del prodotto e s'informano sui materiali, le lavorazioni e su ogni passaggio della filiera, ma agiscono anche in prima persona mixando prodotti provenienti da mondi diversi, per esempio abbinando un accessorio in edizione limitata con un prodotto a basso costo di larga distribuzione. Abbiamo voluto intensificare la nostra presenza proprio nel settore della produzione artigianale e delle edizioni limitate.

Quale può essere un pensiero italiano da trasmettere attraverso il vostro fare: dalla moda all'arredamento, ai progetti per il mondo dell'arte?
La questione che mi sembra centrale è capire cosa sia lo stile di vita italiano. Soltanto immaginando un nuovo stile di vita si possono realizzare progetti che crescono con i propri clienti. Il mondo Trussardi è una realtà nel panorama internazionale da quasi cento anni: la storia è certamente uno dei concetti che ci può aiutare sui mercati internazionali. Proprio in questa direzione abbiamo deciso di riassumere alcuni progetti del gruppo nei nostri nuovi siti internet, che ripercorrono la storia dell'azienda con una passeggiata tecnologica negli spazi tridimensionali della città.

C'è una sensibilità particolare che si può applicare anche ai processi produttivi?
Il Gruppo Trussardi ha vissuto negli ultimi anni un profondo rinnovamento che ha coinvolto produzione, organizzazione interna, posizione sul mercato. Due anni fa abbiamo lanciato il nuovo marchio Trussardi 1911, disegnato da Milan Vukmirovic. Così siamo entrati nel settore del lusso: la ricerca scrupolosa delle lavorazioni, dei dettagli e delle materie prime, ha trasformato questo marchio in uno dei punti di riferimento per lo stile e la qualità italiana.

Si può parlare anche di una sensibilità etica e ambientale?
Il Gruppo è molto impegnato nella sostenibilità ambientale. Per esempio, la concia delle pelli è sempre realizzata rispettando le più ferree normative nazionali e internazionali. Ci sono dei progetti che mostrano il suo impegno in questo settore in modo ancora più evidente: due anni fa, abbiamo inaugurato un'estensione del nostro palazzo storico in Piazza della Scala, trasformando un parcheggio per le automobili in un grande giardino verticale, disegnato da Patrick Blanc, artista-paesaggista di fama mondiale.

Quali possono essere i canali del retail italiano riconoscibili all'estero? E come si può lavorare sull'atmosfera del punto vendita?
Così com'è cambiato il consumatore, è cambiato il punto vendita. I clienti non chiedono solo efficienza del personale e disponibilità del prodotto, ma vogliono entrare in un mondo tutto nuovo. I nostri due flagship store di Milano rispondono a questa esigenza in modo diverso. La boutique di via Sant'Andrea è concepita come una casa di lusso, distante dalla frenesia della vita urbana. In Piazza della Scala, invece, abbiamo rivisto l'idea di boutique di lusso: attraente e informale, concreta e originale.