Nel contesto della riqualificazione dell’area Beurskwartier di Utrecht, ha preso forma Wonderwoods Vertical Forest, ‘bosco’ nederlandese organizzato secondo tre tipologie di facciata e definito da soluzioni prefabbricate. Secondo le stime e le analisi sviluppate dalle Nazioni Unite, entro il 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà in centri urbani, un dato che ha influenzato in modo importante la genesi del progetto Wonderwoods, inaugurato di recente ed esempio di armonia fra il costruito e la qualità dell’abitare, in una nuova relazione continua con la natura e il modificarsi del paesaggio. Il complesso è parte dello snodo ferroviario della città, che ha il suo fulcro nella Central Station, e si trova nell’area Beurskwartier, zona di Utrecht che si trova a soli trenta minuti dall’aeroporto internazionale Schipol di Amsterdam. Nel contesto di riqualificazione generale dell’area, nel 2017 ha cominciato a prendere forma un’idea sviluppata per affrontare le sfide della densità urbana e, dalla collaborazione fra Stefano Boeri Architetti e MVSA Architects, è nato Wonderwoods.
Il complesso, posizionato all’angolo fra le vie Jaarbeursboulevard e Croeselaan, è composto da due torri, Wonderwoods Vertical Forest firmato da Stefano Boeri Architetti - evoluzione delle idee e concetti espressi nei loro precedenti “boschi verticali” - e una torre progettata da MSVA Architects. Alto 104 metri e realizzato applicando un interessante sistema di prefabbricazione, quello di Utrecht è il primo esempio di “bosco verticale” polifunzionale, come hanno infatti dichiarato Stefano Boeri e Francesca Cesa Bianchi, partner dello studio, “Wonderwoods accoglie al suo interno funzioni diverse, zone commerciali, servizi, residenze di varie tipologie e tagli, uffici, atelier, aree verdi e spazi per attività sportive e culturali, sia pubbliche che private e destinate a un’utenza eterogenea. Inoltre, al settimo piano, una piazza pubblica e un ponte pedonale collegano la torre all’edificio progettato da MVSA. Tra le sue facciate verdi e alberate, il bosco verticale di Utrecht ospita dunque una vera e propria città”. Dal punto di vista della distribuzione funzionale, il piano terra ospita negozi, bar, una palestra e, al centro, un parcheggio per 2mila biciclette. I piani superiori, fino al sesto piano compreso, ospitano appartamenti in affitto; al settimo piano si trova un ristorante e, ai piani superiori, appartamenti destinati alla vendita. Gli appartamenti sono integrati con un mix di altre funzioni dove però ciascuno spazio è stato pensato per essere a contatto continuo con il verde: 360 alberi, 50mila piante e 30 specie autoctone differenti, equivalenti nel complesso alla vegetazione ospitata in un ettaro di bosco, abitano infatti la torre e saranno di richiamo per circa trenta specie faunistiche. L’insieme compone così facciate vive e che cambiano a seconda del mutare delle stagioni, dell’incidenza della luce solare e della crescita delle piante, in un continuo evolversi di colori e volumi, fra chiome di alberi e fioriture delle piante.
In questo contesto anche ogni singolo appartamento è caratterizzato dalla presenza di piante sui propri terrazzi e sui balconi, verde che viene curato in modo molto attento attraverso l’applicazione di un sistema di manutenzione gestito da una stazione centralizzata condominiale che, grazie a un sistema di sensori, controlla il sistema di irrigazione e programma i necessari interventi di potatura. Il carattere di sostenibilità del progetto viene confermato da una serie di soluzioni legate sia al suo involucro che alla sua gestione. L’edificio, come già accennato, è infatti realizzato utilizzando tecnologie prefabbricate, in particolare per le facciate e i balconi - garantendo così un cantiere più rapido, pulito, preciso e meno energivoro - e segue una scansione fra ordini sovrapposti. I volumi dei vari livelli sono infatti stati articolati in modo da distaccarsi progressivamente dall’allineamento con la via principale verso cui si rivolge la torre - la Croeselaan - attraverso un movimento di rotazione lungo il suo asse verticale. Secondo questo sistema gli appartamenti sono disposti lungo l’asse est-ovest, mentre sull’angolo nord la torre diventa la prua dell'ampio sistema di riqualificazione urbana portato avanti sull'area. L’area su cui insiste la Wonderwoods Vertical Forest è stata resa completamente pedonale e il progetto include un sistema di accumulo idrico dimensionato in modo da raccogliere, recuperare e smaltire l’acqua piovana. A proposito di prestazioni sulla sostenibilità e sul verde, il complesso contribuisce inoltre alla purificazione dell’aria, avendo calcolato in fase di progetto che dovrebbe produrre circa 41 tonnellate di ossigeno, assorbire 5,4 tonnellate di CO2 all’anno e favorire la biodiversità. Grazie alla sua capacità di combinare le funzioni residenziali con aree per lo sport e il tempo libero, spazi per la ristorazione, attività commerciali, uffici, parcheggi per biciclette e altre soluzioni a servizio degli abitanti, Wonderwoods Vertical Forest è stato recentemente premiato con il MIPIM Award nella categoria Mixed Use, attraverso la selezione fra duecento progetti operata dalla giuria presieduta da Véronique Bédague-Hamilius, direttrice di Nexity. “Per noi, Wonderwoods è molto più di un semplice edificio. Stiamo riportando un frammento di biodiversità in città e riconnettendo le persone con la natura. La nostra ambizione è quella di diventare un esempio per altre città, offriamo uno sguardo su come sarà l’architettura del futuro: sostenibile, verde e salubre”, chiude Ivo Taal, senior developer di G&S&.
