Progetti – L'edificio in mattoni degli architetti Brenac & Gonzalez ad Aubervilliers (Francia), si distingue per i cromatismi dei telai delle finestre, la versatilità degli spazi e il risparmio energetico

Lo studio d'architettura Olivier Brenac & Xavier Gonzalez, attivo da quasi trent'anni, ricevette alcuni anni fa un importante incarico professionale dall'Icade (Immobilière Caisse des Depôts), uno dei principali protagonisti del mercato immobiliare in Francia. Si trattava del progetto di un edificio per uffici ad Aubervilliers, un comune di circa 75mila abitanti, situato nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, nella regione dell'Île-de-France, a nord est di Parigi. Il progetto ebbe due fasi di sviluppo. I primi studi elaborati, che risalgono agli anni 2000 e 2001, si fermarono per cause riguardanti le fluttuazioni del mercato immobiliare. Ma già nel 2003, il lavoro riprese con alcuni nuovi requisiti fissati dai committenti, visti come irrinunciabili per il prosieguo dell'opera: un buon inserimento dell'edificio nel disordinato contesto della periferia industriale cittadina e, soprattutto, il raggiungimento di un alto livello di qualità ecologica per gli ambienti di lavoro.

L'area ex industriale
L'area messa a disposizione si trova in un tessuto urbano eterogeneo che, anche se fortemente caratterizzato dall'impronta industriale del XIX secolo, è in continua evoluzione. Progressivamente, si vanno sostituendo i vecchi edifici industriali con altri nuovi, di funzioni terziarie e commerciali: magazzini, uffici, studi cinematografici, showroom. Brenac e Gonzalez hanno progettato un volume a pianta triangolare alto sei piani, collocato sopra un basamento di forma trapezoidale che riprende la geometria del sito e le gerarchie stradali, alto due piani, destinati all'ingresso principale, showroom e locali d'attività varia. Si tratta di una realizzazione che, a prima vista, presenta un'immagine forte ma, nello stesso tempo, non dissonante o prepotente, quasi “leggera”; tant'è vero che in poco tempo è diventato un punto di riferimento, un segnale urbano per l'ambiente circostante.

Una facciata cromatica
I progettisti riprendono dai primi edifici industriali francesi dell'Ottocento l'impiego del mattone e l'uso del colore, come spunto per creare un organismo “originale” e differente. Solo che, in quest'occasione, il cromatismo dei prospetti non deriva più dai mattoni impiegati, ma dai giochi di colore dei nuovi telai interni. Le facciate, fatte da pieni e vuoti, sono architettonicamente distanti da quelle presenti in tanti edifici per uffici contemporanei, troppo spesso integralmente vetrate e “piane”. Rivestite con pannelli prefabbricati in mattoni, sono movimentate e ritmate dalla disposizione e dalle caratteristiche delle aperture. Le finestre, a tutta altezza, con larghezze diverse (da 60 a 120 cm), sono disposte in modo casuale, presentando parti sporgenti di profondità differenti (da 5 a 60 cm).

È soprattutto la colorazione delle pareti interne dei telai, dipinti con dodici colori diversi, l'aspetto che maggiormente caratterizza le facciate e tutto l'edificio, arricchendolo di una policromia ricca e gioiosa. L'ingresso principale a tutti gli ambienti di lavoro presenti nell'edificio, denominato “bâtiment 270”, avviene dal fronte nord ovest; è costituito da un'ampia hall, circoscritta longitudinalmente da una parete di vetro traslucido, anch'essa animata da schegge colorate composte di fibre ottiche luminose. La struttura, costituita da facciate portanti e da un nucleo centrale adibito ai collegamenti verticali e ai servizi, permette di avere un'organizzazione planimetrica libera.

Qualità ecologica
Per ogni piano, è possibile utilizzare un unico ambiente aperto, oppure suddividere la pianta in due o tre uffici, secondo i bisogni. In ogni caso, la varietà spaziale degli interni è garantita dall'uso di serramenti colorati e aggettanti nella facciata, evitando qualsiasi possibilità di monotonia. La scelta accurata dei materiali e lo studio scrupoloso dei dettagli costruttivi, sono stati realizzati per ottenere un ambiente d'elevata qualità ecologica, volto a garantire il maggiore comfort acustico e visivo agli utenti. Nelle facciate, i pannelli prefabbricati di mattoni, studiati in Germania, sono stati montati in modo da permettere un alto isolamento, mentre gli infissi sono stati studiati per minimizzare al massimo le dispersioni termiche.

La ventilazione degli interni avviene mediante un sistema sperimentale finlandese “a trave fredda”, che diffonde l'aria a una velocità bassa, inferiore alla soglia di sensibilità della pelle; tant'è che il condizionamento d'aria calda e fredda e l'illuminazione artificiale sono contenuti in uno spessore molto sottile posto nel soffitto. In particolare, un sistema di autoregolazione lascia decidere liberamente gli utenti, in qualsiasi momento, con un telecomando, la gradazione di luce, temperatura e ventilazione desiderata. L'edificio ha ricevuto il certificato francese Hqe (Alta qualità ambientale) per i “suoi ambienti interni sani e confortevoli”, unitamente al positivo impatto con il contesto esterno.