Progetti – A Vallesella nel Cadore un nuovo edificio per laboratori di ricerca è ben inserito nel paesaggio, grazie a una copertura parzialmente trasformata in giardino

Il nuovo edificio, commissionato dalla Comunità montana “Centro Cadore” a Vallesella, è destinato a ospitare attività di ricerca in robotica e nanotecnologie. S'inserisce in un tessuto caratterizzato da costruzioni di piccole dimensioni, circondate dallo splendido paesaggio montano del Cadore. Il progetto prevede la realizzazione di diverse funzioni all'interno del complesso: l'area laboratorio, una sala polifunzionale, una foresteria e un giardino-piazza collocato sopra una porzione della copertura.

Un laboratorio immerso nel paesaggio
Il carattere dell'intervento va oltre una semplice realizzazione architettonica: considerando le funzioni pubbliche contenute, diventa un'occasione per ridisegnare l'intero lotto e una porzione significativa di tessuto urbano. I progettisti, C&P Architetti, hanno dedicato molta attenzione al funzionamento complessivo dell'edificio e alla ridefinizione del rapporto con l'ambiente circostante. Un piano artificiale, realizzato alla quota dei giardini confinanti e limitato verso la strada dalla nuova facciata in forma di muro di contenimento, accoglie gli spazi per i laboratori.

La copertura piana ospita la piazza-giardino, mentre alle sue estremità sono collocati due piccoli edifici emergenti, destinati a foresteria e a sala polifunzionale.
Il prato in copertura permette il riequilibrio della volumetria e la riduzione d'impatto ambientale: questo spazio sopraelevato diviene così un luogo nuovo per la città e per i suoi abitanti, affacciato sul paesaggio e con esso integrato.

Ambienti e materiali
Dalla quota della strada, attraverso gli ingressi principali, si accede ai laboratori collocati al piano terra. Nell'ottica di una miglior integrazione con il paesaggio, è stato realizzato un lieve sfalsamento su due livelli della piastra, attraverso l'abbassamento di una porzione di laboratori, per annullare l'impatto visivo lungo il confine nord lasciando scomparire l'edificio per un tratto.
L'illuminazione e la ventilazione naturale dei locali è garantita da due corti interne: una posta lungo il lato nord verso la coda dell'edificio, l'altra in posizione centrale nella zona ribassata dei laboratori, che donano una vista privata verso i piccoli giardini interni.

Il piano terra è destinato agli impianti tecnologici, alle centrali per la produzione dell'energia, ai servizi, a un ambulatorio accessibile dall'esterno e alla foresteria.
Due rampe di scale consentono l'accesso alla piazza-giardino, in parte erbosa, concepita dai progettisti come spazio per bambini: una di esse parte dalla strada principale, l'altra si estende lungo il confine nord come prolungamento del percorso pedonale proveniente dai lotti esistenti.
I due edifici, con il tetto a falde, destinati a sala polifunzionale e a foresteria, posti agli estremi della piastra di copertura, riprendono il linguaggio architettonico degli altri volumi, mentre la porzione di prato ribassato rimarrà accessibile solo per la manutenzione.

Per le superfici esterne, le rampe d'accesso e i parapetti, è stato impiegato cemento armato; il materiale presenta una colorazione naturale grigio chiaro, con valenze estetiche accentuate dal viraggio tonale che assume nel tempo a causa della sabbiatura. Il manto di copertura dei tetti a falde è in lega di zinco, rame e titanio, caratterizzata da una notevole resistenza agli agenti atmosferici: si forma una patina protettiva che conferisce lunghissima durata e una tonalità cromatica naturale che ben si armonizza con gli altri materiali impiegati.
All'interno sia le pareti di muratura che quelle in cartongesso sono intonacate in bianco con pitture lavabili. Per le zone operative, tecnologiche e di servizio è previsto l'impiego di un pavimento in cemento industriale, mentre per la sala polifunzionale e la foresteria è stato utilizzata una superficie di listelli di legno naturale.