In zona semiperiferica a ovest della città di Milano, su un’area complessiva di circa 17.000 mq, è nata la social housing Cenni di Cambiamento a firma dell’architetto Fabrizio Rossi Prodi, vincitore del concorso internazionale di progettazione indetto, nel 2009, da una cooperazione tra ente pubblico e privato. L’intervento si compone di quattro torri residenziali di nove piani ciascuna, per un totale di 123 appartamenti, disposte attorno a una corte verde e collegate, a livello del primo piano, da un ballatoio a piastra continuo. L’impianto compositivo e tipologico s’ispira alla tradizione abitativa lombarda, rielaborata in senso contemporaneo: la casa a corte, rappresentata dall’antica cascina presente nell’area, e la casa di ringhiera. Arricchisce la generazione dei volumi il tema dell’incastellatura, proprio di alcune emergenze storiche e monumentali. Il progetto nasce con l’obiettivo di completare un’area periferica frammentata, connotata dalla presenza limitata di spazi pubblici, con un centro di aggregazione per la vita sociale. La distribuzione planimetrica del complesso a corte e l’articolazione calibrata dei volumi vuoti e pieni generano spazi pubblici e semi-pubblici, luoghi per la condivisione sociale capaci di sviluppare e consolidare la nuova comunità. La corte interna, cuore dell’intervento, è uno spazio aperto, un piccolo parco, che comprende aree gioco, spazi di sosta e pergolati. Quest’area non è recintata, per essere accessibile a tutti i cittadini del quartiere, ed è pedonale; un anello carrabile esterno e un’autorimessa interrata evitano, infatti, la presenza di automobili. Caratterizzano e danno dinamicità ai volumi ballatoi, ponti e scalinate utilizzati per la distribuzione, ma anche per la generazione di flussi di attività sociali, mentre terrazze, logge e bow-window esprimono la continuità delle relazioni tra dimensione privata e pubblica.

La molteplicità delle unità abitative della social housing di Via Cenni è basata sull’idea che a una varietà tipologica degli alloggi corrisponda una varietà sociale degli abitanti, presupposto essenziale per la crescita e la vita di una comunità. Nei diversi corpi edilizi si trovano tre modelli distributivi variamente alternati e integrati: schiera, ballatoio e torre. Gli alloggi hanno principalmente tre dimensioni, 100, 75 e 50 metri quadri, con diverse soluzioni per far fronte alle esigenze dell’utenza. Appartamenti da 100 metri quadri destinati a giovani e famiglie numerose sono stati disposti, per esempio, lungo il ballatoio e vicino all’ingresso; gli alloggi destinati alle “mamme di giorno” sono a piano terra, vicino al verde e alle aree gioco. Al piano terreno si trovano anche alcune abitazioni adatte alle persone diversamente abili. In tutte le unità abitative sono stati privilegiati il ruolo e la dimensione della zona giorno, sempre dotata di una loggia, una terrazza o di un bow-window. Nei volumi a due livelli si trovano principalmente i locali destinati a funzioni compatibili con la residenza e integrative all’abitare. I servizi insediati, come ad esempio la sala gioco per i bimbi, e il soggiorno comune sono stati definiti attraverso un processo partecipato. Valore tecnologico principale dell’intervento è l’utilizzo totale di strutture X-Lam, costituite da pannelli a strati incrociati di legno. Questo sistema di prefabbricazione di legno, utilizzato per la prima volta in Italia per edifici alti 27 m, ha numerosi vantaggi rispetto a un sistema costruttivo tradizionale: la riduzione dei tempi e dei costi di cantierizzazione (solo 18 mesi), il miglior comportamento to al fuoco, le elevate prestazioni in termini di sicurezza strutturale e un elevato valore ecologico-ambientale. La flessibilità proposta nella distribuzione degli spazi interni dell’alloggio, garantita dallo stesso sistema costruttivo, consente una personalizzazione dell’appartamento. Il sistema strutturale, la peculiarità dell’involucro e le scelte impiantistiche adottate (come l’utilizzo dell’acqua di falda per il sistema di riscaldamento-raffrescamento a pompe di calore) hanno permesso di realizzare un complesso edilizio in classe energetica A.

STRUTTURA SCATOLARE TRIMENSIONALE DI X-LAM
Il sistema costruttivo è interamente a pannelli portanti di legno massiccio X-Lam (Cross Laminated Timber), formati da strati di legno incollati a fibre ruotate di 90° per garantire elevate prestazioni strutturali e permettere la realizzazione di edifici di grandi dimensioni con sollecitazioni importanti. La struttura portante delle torri è scatolare tridimensionale, composta di superfici piane, orizzontali e verticali, opportunamente ruotate e collegate fra loro. Le pareti di legno sono disposte su sette assi strutturali, quattro in una direzione e tre nell’altra, a formare elementi statici continui su tutta l’altezza dell’edificio, adattandosi all’architettura del progetto e permettendo la disposizione di finestre e aperture di dimensioni notevoli. Le pareti verticali sono sempre interrotte all’interpiano dalle solette di legno che formano gli irrigidimenti orizzontali, rendendo la struttura più robusta e meno sensibile alle sollecitazioni sismiche. Lo spessore delle pareti varia da 16 cm, per i piani alti, a 22 cm, per il piano terreno. Le solette hanno spessore di 20-23 cm e luci variabili fino a circa 8,5 metri nelle parti con i balconi a sbalzo. L’essenza della struttura scatolare è data dall’efficacia dei collegamenti fra i singoli pannelli, prevalentemente realizzati con connettori meccanici dal comportamento non completamente rigido, ma elastico e deformabile.

UN ECOQUARTIERE
Il complesso è certificato CasaClima in classe energetica A, grazie alle caratteristiche costruttive dell’involucro e all’utilizzo di soluzioni impiantistiche all’avanguardia. L’involucro è costituito da un cappotto esterno di polistirene espanso (120 mm) direttamente accoppiato al pannello ligneo e a una controparete interna anch’essa isolata; ciò garantisce una ridotta trasmittanza termica (0,15 W/m2K). Importante è anche il contributo della struttura portante di legno nella riduzione delle discontinuità termiche, ben sette volte migliore rispetto a una equivalente realizzata in calcestruzzo. Un sistema di ventilazione meccanica a recupero di calore permette di minimizzare ulteriormente le dispersioni dell’edificio. Il quartiere di via Cenni è alimentato interamente da fonti rinnovabili: le centrali di produzione dei fluidi caldi e freddi sfruttano, tramite impianti a pompe di calore, l’acqua di falda emunta dal sottosuolo e reimmessa negli strati superficiali. L’efficienza stagionale delle pompe di calore è migliorata dallo sfruttamento del recupero di calore estivo per la produzione di acqua calda sanitaria: quando le pompe si attivano per la produzione di acqua fredda destinata al condizionamento degli ambienti, in automatico viene prodotta acqua calda sanitaria a costo zero. Vi è, infine, un’attenta gestione delle acque meteoriche, che sono drenate e riutilizzate a scopo irriguo.

Scheda progetto
Progetto: Rossiprodi Associati construction e ETS
Committenza: Fondo Abitare Sociale 1 gestito da Polaris Investment Italia
Superficie: 30,300 mq (spazio pubblico 22,500 mq), area costruita: 9,000 mq
Tempi di realizzazione: 2012-2013 settembre
Costi: 15.88 milioni di euro (iva esclusa)
Photos: Pietro Savorelli

Arketipo 90, Legno, gennaio/febbraio 2015