(© BUSarchitektur)

Fare architettura, oggi, è un gioco complesso, basato sui diritti democratici fondamentali dell’ambiente costruito: il diritto di luce naturale, il diritto alla percezione visiva e il diritto all'acqua. “Pertanto, il lavoro di un architetto al giorno d'oggi è quello di trovare un nuovo equilibrio tra ecologia e urbanistica. Il nostro obiettivo, come pensatori e operatori, dovrebbe essere quello di svolgere, ancora una volta, un ruolo attivo nell’ottimizzazione della qualità ambientale, riconoscendo la complessità di questo processo e la ricerca di cambiamenti sostenibili”. Questo il concetto che ha guidato Laura Spinadel, a capo del gruppo BUSarchitektur, nella concezione del masterplan per la ridefinizione del secondo distretto di Vienna, trasformandolo in un centro per l’istruzione.

(© BUSarchitektur)

Il nuovo Campus dell'Università di Economia e Commercio di Vienna non è solo un luogo per la ricerca accademica, l’insegnamento e l’apprendimento delle competenze pratiche. È stato progettato per creare un nuovo spazio per la vita sociale, culturale e politica; un ambiente, per gli studenti e il personale in grado di promuovere il lavoro produttivo e la comunicazione. Non solo gli edifici, ma anche i terreni circostanti offrono numerose opportunità di incontro tra le persone: 55.000 mq costruiti su un totale di 90.000 mq di superficie aperta. Uno spazio accessibile al pubblico, privo di recinzioni o barriere, caratterizzato da sei edifici notevoli, firmati da architetti di fama internazionale, situati all’interno di un complesso studio di spazi pubblici e aree verdi, attentamente pianificati. Il nuovo WU Campus si configura, così, come un importante punto di riferimento per la città di Vienna, concepito come un classico centro storico europeo: una lunga successione di strade, piazze, angoli e zone di seduta tra gli edifici.

Il Centro di Insegnamento e Auditorium, situato nell’area a nord-est del Campus, riassume in sé la stessa idea di spazialità urbana: "Ci sono mille modi per imparare qualcosa. Abbiamo voluto arricchire l'apprendimento con la più ampia varietà possibile di esperienze spaziali" (Jean-Pierre Bolivar).
Più di un semplice edificio, il Centro di Insegnamento è una piattaforma di apprendimento che promuove la comunicazione spontanea e rende possibile intraprendere studi e attività, che si svolgono all'interno, secondo un programma definito in autonomia: un percorso di crescita che ognuno traccia per sé. Un Centro di insegnamento contemporaneo dovrebbe incoraggiare la curiosità nella routine quotidiana di coloro che insegnano, così come di coloro che imparano, diventando un luogo dove muoversi e sperimentare i confini spaziali per dare libero sfogo alla fantasia. La piazza (Forum), situata di fronte all'ingresso principale del Centro di Insegnamento, traduce questo concetto di versatilità spaziale, quale mondo esterno del Campus, e intellettuale, quale mondo interiore di approccio dinamico alla realtà.

(© BUSarchitektur)

L’edificio principale ospita il Dipartimento di Global Business e sei istituti di ricerca. La caffetteria/mensa, con oltre 600 posti a sedere e un unico giardino pensile, occupa la parte centrale del complesso. In questa zona si può accedere anche direttamente dall’esterno. Il blocco monolitico sul lato destro ospita l’auditorium polifunzionale: un insieme di diverse sale dotate di tecnologie all’avanguardia per l’apprendimento, in grado di accogliere fino a un massimo di 5.000 studenti contemporaneamente.

(© BUSarchitektur)

Attraverso la hall che accoglie i visitatori, gli studenti possono accedere alla caffetteria e alle aree di auto-apprendimento, disposte in un percorso a spirale intorno all’atrio. Aule di progettazione per i lavori di gruppo stimolano la comunicazione e la condivisione di idee. Una combinazione di zone tranquille e spazi aperti, collegati da rampe e scale, si alterna alle aule di lavoro e determina un ambiente dinamico. Una piattaforma, al secondo piano, si affaccia sopra l'ingresso, la hall e le molte scale e rampe presentandosi come un pulpito sospeso nello spazio vuoto. La maggior parte delle classi ha aree adiacenti open space per lo studio autonomo individuale, in cui gli studenti possono prepararsi per le lezioni oppure confrontarsi sull’apprendimento.

(© BUSarchitektur)

Molte delle scale hanno gradini per sedersi e pianerottoli intermedi, altri corrono parallelamente, sia all'interno che all'esterno, lungo una facciata di vetro. Quasi tutti gli spazi hanno un collegamento visivo con l'esterno che garantisce la presenza della luce naturale. Centro di tutto il complesso è l’Audimax, l’auditorium principale che può ospitare fino a 650 studenti.

Le soluzioni spaziali e i materiali scelti concorrono in modo unitario a creare una continua relazione con lo spazio aperto. L’Audimax, con il suo volume rivestito di acciaio corten, in continuità materica con il rivestimento esterno delle facciate, emerge dal terreno, come se si trattasse di una pietra avvolta in muschio. Pareti inclinate di vetro high-rise, che interrompono le superfici opache di acciaio corten, pieghe nel soffitto di cartongesso, pavimenti di legno o di pietra traducono il concetto olistico che guida tutta la progettazione del BUSarkitectur. Un pensiero inclusivo, in cui tutti gli aspetti vengono presi in considerazione, anche quelli che sembrano minori o invisibili, come la percezione spaziale e sensoriale, la salute e la libertà. È stato, quindi, fondamentale studiare l'orientamento e l’organizzazione spaziale in base al percorso del sole e alla circolazione dell'aria per restituire un ecosistema complesso e dinamico. “Attraverso un linguaggio semplice e complesse sequenze spaziali, il Centro di Insegnamento nel nuovo Campus WU rende possibile riconoscere i segni che plasmano le società, tramite l’architettura. Qui, luoghi di svago e ricreazione si inseriscono armoniosamente tra spazi materici e aule che consentono le connessioni tra persone, architettura e attività.”