Z33 Casa per la Arti Contemporanee, di Francesca Torzo, è fra le cinque opere finaliste della categoria Architettura per il Premio Mies Van Der Rohe 2022. Il progetto, inaugurato nel 2019 a Hasselt, in Belgio, ha previsto "3 anni di studio, 68 prove colore per i mattoni, 20 prove per la malta, 103 tipi di mattoni, 34mila mattoni, una tolleranza massima di 3 mm, un numero infinito di schizzi".
La giuria del premio dichiara, così, i motivi della selezione del progetto, affiancato dagli interventi firmati da peris+toral.arquitectes, Grand Huit e Mélanie Drevet Paysagiste, Grafton Architects e Deadline: "la Giuria ritiene che i 7 progetti finalisti rappresentano e promuovono modelli e punti di riferimento per le politiche locali della città . Affrontano nuovi modelli di gestione basati sulla comunità  e su processi circolari di sostenibilità. Le opere si focalizzano su una città  produttiva ed autosufficiente che si sviluppa in modo pedagogico, nobilitando lo spazio che abitiamo e utilizziamo. Sono anche il risultato di processi costruttivi ben sviluppati e dell’attenzione posta nella scelta di materiali e particolari: una nobilitazione dell’architettura quotidiana, un dialogo tra monumentalità, educazione e patrimonio".

Nello specifico, questa la dichiarazione relativa al progetto di Francesca Torzo: "Z33 si colloca in continuità  con gli edifici esistenti intorno al beghinaggio, evocando il carattere duale delle facciate, chiuse verso la strada e aperte sul giardino. Le sale per le esposizioni e i giardini segreti compongono un labirinto di spazi che coniuga ricordi di passaggi locali con altri di ville o palazzi stranieri".

Il progetto Z33 si inserisce nel tessuto di Hasselt, piccolo centro storico belga vicino al confine con la Germania, come ampliamento dell'esistente galleria d'arte che aveva sede in un convento per beghine costruito nel Settecento. Francesca Torzo racconta così la storia del luogo e la genesi dell'intervento: "il beghinaggio di Hasselt, tipologia edilizia diffusa nelle regioni del nord Europa che raccoglieva, in una sorta di città dentro la città, donne ai margini della società, ha un carattere introverso; gli edifici che racchiudono l’ampia isola verde, pur di diversa epoca, tutti presentano verso la strada delle facciate pressoché cieche, mentre rivolgono verso gli orti ed il giardino fitte partiture di finestre. L’ampliamento di Z33, casa per l’arte contemporanea design e architettura, conferma la continuità della cinta di edifici intorno al giardino e si accorda con il carattere duale di introversione ed estroversione delle facciate esistenti. Le stanze espositive, come quelle di lavoro per il personale della casa d’arte e per la produzione, sono ognuna diversa per proporzioni e caratteristiche di illuminazione naturale e compongono un labirinto spaziale che amalgama memorie dei passages storici di Hasselt e delle enfilade del beghinaggio con memorie di luoghi altri, ville venete o palazzi francesi o ancora istanti di paesaggio.
La ricerca di consonanza e decoro con il paese toscano e il beghinaggio fiammingo non è figurativa, ma di morfologia espressiva, con la volontà e speranza di riuscire a costruire un dialogo di continuità culturale, capace di accogliere anche contrasti, con chi ha vissuto prima di noi e chi verrà dopo di noi".

La progettista è stata incaricata di seguire il progetto nel 2011 dopo la partecipazione a un concorso che ha previsto delle tappe e delle fasi molto articolate; queste, le prime tre: screening del profilo economico e professionale delle squadre di progetto; presentazione di un testo in cui si descrive il proprio atteggiamento verso il contesto storico, lo spazio per l'arte e la gestione dei processi; proposta progettuale. "Abbiamo proposto molto presto una redistribuzione radicale del budget, combinando modalità di costruzione convenzionali con modalità sperimentali; sono seguite due gare pubbliche, a basso budget. L'appalto è stato assegnato a giugno 2017 e si è concluso a novembre 2019: 365 giorni lavorativi, entro tempi e budget", specifica Francesca Torzo.

A caratterizzare il progetto, i materiali selezionati per la facciata, in muratura portante a strati, armata, senza giunti e senza intercapedine. All'interno, una semplice struttura in calcestruzzo a campate, con solaio a cassettoni gettato in opera e soffitto diamantato posato in sito.

Scheda progetto
Location: Hasselt, Belgium
Year: 2011-2019
Client: Provincie Limburg, Z33
Program: 4.664 mq + Exterior 300 mq
Type: Contemporary Art Gallery
Costs: 8.800.000 Euro
Team: Marco Guerra (Senior Collaborator); Antoine Lebot, Liaohui Guo, Pablo Brenas, Anna Opitz, Riccardo Amarri, Lorenzo Gatta, Előd Zoltan Golicza, Cyril Kamber, Besart Krasniqi, Jovan Minic, Andrea Nardi, Anna Oliva, Costanza Passuello, Alessandro Pecci, Domenico Singha Pedroli, Nicola Torniamenti, Gion Balthasar Von Albertini
Photo: Gion Balthasar Von Albertini