Location – Antonio Cecere ha progettato la struttura Quinto Colore di Locorotondo, in provincia di Bari

Attraente, vivace, sorprendente: si chiama Quinto Colore e si trova presso Locorotondo, in provincia di Bari. Secondo le insegne si tratta di un Centro Commerciale. Ma, effettivamente, è semplicistico definirlo così. «Sarebbe più giusto chiamarlo “galleria commerciale”. Che si differenzia del “centro” per la minore quantità di punti vendita - massimo 15, e un contesto espositivo di livello qualitativo alto» specifica Antonio Cecere, progettista e contitolare di Studio Crea, di Sacile, società nota per le molteplici realizzazioni nel settore arredo, tra negozi, showroom, centri espositivi e commerciali. Anche in questo caso Antonio Cecere si è occupato, insieme ad Antonio Mastrovito, proprietario dell'intera struttura, del progetto d'interni di Quinto Colore e del concept di due dei sei punti vendita interni, di proprietà diretta di Mastrovito: Euromobili® e Kuadra®. Sviluppato su 10.000 mq e due piani fuori terra e uno interrato, Quinto Colore accoglie anche due importanti marchi del settore elettrodomestico e del food, come Unieuro e Cityper, oltre a un negozio di arredobagno - Ciciriello, l'edicola-cartoleria Shopp e un bar tavola calda. All'apparenza, una delle molteplici strutture commerciali, quindi. Ma conoscendo il modo di lavorare di Antonio Cecere sapevamo in partenza che, “dietro”, c'era molto di più: un progetto costruito ad hoc sulle richieste della proprietà, sullo studio approfondito del mercato, sulla selezione e l'appetibilità del prodotti, sulla fruizione degli ambienti.

Valorizzare e vivacizzare

Per capire meglio, bisogna fare un passo indietro, iniziando dalla struttura del fabbricato che, prima dei lavori - circa tre anni fa - era interamente occupato da Euromobili di Antonio Mastrovito, negozio attivo da più di quarant'anni e spazio di vendita complementare, per offerta, agli altri quattro negozi di proprietà, Mastrovito Espressioni, showroom d'arredo di fascia alta, situati a Martinafranca, Taranto, Bari e Monopoli. «Euromobili così com'era non ci piaceva più: il tipo di esposizione non era più all'altezza del nome e in contrasto con la mia volontà andare avanti e creare qualcosa di veramente innovativo per questo settore»spiega il titolare. Cambiare tutto quindi, trasformare la struttura. Ma, prima una domanda fondamentale: «perché utilizzare tutti i 10.000 mq del fabbricato, quando, per Euromobili ne erano sufficienti 3.600?» dice Antonio Cecere. «Valorizzare al massimo la superficie disponibile: questo era il punto di partenza. Abbiamo quindi stabilito la collocazione di Unieuro, Cityper, Ciciriello, Shopp e della tavola calda. Euromobili si sarebbe esteso su tutti e tre i livelli; al suo interno sarebbe stato incluso lo spazio divani di proprietà della famiglia Mastrovito, Kuadra, ma con un'entrata indipendente». Ma arriviamo al punto: la scelta di base di Cecere per il layout di Euromobili è stata soprattutto una: la specializzazione. Ad ogni categoria merceologica corrisponde uno spazio espositivo preciso, ad ogni esigenza possibile del cliente, una risposta in termini di visual e di comunicazione. Il tutto con la premessa di carattere globale, sul target da “colpire”, ovvero quello medio-alto. Una decisione presa sia in relazione all'indagine di mercato approfondita, relativa alle peculiarità e alle potenzialità e del bacino d'utenza locale, sia in base al posizionamento che connotava già da prima Euromobili, punto vendita da sempre orientato ad incontrare e soddisfare la fascia media.

Appeal e specializzazione
Lo scarto tra i negozi creati da Antonio Cecere e quelli comuni è notevole, e sta nel progetto, nella capacità di trasformare lo spazio e il look dei prodotti, di “confezionare” gli arredi ottenendo il massimo in termini di appeal e di resa visiva. Anche per il negozio Euromobili, ospita marchi di forte richiamo, quindi “trattati” come si deve. Scavolini, Berloni e Mobil Turi sono state le aziende prescelte, presenti nel negozio con le collezioni di punta, da Natura a Metropolis di Berloni, a Flux di Scavolini, fino a Sandra e a Borea di Mobil Turi. Ma il punto di forza di Euromobili è, oltre all'ampiezza dei gamma delle proposte, proprio il layout del negozio, che sottintende una ricerca di marketing approfondita. L'ingresso ad Euromobili si apre al primo piano della galleria commerciale, con una struttura espositiva diversa da solito, che lascia sorpresi, tutta da scoprire, magari passeggiando da soli e guidati dai pannelli descrittivi atti alla comunicazione. Si tratta di una serie di location, vere “case” costruite secondo alcuni stili vita: l'appartamento del single, la casa in stile classico e quella “trendy”, per la coppia che ama lo stile contemporaneo. In tutto, 250 mq di idee, colore e prodotto che si armonizzano illustrando concretamente diverse possibilità d'arredo. Al secondo piano Euromobili cambia faccia e si specializza nelle cucine: più di 600 mq dedicati e 32 ambientazioni di ampio respiro, create come se si potessero già utilizzare e quindi, rifinite, allestite in modo caldo con accessori, tavoli e sedute, attrezzate con elettrodomestici. «Non serve però che il cliente, una volta scelta la cucina, ripercorra lo spazio per trovare il piano di cottura o la cappa che gli piaceva. La zona specializzata di Eldom da incasso offre la scelta completa e anche spostamenti minimi, entro al massimo tre metri quadri».

Un'innovazione diffusa in tutti gli ambienti
Alle cucine si affiancano i complementi: ecco l'area specializzata, scenografica, dove pareti divisorie con nicchie luminose e colorate espongono le sedie dal design più accattivante, di Calligaris, Bontempi o Softline. Qui, al primo piano, si trovano anche corner specializzati per l'ufficio e il contract e il poi Kuadra, il negozio di poltrone e divani di proprietà della famiglia Mastrovito. Al piano interrato la specializzazione prosegue con l'area materassi e la zona notte, «per cui abbiamo riperso il metodo del composè: assemblare tra loro elementi di marchi diversi uscendo dallo stereotipo di “camera” proposto con i mobili di una sola casa produttrice». Innovazione anche in questo caso, quindi, che corrisponde alla linea di progetto che attraversa tutti gli spazi di Quinto Colore, dalla “piazza” del piano inferiore, arredata con sistemi di sedute luminosi e attrezzature giochi per bambini, alla qualità dell'invaso interno, tre livelli immersi nella luce proveniente dalla facciata a lastre in vetro multicolori e dalle capriate bianche in ferro che sostengono un tetto in cristallo trasparente.