(© BIG)

La denominazione ufficiale dell’edificio è VIA 57 West, tuttavia la particolare morfologia che lo caratterizza ha permesso di arricchire il dizionario dei termini architettonici con un nuovo vocabolo coniato dai progettisti stessi e che lo identifica nella sua unicità: l’immobile è stato soprannominato courtscraper. Infatti il nuovo edificio, che si affaccia sulle rive del fiume Hudson a New York City, è una fusione di concept e contrapposizioni architettoniche, peculiarità del Bjarke Ingels Group (BIG), studio danese che ha firmato il progetto.

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Le diversità vengono tra loro combinate per creare un fabbricato con la densità di un edificio a torre e i vantaggi di una costruzione a corte, tipica dell’Europa e della città di Copenaghen dove ha sede BIG (studio fondato nel 2006 che ha ora una seconda sede a New York City).

(© Wade Zimmerman)
(© Wade Zimmerman)

L’edificio VIA 57 West, nonostante a prima vista non porti immediatamente a pensare a un grattacielo, è stato premiato negli Stati Uniti come migliore edificio alto del 2016. Tra le motivazioni che hanno spinto la giuria alla sua proclamazione si evidenzia l’architettura complessa e intelligentemente studiata per la massimizzazione del numero di occupanti, che permette sempre la vista del fiume Hudson e che cambia il water-front di New York City con una geometria dinamica capace di integrare le costruzioni prevalentemente di altezza ridotta che connotano il tessuto urbano a sud e i grattacieli sul resto del perimetro del lotto.
Ogni progetto è per l’architetto un’opportunità per rendere più a misura d’uomo il contesto della città e, secondo questo principio, è stato definito anche questo intervento. A questa stregua, la corte interna riproduce a scala di edificio la funzione che Central Park svolge a scala urbana, mantenendo invariate le proporzioni del parco cittadino nella definizione dei lati della corte, semplicemente riducendone la superficie di tredicimila volte.

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La corte interna è uno spazio che nasce da uno studio approfondito del lotto e degli elementi che lo circondano e permette, al tempo stesso, di creare un ambiente esterno per godere della vista sul fiume e di proteggere il fruitore dagli elementi critici presenti nella zona (la west high-way sulla riva dell’Hudson, una centrale di energia, ecc.). La forma del fabbricato VIA 57 West è quella di una piramide deformata a partire da un edificio a corte a pianta rettangolare estruso lungo l’asse verticale in modo estremamente asimmetrico. Infatti, l’angolo nord-est viene traslato verso l’alto fino a raggiungere l’altezza massima del fabbricato – 142,3 m – e, viceversa, l’angolo opposto viene abbassato per agevolare la vista del fiume e permettere alla radiazione solare di raggiungere le facciate interne e la corte, garantendo quindi un adeguato sfruttamento degli apporti solari sia all’interno che all’esterno della costruzione, soluzione che non sarebbe stata possibile con un tradizionale edificio a corte di pari dimensioni.

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L’estrusione irregolare della geometria fa sì che tutti gli appartamenti possano godere della vista dell’Hudson e non solo quelli dei piani più alti; l’edificio è abitato fino al trentaquattresimo piano fuori terra a quota 108,3 m dal piano stradale. Nel caso delle unità con esposizione a sud verso la corte interna, alcune porzioni della facciata sono leggermente inclinate rispetto al piano principale del prospetto per poter permettere la vista del fiume. Questo fa sì che la facciata non risulti lineare e regolare, ma movimentata da centinaia di sfaccettature che la rendono irregolare e creano un patchwork tridimensionale che, con il rivestimento metallico, brilla e crea effetti e riflessi sempre diversi al mutare della radiazione solare nell’arco della giornata e delle stagioni.
La vista del courtscraper è completamente diversa al mutare del punto di osservazione e così, da ovest, ricorda una piramide con forma variabile all’avanzare dell’osservatore che procede sulla high-way; visto da est, invece, si trasforma in una guglia di vetro in stile gotico.

L’edificio appartiene alla Durst Organization, già proprietaria di numerosi edifici tra cui la Helena Tower, torre residenziale di 38 piani ubicata sempre lungo la West 57th Street. Il complesso comprende un parcheggio con 285 posti auto, spazi commerciali, 709 alloggi in affitto e un’ampia disponibilità di servizi per i residenti, inclusa una piscina, metà campo da basket coperto, una sala giochi per bambini, spazi giochi per adulti (biliardo, ping-pong ecc.), una sala da poker, sale lounge e molto altro ancora. La serie di servizi, così come la corte interna con oltre 2.000 m2 di area verde in cui sono presenti decine di specie vegetali (l’area risulta, inoltre, attrezzata con percorsi, sedute e aree barbecue), le scelte progettuali e i materiali di alta qualità, oltre alla posizione, hanno come conseguenza un prezzo di listino mensile degli appartamenti in affitto, presenti in taglie diverse variabili tra studio e unità con quattro camere da letto, a partire da 2.700 dollari.

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Le scelte progettuali sono state effettuate con particolare attenzione per garantire un collegamento continuo tra spazi interni ed esterni e, al tempo stesso, per ottenere un risparmio idrico, energetico e un benessere fisico-mentale completo agli utilizzatori.
L’edificio di forma tetraedrica è unico nello skyline della città, tuttavia questo non era abbastanza per la proprietà, così è stata commissionata a Stephen Glassman una scultura che fosse ispirata dall’edificio e dal contesto. L’opera realizzata dall’artista – “Flows Two Ways” – rappresenta metaforicamente due forze separate ma connesse: il fiume e la città. La scultura è stata ingegnerizzata dalla società ARUP ed è posta sulla parete ovest della Helena Tower che a sua volta conduce alla lobby del VIA 57 West, dove è presente una larga scala circondata da un rivestimento in mattoni posati a spina di pesce che riprende la trama delle sfaccettature della facciata verticale dell’edificio.