Per la prima partecipazione della Turchia alla Biennale di Venezia, presso il padiglione dedicato è stato presentato il progetto Places of Memory, realizzato dal curatore Murat Tabanlıoğlu insieme al coordinatore Pelin Derviş e a un gruppo di espositori.
I principali co-sponsor del Padiglione, realizzato con il contributo del Promotion Fund of the Turkish Prime Ministry, sotto l'egida del Ministero degli Esteri e del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, sono VitrA e Schüco Turkey.
Il Vicepresidente esecutivo della divisione Building Products di Eczacıbaşı, Atalay Gümrah, ha affermato, durante la presentazione del Padiglione: "Crediamo che l'architettura e l'urbanistica siano cruciali per un paese dal ricco background storico qual è la Turchia. Il nostro marchio VitrA è un partner in grado di fornire soluzioni per la realizzazione di progetti che generano un'architettura di rilievo. Sosteniamo questi progetti e sviluppiamo anche progetti nostri. Per questo siamo orgogliosi di essere tra i co-sponsor del Padiglione della Turchia".
Il curatore Murat Tabanlıoğlu ha inquadrato concettualmente il progetto Places of Memory, il cui intento è quello di esplorare il tema principale della biennale attraverso percezioni ed esperienze. Prendendo come punti di partenza tre aree di Istanbul: Taksim-Salıpazarı, Bâb-ı Âli e Büyükdere Boulevard, tre luoghi che sono stati significativi durante fasi diverse della vita del curatore, il progetto metterà a fuoco il concetto stesso di “luogo”, integrandolo con la visione soggettiva di ciascuno degli espositori partecipanti.
Per assicurare al progetto il sostegno accademico e la consulenza necessaria, la fondazione İKSV ha dato vita a un Comitato Scientifico composto dai seguenti membri: il prof. Arzu Erdem, docente presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Istanbul; il prof. Murat Güvenç, docente presso la Facoltà di Sociologia dell'Università Şehir di Istanbul e Direttore del Centro Studi Urbani; il prof. Suha Özkan, Premio Aga Khan per l'architettura ed ex Segretario Generale e Presidente del World Architecture Community; e il prof. Uğur Tanyeli, decano della Facoltà di Architettura dell'Università Mardin Artuklu.
Places of Memory
secondo il curatore Murat Tabanlıoğlu
Il progetto prende come punti di partenza tre aree di Istanbul. La prima comprende Taksim, dove sono nato e cresciuto. Taksim è anche una piazza importante, il cui aspetto è in continuo mutamento per via dei parziali e incoerenti interventi. Il Centro Culturale Atatürk, nella parte più stretta della piazza, è un simbolo dell'architettura moderna in Turchia. Mio padre, Hayati Tabanlıoğlu, ne fu l'architetto. Questa prima area ha un'estensione maggiore rispetto alle altre: dalla piazza si discende la collina, passando accanto ai magazzini disegnati da Sedad Hakkı Eldem, un importante esponente dell'architettura del 20° secolo in Turchia, e si arriva fino alla costa, al porto di Salıpazarı. Come molte altre zone di Istanbul, anche questa si sta trasformando. Tra i cambiamenti che hanno innescato la sua trasformazione vi sono il progetto GalataPort da noi sviluppato (proposta di un piano di massima, Tabanlıoğlu Architects 2001), e il Museo di Arte Moderna di Istanbul, un ex magazzino da noi riprogettato come museo (2004).
La seconda area è Bâb-ı Âli, dove ho trascorso la mia giovinezza. Iniziando dal quartiere di Sirkeci, in questa zona un tempo si trovavano le sedi di importanti giornali turchi e di stamperie, lungo i due versanti del pendio di Cağaloğlu. Attraversavo questo mondo ogni giorno, dato che frequentavo una scuola superiore in questa zona.
L'ultima area è quella che circonda il Büyükdere Boulevard. Qui una volta si susseguivano campi e orti, mentre oggi quest'area è il quartiere centrale degli affari, con diversi grattacieli, specialmente attorno agli assi dei quartieri Levent e Maslak, che collegano alle principali vie di traffico cittadine.