PREFABRICAZIONE ESTESA
Facendo tesoro di quanto appreso nei “boschi verticali” precedenti, Stefano Boeri Architetti ha introdotto nel progetto di Utrecht ulteriori migliorie e varianti. L’esperienza dell’altro loro “bosco” olandese, Trudo Vertical Forest a Eindhoven completato nel 2021, con l’uso di elementi prefabbricati, ha convinto il gruppo di progettazione a continuare l’esplorazione delle tecnologie off-site che, nei Paesi Bassi, hanno a supporto un sistema produttivo e infrastrutturale che le rende sicuramente concorrenziali. Il progetto è organizzato secondo tre differenti tipologie di facciata: il “basamento”, “alberi e balconi” e facciate "muro di fiori", localizzate sui lati corti, con pattern geometrico tridimensionale. Il basamento, collocato ai primi due piani, ospita i negozi e le attività pubbliche, è caratterizzato da una facciata continua con elementi trasparenti e opachi, schermata da lamelle verticali in legno che regolano, in base alla loro geometria, i gradi di permeabilità visiva degli interni. Salendo ai piani superiori, la facciata “alberi e balconi” caratterizza la maggior parte dell’edificio, dai piani planimetricamente più estesi fino ai piani della torre vera e propria. Essa è costituita da elementi prefabbricati in calcestruzzo, oltre 2.200, con cui sono realizzate le vasche che ospitano gli alberi e gli arbusti, ma anche le vasche più piccole dei balconi che corrono su tutto il perimetro e gli elementi di raccordo. Rispetto al notissimo “bosco” milanese, in questo caso i vasi sono ospitati tutti al di sotto del piano di calpestio interno degli appartamenti, liberando la visuale dal loro ingombro e garantendo una maggiore continuità visiva. A tale risultato si è giunti modificando le sezioni tipo dell’edificio, l’articolazione della struttura portante e l’uso delle vasche prefabbricate, come si può comprendere meglio dai dettagli costruttivi pubblicati e dalle sezioni generali. I grandi alberi interrompono la continuità dei balconi, con una scansione regolare in facciata, occupando in altezza lo spazio di due livelli. La forma delle vasche che li ospitano, non è perfettamente rettangolare ma è stata appositamente studiata, in base all’orientamento delle facciate, con dei lati inclinati, per garantire meglio la privacy visiva tra due appartamenti contigui ma, al tempo stesso, non ostacolare l’ingresso della luce e della radiazione solare. Al di sotto delle grandi vasche, rimane uno spazio vuoto. Anche l’ultima tipologia di facciata, localizzata sui prospetti corti della torre è caratterizzata da elementi prefabbricati costituiti da lunghe vasche lineari per fiori, già integrate con lo strato termoisolante e l’elemento portante retrostante. Particolarmente ben riuscita è la resa estetica degli elementi prefabbricati, trattati con finitura superficiale lucida e realizzati in calcestruzzo a cui sono stati aggiunti nell’impasto frammenti di pietre e marmi colorati, che li rende tutti con una puntinatura differente.
Scheda progetto
Client:G&S&
Dates: 2017-2025
Wonderwoods gross floor area:111,608 m2
Architectural design: Stefano Boeri Architetti
Founding partner: Stefano Boeri
Partner and project director: Francesca Cesa Bianchi
Project Leader: Paolo Russo
Team / definitive project phase: Benedetta Cremaschi, Marco Neri, Lorenzo Masotto, Yulia Filatova, Carolina Boccella, Agostino Bucci
Developer: G&S&
Property owner: ASR Dutch Core Residential Fund and ASR Dutch Mobility Office Fund
Botanist and landscape design for facades: Laura Gatti
Botanist and landscape design for roofs: ARCADIS Landschapsarchitectuur
Local architect and detailed design: INBO
MEP engineering: Terberg Totaal Installaties
Structural design: Van Rossum
General contractor and Construction consortium: Boele & van Eesteren en Kondor Wessels Amsterdam
Landscape contractor: Koninklijke Ginkel Groep
Photos: Milan Hofmans
Drawings: Stefano Boeri Architetti