In un Paese come la Cina, considerato ormai “l’industria produttrice mondiale” di qualsiasi cosa, ci sono anche realtà creative interessanti, capaci di riscoprire l’inestimabile ricchezza culturale autoctona, attraverso metodologie progettuali e influenze tipiche dell’Occidente. Fondato a Shanghai nel 2004 da Lyndon Neri (1965) e Rossana Hu (1968), architetti di grande esperienza internazionale, lo studio di ricerca e design Neri & Hu lavora a progetti diversi di urbanistica, architettura, interni, grafi - ca e prodotto, nazionali e internazionali. A Xi’an, antica città fondata circa 3000 anni fa e nota ai turisti per le famose sculture dei “Guerrieri in terracotta”, il team internazionale di Neri & Hu progetta un hotel per la catena alberghiera Westin. La dicotomia temporale e progettuale fra il passato storico e l’era moderna si esprime perfettamente nell’approccio progettuale proposto: un’architettura multidisciplinare per la ricerca che interpreta il contesto culturale, urbano e storico in cui interviene, e che esprime, al tempo stesso, tradizione e innovazione. Neri & Hu, nella progettazione dell’albergo Westin, hanno reinterpretato alcune tipologie tradizionali dell’architettura cinese, ricercando una nuova forma di astrazione dalla loro eredità culturale che non si focalizza sul concetto di stile nell’architettura, ma tende a esplorare l’essenza degli spazi tipicamente cinesi (case a corte e lane houses) per adattarli alla pratica quotidiana contemporanea.

Arrivando nel centro storico di Xi’an, si è subito colpiti dall’imponenza delle mura che avvolgono la città; Neri & Hu prendono spunto dalla loro monumentalità, oltre che dalla architettura vernacolare cinese, per progettare un edificio dalla volumetria compatta e rigorosa che si sviluppa in orizzontale più che in altezza, in un gioco articolato di volumi, di pieni e di vuoti. I singoli corpi, dalle coperture leggermente inclinate e caratterizzati dagli stessi materiali (pietra e stucco nero) si articolano intorno a un grande giardino centrale ricalcando la distribuzione tipica delle tradizionali abitazioni cinesi. L’apparente pesantezza dei volumi è costantemente giustapposta alle aperture in facciata, tagli profondi inclinati per regolare l’ingresso della luce naturale e la vista dell’ospite sugli edifici adiacenti e, in particolare, sulla Grande Pagoda della Oca Selvatica. L’hotel riunisce quelli che sembrano essere quattro piccoli edifici, ognuno dei quali si avvolge attorno a un atrio quadrato, articolandoli intorno a un grande cortile centrale che costituisce la principale fonte di luce per gli ambienti all’interno; piscine lungo il perimetro danno l’illusione di un edificio sospeso sull’acqua. Lunghe tettoie a doghe di legno caratterizzano i due ingressi: il primo, per gli ospiti dell’hotel, conduce nella hall al piano terra, il secondo conduce i visitatori verso il museo sotterraneo che ospita un’antica collezione di dipinti murali della dinastia Tang.

Fondamentale per la progettazione di questo spazio è stata l’idea su come esporre i murali, una forma d’arte intrinsecamente diversa da qualsiasi altra: hanno bisogno di specifiche e rigorose umidità e illuminazione, insieme a un controllo costante della temperatura. Lo spazio espositivo è così composto da particolari espositori: casse di metallo e vetro chiuse appese sulle pareti bianche. Partendo dal “cubo bianco”, idea di museo per eccellenza, ogni unità di visualizzazione, casework, è posizionata in modo da esprimere l’individualità di ogni singola inquadratura e l’unicità dell’opera d’arte murale in essa contenuta. Design moderno e tradizione si uniscono in perfetta armonia anche negli interni, sia nelle 329 camere di sofisticata eleganza che nei tre ristoranti: il Five Zen5Es con cucina cantonese, il Mai, che si ispira al Giappone, e il Seasonal Tastes, informale con ricchi buffet.

TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ PER UN APPROCCIO PROGETTUALE INNOVATIVO
In un’intervista sul progetto per lo Xian Westin Museum Hotel, Lyndon Neri disse che, sin dall’inizio, l’amministrazione locale era stata chiara nella richiesta di evidenziare e valorizzare la dinastia Tang (618-907 d.C., periodo durante il quale Xi’an era la capitale della Cina). Anche se i più noti sono i guerrieri di terracotta, Xi’an vanta numerosi monumenti di epoca Tang, come la Big Wild Goose Pagoda. Recenti progetti nella zona, come il parco a tema Tang Paradise o il Xian Great Tang All Day Mall, hanno cercato di riprendere questo periodo storico, ma il risultato è stato quello di realizzare edifici che rispettassero le richieste commerciali, relegando al nome dell’edificio la valenza del recupero dei caratteri tradizionali. Lo studio Neri & Hu è riuscito a proporre qualcosa di diverso reinterpretando il concetto di tradizione e affermando che: “più di ciò che si vede in elevazione, è quello che si verifica all’interno” a riprendere i caratteri storici, non solo esteticamente, ma anche spazialmente. Pur avendo accettato i limiti imposti dall’amministrazione locale in merito alle volumetrie, al profilo delle coperture e all’altezza ammissibile, lo studio ha realizzato un hotel che testimonia la tradizione locale in un’estetica contemporanea.

Scheda progetto
Progettista: Neri & Hu Design and Research Office - Lyndon Neri & Rossana Hu
Associate-in-charge: Mariarosa Doardo
Architectural designer: Willow Zhang, Amy Hu, Kevin Azanger
Committente: YunGao Hotel (Group) Development Co. Periodo di costruzione: 2012
Areas: 100,000 mq
Photos: Pedro Pegenaute, Jeremy San Tzer Ning

Arketipo 92, in Viaggio, aprile 2015